Dettagli Recensione

 
Ospedale Careggi di Firenze
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Un piccolo pensiero a delle persone speciali

Quando sono partito dalla Sardegna per Firenze forse ero molto preoccupato o, forse, pieno di speranza. Oggi dico: ringrazio Dio nel vero senso della parola perchè all'ospedale Careggi di Firenze nel reparto di Microchirurgia Dipartimento Ortopedia, degenza Ortopedica e Ricostruttiva e Degenza Ortopedica Elettiva, ho incontrato dei chirurghi di una bravura e di una professionalità "mostruose". Parlo dell'equipe diretta dal Prof. Innocenti, Microchirurgia Ricostruttiva, la cui bravura e preparazione si riverbera su tutta la squadra. In primis il Dr. Delcroix. Il primo giorno che l'ho incontrato e nel primo colloquio con lui, non nascondo che ho avuto timore e mi ha messo soggezione. Poi mi sono subito ricreduto e ora non posso che riconoscere l'eccezionale lavoro da lui fatto e ringraziarlo per la sua disponibilità: per un paziente (e per un paziente del mio tipo), sentirsi nelle mani di un luminare che ti accompagna lungo la tua degenza e ti spiega tutto il processo del "recupero" è una sicura garanzia di guarigione. Lei Dottore è entrato nella mia "cerchia" riservata nella quale io custodisco le persone di famiglia a me care, gli amici e i tanti chirurghi che hanno "messo su di me" le loro mani esperte per rimediare ai miei guai fisici. Mi hanno restituito un cuore funzionante, 30 anni fa e ora Lei carissimo Dottore, mi restituisce l'uso della gamba sinistra! Forse anche Lei, che pure sa bene che cosa ha dovuto fare per raggiungere questo risultato, anche se naturalmente non posso dimenticare (o forse mai dimenticherò) le sofferenze che ho affrontato, non posso fare altro che riconoscere e dire, guardandomi: "Avete fatto una cosa grande"! La mia riconoscenza per Lei e per tutti coloro che con Lei Hanno "operato" è infinita. Ma aggiungo anche, doverosamente, la riconoscenza di tutti i miei familiari che si ritrovano a casa un marito, un padre e un nonno forse un po' nervosetto (e nessuno me ne farà una grossa colpa) ma, senza dubbio, soddisfatto del risultato raggiunto. Poi la sua collega la Dott.ssa Baldrighi, molto professionale, paziente e gentile, in ordine alfabetico i suoi collaboratori: Dr. Famiglietti, Dott.ssa Ghezzi, Dott.ssa Ima, Dr. Mori, Dr. Quattrini, Dr. Raspanti (mi scuso se dimentico qualcuno) sempre pronti al dialogo, qualunque e comunque fosse formulata la mia domanda. Il loro sorriso, la loro gentilezza hanno reso meno difficile questo terribile periodo della mia vita. L'ho affrontata con paura, non lo nascondo, questa mia "avventura", ne sono uscito con molte speranze, con l'ottimismo che ormai da tempo forse mi aveva lasciato. Non posso dimenticare certo il Dr. Beltrami per la parte ortopedica, devo dire che ha fatto un lavoro a dir poco eccezionale ricostruendomi la tibia e dandomi la possibilità di camminare, come non ho mai camminato da quando ho avuto l'incidente nel lontano 1969, anche lui non posso che riconoscere il grande lavoro fatto e ringraziarlo, una persone schietta e assolutamente sincera come ho constatato nel colloquio avuto prima dell'intervento (egli sa a che cosa mi riferisco), una persona meravigliosa la cui professionalità e la sua preparazione si sono dimostrate eccezionali. Ringrazio inoltre le anestesiste la dott.ssa Cantini Quinzina, Dott.ssa Pippa Pasquale e tutti gli anestesisti che non conosco i nomi, hanno fatto l'impossibile perchè affrontassi gli interventi con tranquillità (e ci sono riusciti!!!); e ancora, gli infermieri professionali, in generale donne e uomini, il personale ausiliario del II° e VI° piano nei quali ho dovuto spostarmi per i necessari interventi medici, tutto il personale delle sale operatorie: forse un ospedale sarebbe in grado di funzionare senza di loro? Grazie di cuore a tutti per tutto ciò che avete fatto per il mio benessere, sia fisico che morale. Spero di vivere ancora a lungo per poter raccontare e riconoscere a Voi tutti i meriti che non sono stato capace di elencare.
Solo, grazie al Vostro lavoro che meritate 10 e lode, può passare inosservato.
Con riconoscenza, Salvatore Virdis Serramanna - 05/01/2015

Patologia trattata
Osteomielite cronica tibia sinistra con arteriopatia: toilette chirurgica, emidiafisectomia e ricostruzione con cemento atb. + lembo libero di Gran Dorsale muscolare.

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