Chirurgia della mano Policlinico Verona Borgo Roma

Visita per presunto tunnel carpale brevissima. Spulciati velocemente due referti eseguiti: il primo presso il centro chiroterapico di Verona, dove si conclude che i tracciati evidenziano segni di sofferenza del nervo mediano al polso bilateralmente; la seconda presso il policlinico, dove l'esito è che a destra è marcato, a sinistra di grado medio.
Liquidato con un nulla di fatto, la mano sta bene, cura con medicinali per tre mesi da rivedere se i sintomi ricompaiono.
Non so cosa pensare, ma al momento in cui scrivo provo fastidioso formicolio alla destra, senza fare nulla di faticoso. Mi è stato consigliato di rivolgermi presso diversa struttura, per presunto miglior feeling con i medici, perché hanno liste di attesa di un anno, e perché è una operazione che posso fare altrove.
Non metto in dubbio la competenza del medico che mi ha ricevuto, e seguo il suo consiglio rivolgendomi a diversa struttura.

Alla mia domanda se l'intervento, eseguito in altra sede, fosse da rifare data la patologia (artrite) preesistente alle fratture e se le conseguenze, una volta tolto il gesso, non fossero irrimediabili, mi è stato risposto che andava benissimo e che avrei recuperato la funzionalità nel giro di un mese o due. Sono passati sei mesi e la mia mano destra è rovinata, pressochè immobile, riesco ad usare solo l'indice ed il pollice. Inoltre la frattura del 4° è tuttora uguale al primo giorno della caduta. Chi devo ringraziare se non riesco più a scrivere (ed il mio lavoro era scrivere)? Gli incompetenti che mi hanno operata o lo specialista di Verona che (dopo solo tre giorni dall'intervento) ha sottovalutato la gravità derivante dall'artrite preesistente? Quando sarebbe bastato un semplice intervento che bloccasse le due fratture e mi permettesse di usare subito le articolazioni delle dita.