Dettagli Recensione

 
Policlinico di Bari
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

La mia storia

Salve a tutti! Mi chiamo Sara, ho 14 anni e da più di tre convivo con il busto ortopedico. La storia della mia scoliosi è abbastanza lunga e complicata, sintetizzerò dicendo che tutto è iniziato a Marzo del 2010 quando, in vista del campionato di pallavolo, mi sono recata assieme alla mia squadra alla Medicina Sportiva di Bari per alcuni controlli. Qui un medico ha notato qualcosa che non andava nella mia spina dorsale e ci ha consigliato una visita ortopedica. E così eccomi qualche mese dopo assieme ai miei genitori nell'ambulatorio del caro Dott. Piazzolla. Che dire? All'improvviso mi è stato detto che la mia era una scoliosi di ben 48° per la zona toracica e 36° per quella lombare. "Sara, sei con un piede in sala operatoria" mi disse il dottore. La soluzione? Busto gessato. Ora immaginate in quale situazione io, bambina di poco meno di 11 anni, fui catapultata. Questa "sentenza" era un po' amara e difficile da digerire, tanto che per avere un consulto in più ci siamo recati per ben due volte al rinomato ospedale Rizzoli di Bologna per un consulto prima da uno dei tanti ortopedici e poi direttamente dal primario. La situazione qui è stata completamente sottovalutata: addirittura l'intervento chirurgico ci è stato descritto come un qualcosa a puro fine estetico, "Solo nel caso", dicevano loro, "che a vent'anni ti veda la schiena storta a ti vada di operarti". Per non parlare dei numerosi esami che ci sono stati richiesti, TAC e tanto altro che ci è sembrato esagerato dato che la cura che mi era stata prescritta dai medici di Bologna prevedeva solo di indossare un semplice busto ortopedico da tenere una decina d'ore al giorno. La sera stessa della visita siamo stati spediti da un'officina a Bologna. Insomma, ci è sembrato di essere stati catapultati in una specie di buisness-ortopedico al solo scopo di lucro! Alla fine, durante il viaggio di ritorno da Bologna, ho scelto personalmente di indossare il busto gessato. Anch'io, ripeto a solo 11 anni, mi ero accorta della troppa leggerezza e superficialità con cui il mio problema era stato trattato. E così, dopo un'attesa più o meno lunga, sono andata in ospedale per il primo dei tre busti gessati che ho indossato. Ora non sto a descrivervi il procedimento, una specie di tortura! Ricordo quanto piangevo, ma i medici mi consolavano e mi facevano forza mentre mi costruivano quella specie di armatura gessata. Ho trascorso circa un paio di giorni in ospedale per ogni busto che ho fatto. I medici sono stati tutti molto bravi e gentili, dal Dott. Piazzolla, alla Dott.ssa D'amato (che mi ha assistita nell'arduo compito di imparare a infilare la maglietta sotto il busto), la Dott.ssa De Giorgi per non parlare dei radiologi e degli infermieri, alcuni molto simpatici e che riconosco ancora tra i corridoi dell'ospedale quando vi torno per i controlli. Ma in ospedale ho conosciuto anche tante ragazze e ragazzi che hanno affrontato l'intervento e con cui ho avuto la possibilità di confrontarmi, facendoci forza tra compagni di avventura-sventura. Ai tre busti gessati sono seguiti un busto lionese, un'armatura vera e propria, e due busti cheneau che ho tenuto e tengo tutt'ora per 23 ore su 24.
Gli inizi con il busto sono davvero tragici: ci si sente frantumare le costole, non ci si può piegare e si è molto limitati nei movimenti. Per non parlare di quante cose il busto impedisce di fare nella vita quotidiana: ballare, piegarsi semplicemente, per non parlare di quando arriva l'estate! In questa stagione vi do un consiglio: tenete tante magliette di ricambio a portata di mano e voi mamme preparatevi a fare una montagna di lavatrici!
In più è molto importante tenere il busto l'esatto numero di ore che ci viene prescritto. Certo può capitare una volta ogni tanto a tutti di "sgarrare" ma l'importante è che questo non accada sempre, altrimenti tutti i nostri sforzi sarebbero inutili!
Ammetto che tante volte ho pensato anch'io di mollare tutto e finire poi all'intervento, pensavo che almeno così mi sarei risparmiata anni di busto ma lo ammetto, adesso sono contenta di non averlo fatto e sono sicura che non lo farei mai.
Per il busto sono stata chiamata "Gig robot d'acciaio", "La mummia", "L'imbustata", "Frankenstein-girl" e non potete immaginare quanto questo mi desse ai nervi i primi tempi. Adesso però ho imparato a riderci su anch'io, anzi con il busto mi sento più a mio agio! Ho dovuto sopportare un bel po', ma se non l'avessi fatto qualche settimana fa non avrei ricevuto dal Dott. Piazzolla la bella notizia che mi ha migliorato la giornata, (anzi che dire la giornata, il mese, l'anno!)ovvero che la mia scogliosi di 48° toracica e 36° lombare adesso è di 22° e 8°! Insomma, un bel traguardo che mi ha salvato dall'operazione! Adesso mi toccano ancora due anni di busto, ma cosa saranno mai in confronto al resto che ho passato?
Per concludere, a chi magari è capitato su questo forum per avere un'idea di cosa fare, di che strada intraprendere, io vi consiglio di cuore di scegliere quella del busto. Forse è quella più scomoda e fastidiosa ma almeno, se seguita seriamente, vi risparmia di arrivare a un intervento che vi porta a una giornata intera in sala operatoria per inserire un corpo estraneo nella vostra schiena. E non finisce lì! In più i tempi di attesa sono alquanto lunghi: mi è capitato di conoscere una ragazza che doveva operarsi quando ho fatto il primo busto gessato e di rincontrarla quaranta giorni dopo, solo allora la stavano operando, quindi vi lascio immaginare...
Scusate se mi sono dilungata parecchio, ma volevo essere sicura di dirvi tutto ciò che c'era di indispensabile. Se comunque avete altri dubbi, domande, questa è la mia e-mail sarathebest00@gmail.com (lo so, non è il massimo come e-mail, ma ci si arrangia).
Spero di esservi stata d'aiuto o per lo meno che vi abbia aiutato a capire che non siete i soli a vivere il "dramma" del busto ortopedico. AUGURO A TUTTI BUONA FORTUNA CON LA VOSTRA SCOLIOSI O QUALSIASI ALTRO PROBLEMA, VEDRETE CHE CON UN PO' D'IMPEGNO CE LA FAREMO!

Patologia trattata
Scoliosi toracica e lombare.

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