Clinica Città Studi Milano

 
4.3 (189)

Recensioni dei pazienti

21 recensioni con 2 stelle

189 recensioni

 
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Voto medio 
 
4.3
 
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Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Colonscopia

La scorsa settimana sono stata sottoposta ad una colonscopia presso questa struttura privata, che opera anche in regime di accreditamento con il SSN, ed è stata un'esperienza da dimenticare.
Sono stata accolta da un'infermiera che, dopo essersi accertata che avessi eseguito la corretta preparazione ed aver espletato le pratiche burocratiche di rito, mi ha introdotto nella sala di endoscopia. Qui un'infermiera mi ha invitata a spogliarmi e a sdraiarmi sul lettino (negli ospedali pubblici si viene accolti dal medico endoscopista che, dopo un breve colloquio con il paziente finalizzato a conoscere la sua situazione clinica, cerca di rassicurarlo e lo informa sulle modalità di esecuzione dell'esame) .
L'infermiera ha poi proceduto alla sedazione e, quando ormai mi stavo intontendo, si è palesato
l'endoscopista, che mi ha investito verbalmente gridando: "questo esame non le serve! venite (chi?) qui ad INTASARE il reparto di endoscopia". Ho cercato di spiegargli i motivi per cui l'indagine era stata richiesta, ma non mi ha lasciato parlare.
Sono stata tentata di scendere dal lettino e mandarlo a quel paese, ma non ero nelle condizioni fisiche per farlo: mi sono limitata a dire che non si puo' trattare cosi' un paziente che si sottopone ad un esame tanto invasive e delicato...
Alla fine la colonscopia è stata fatta, ed è stata dolorosissima!!!
Complimenti al reparto di Endoscopia della Clinica Città studi di Milano e soprattutto complimenti a chi negli ultimi venti anni ha sistematicamente perseguito una politica di distrazione di fondi pubblici dagli ospedali pubblici a favore di strutture private.

Patologia trattata
Recenti problemi intestinali ed enorme familiarità tumore colon retto.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

PRONTO SOCCORSO

Pessima esperienza perchè è mal gestito e porta lunghissime code di attesa. Vi è solo una stanzetta dove mettono malati di ogni specialità che urlano dai dolori, e imprecano per la negligenza presente, mascherata da iniziale gentilezza che serve a far rimanere ore e ore il paziente in attesa (e guadagnare sulla prestazione?).

Patologia trattata
Gonfiore gamba.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza in Pronto Soccorso

Il giorno 13/12 alle ore 9.00 mia madre (87 anni) è stata portata con ambulanza al pronto soccorso della Clinica Città di Studi, dopo aver fatto una brutta caduta in casa. Le avevano assegnato un codice verde e ci hanno lasciato 10 ore in sala attesa (mia madre su una sedia a rotelle). Più volte abbiamo fatto presente che la mamma con il passare delle ore lamentava sempre più dolore. Nessuno l'ha mai guardata. Ci hanno sempre risposto che c'erano codici gialli più urgenti di lei e nessuna previsione di quando l'avrebbero visitata.
In 10 ore nessuno ha mai accolto le nostre richieste di darle un'occhiata. Magari un po' di ghiaccio o un antidolorifico l'avrebbero perlomeno aiutata a sentire meno dolore.
A quel punto ce ne siamo andati. Arrivati a casa, abbiamo visto che la mamma aveva dei brutti lividi sul torace. Privatamente abbiamo fatto fare RX torace ed abbiamo scoperto che ci sono 3 costole con fratture scomposte e un versamento pleurico.
Lascio ai lettori la valutazione del servizio.

Patologia trattata
Trauma toracico.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Prericovero oculistico

Stamattina avevo appuntamento di prericovero, in vista di intervento di cataratta all'occhio destro. Non hanno preso in seria considerazione l'indicazione dell'oculista del San Raffaele, dove chiaramente esprimeva la necessità di un intervento, anche se non urgente.
Loro, nonostante i parametri della visita evidenziassero un cambiamento del visus dell'occhio destro, che da 3,75 era passato a 1 - e quindi in base a ciò secondo il parere dell'oculista della prima visita l'intervento doveva effettuarsi comunque - per l'oculista chirurgo invece l'intervento poteva farsi piu' avanti, perche' bastava che modificassi la gradazione della lente. Non mi ha neppure visitata e non ha nemmeno preso in considerazione il fatto di rimettermi in lista. Mi sono davvero sentita accantonata, come se la mia cataratta non contasse, perche' tanto ci vedo. Ma cosa mi deve succedere, non devo vedere assolutamente, prima di prendermi in considerazione??!

Patologia trattata
Calo visus, annebbiamento vista.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Ricovero mamma

Mia madre di 89 anni è stata ricoverata lo scorso giugno in questo ospedale. Quando è stata ricoverata, un po' camminava e si muoveva.
Dopo due settimane, al momento delle dimissioni, aveva piaghe da decubito e aveva i piedi fasciati. È insomma tornata peggio di prima.
Si poteva evitare di trattenerla 15 giorni peggiorandole le condizioni di salute.
Pessima esperienza.

Patologia trattata
Rimodulazione medicine.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso

Esperienza completamente negativa dal punto di vista umano. Mio padre è stato portato al pronto soccorso la sera del sabato 12/09, verso le 22.00, con forte mal di testa e problemi di contrazioni alla muscolatura del viso, e fino alle 11.00 del mattino successivo è rimasto completamente a digiuno e, più grave ancora, senza alcuna somministrazione di farmaci che alleviassero il forte mal di testa. Inoltre, probabilmente essendo anziano, gli hanno fatto indossare una mutanda assorbente dove secondo gli infermieri avrebbe dovuto fare i suoi bisogni. Mi sorge una domanda, in caso di anziani autonomi che, come mio padre, chiedono di urinare in un pappagallo: perché porre tanta resistenza a questa richiesta? Mio padre è stato riportato a casa con sintomi peggiori di quelli che accusava prima dell'entrata in pronto soccorso, balbuzie e tremori in tutto il corpo, e senza aver iniziato la terapia che il neurologo gli aveva prescritto la mattina prima di dimetterlo, perché, a detta dell'infermiera che ha risposto al telefono alle nostre richieste di delucidazioni in merito a tutto questo, il farmaco prescritto non l'avevano!!!!! Rimandate a casa una persona senza un farmaco che voi stessi avete prescritto e trattate le persone con una tale indifferenza in un campo dove la persona, sia essa giovane o anziana, dovrebbe essere al centro della vostra attenzione. Non ci sono parole in merito.
Una figlia.

Patologia trattata
Mioclonie (paziente con anamnesi di micro emorragie che hanno causato una crisi epilettica).
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso

Un giorno di attesa per sentirmi dire che mia nonna, caduta a 92 anni, non aveva niente e sarebbe stata dimessa il giorno successivo. Peccato sia stata lasciata in una stanza del pronto soccorso tutta la notte su un lettino non idoneo e sporca di urina perché, nonostante i ripetuti richiami, nessuno si è preoccupato di cambiarla. La mattina successiva arriviamo alle 8.30 per le dimissioni e ci dicono solo di attendere. Altre due ore... per ora. Sono incinta e non sto bene. Non ho trovato alcuna comprensione da parte del personale ed anche la puzza della sala d’aspetto ha contribuito a rendere queste attese un inferno.

Patologia trattata
Caduta in casa.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Congiuntivite

Entrata alle 10.30 con un occhio gonfio e pieno di secrezione, alle 14.39 sono andata via senza nessuna visita o assistenza.

Patologia trattata
Congiuntivite.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Il 6 gennaio 2019 il pronto soccorso funziona con un solo medico. Incredibile. Tempi di attesa assurdi.

Patologia trattata
Personale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Chirurgia

Mia madre e' stata ricoverata per sospetta neoplasia all'ilo biliare. Diagnosticata tramite esami di diagnostica per immagini, con successivo esito negativo in biopsia, dopo l'inserimento di stent biliari per fare rientrare i valori, muore dopo nemmeno un mese per sepsi.

Patologia trattata
Neoplasia.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Richiesta intervento chirurgia plastica

Sono il marito di una paziente che in data 23/09/2016 si recava al ICCS a Milano dalla provincia di Ravenna per una visita in chirurgia plastica per richiedere in convenzione un intervento di dermolipectomia agli arti superiori causa severo calo ponderale. Il medico che visitò mia moglie le disse che sarebbe stato possibile effettuare l'intervento solo dopo un ulteriore calo ponderale, allegando anche certificazione medica dell'avvenuto dimagrimento. A questo punto mia moglie continua il suo percorso dietologico e comportamentale e raggiunge nell'arco di qualche mese l'obiettivo prefissato. Quindi richiediamo quindi all'istituto una seconda visita, che viene fissata in data 19/01/2017. Mia moglie viene visitata da un secondo medico, che le comunica che l'indicazione all'intervento in convenzione in quel momento c'era, però doveva passare dalla valutazione dell'unità operativa e della direzione sanitaria.. Ci dicono quindi di ricontattarli per una risposta via e-mail, oppure al telefono della chirurgia plastica entro una- due settimane.
Dopo circa una settimana comincio a chiamare al numero telefonico indicatomi in orario di lavoro. Il numero risultava sempre libero, ma non rispondeva mai nessuno. Dopo un paio di giorni decidevo quindi di inviare una e-mail (a cui non è mai arrivata alcuna risposta) e contattavo il centralino dell'istituto. Un centralinista mi diceva che il numero era giusto e di continuare a provare.
Dopo un altro paio di giorni di tentativi a vuoto, ricontatto il centralino dove una signora molto più efficiente del primo centralinista mi dice che a quel numero non risponde mai nessuno, ma mi chiede il nome del medico che aveva effettuato la seconda visita, indicandomi che il giorno dopo alle ore 17.00 aveva un turno di visite in un ambulatorio interno all'istituto e fornendomi, ripeto, molto gentilmente, il numero del suddetto ambulatorio. Il giorno dopo chiamo quindi il numero che mi era stato dato e intorno alle 17.30 parlo finalmente col medico in questione, che mi dice che si ricorda di mia moglie e che se avessi richiamato dopo circa 30 minuti mi avrebbe dato una risposta. Richiamo quindi alle 18.00 ma mi risponde una gentilissima signora dicendomi che in ambulatorio a quell'ora di medici non c'era più nessuno... Sentendomi preso in giro, a questo punto mi rivolgevo a un'altra struttura, dove l'intervento, avendone mia moglie diritto, è stato già programmato..
Oggi, a un mese e mezzo dall'ultima telefonata, ovviamente non siamo stati più contattati.

Patologia trattata
Dermolipectomia arti superiori.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Tumore del colon

Mio padre, 85 anni, veniva ricoverato a fine agosto presso questo ospedale di Milano, per anemia, presso la Medicina Interna del dottor Pizzocri. Qui veniva sottoposto a diversi esami, tra cui una gastroscopia (che dava un quadro normale) ed una colonscopia, che mostrava un tumore del colon. Il medico del reparto proponeva un intervento chirurgico e chiamava il referente per la chirurgia oncologica. Si presentava a noi un medico, dottor Neciri, che si qualificava come grande esperto, nonché vice-primario di chirurgia. In sintesi, mio padre veniva operato in settembre da questo Neciri. Dopo neanche un giorno veniva riportato in sala operatoria e sempre lo stesso chirurgo ci diceva che aveva un'ulcera dello stomaco bucata. Da qui veniva trasportato in terapia intensiva, dove dopo pochi giorni mi veniva comunicato che erano presenti feci in addome ed il papà doveva essere rioperato. Dopo la terza operazione, sempre con il dottor Neciri che ogni giorno diceva che andava tutto bene, il papà veniva tracheotomizzato e moriva cosi in terapia intensiva senza neanche capire cosa gli fosse successo. Solo ora capisco perché diverse persone, anche nel cortile dell’ospedale, non parlavano bene della chirurgia. Ma proprio leggendo recensioni in questi giorni su casi simili, sembra che lì tutti ne siano informati, anche direzione sanitaria.
Da ringraziare la rianimazione, ove tutti i professionisti hanno fatto e cercato di salvare il papà.
L. Tumolo

Patologia trattata
Tumore del colon.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Intervento ulcera perforata

Rivedere le competenze in un ospedale che si dice competente.
Come per il Sig. Coppola, anche mio padre è stato trattato presso la Chirurgia dell'ex Santa Rita ed operato dal primario Della Valle. Le complicanze sono state tantissime, tanto che mio padre per la severa malnutrizione e le infezioni, dopo sei mesi ancora non riesce ad uscire per la sua passeggiata. Abitiamo vicino all'ospedale e siamo stati portati in urgenza presso il pronto soccorso, dove è stata fatta la diagnosi di ulcera perforata. Il primario ha fatto l'intervento con il medico di Coppola e purtroppo non è andato bene. Pareri di chirurghi di altre strutture ci hanno detto che la tecnica non era corretta. Avendo avuto molte esperienze positive in questo ospedale in altri reparti, ho cercato un colloquio con i chirurghi. Il Della Valle mi parlava in uno studio senza guardarmi. Alcuni amici infermieri dell'ospedale, alla mia volontà di parlare con la direzione sanitaria, mi hanno sconsigliato di farlo.
C. Verderame

Patologia trattata
Ulcera perforata urgente.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Se questo è un pronto soccorso...

Sono stato al pronto soccorso per una ferita che da piu' di un mese non guariva e che mi stava dando dei grossi fastidi.
In accettazione sono stato guardato da un medico o infermiere, il quale ha asserito che la mia ferita era ricoperta di tessuto necrotico e che doveva essere assolutamente tolto al piu' presto.
Dopo avermi classificato come codice verde, mi hanno chiuso in una stanza "bunker" che usano come sala di attesa, dove ho aspettato circa tre ore. Alla fine è spuntato un medico che dopo 2 secondi mi ha mandato via dicendo che si trattava di una ferita normalissima.
Per allietare la giornata, una infermiera mi ha consigliato di mettermi acqua di Lourdes. Sono andato dal mio medico di base che mi ha confermato che si tratta di tessuto necrotico e che mi ha prescritto una visita chirurgica per rimozione tessuto. Ovviamente non alla Santa Rita (o come si chiama ora questo centro...)
Per fortuna ora la mia gamba e' salva.

Patologia trattata
Ferita infetta arto inferiore.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Frattura femore e patologie varie

Lo scorso anno mia mamma è caduta rompendosi il femore e procurandosi una preoccupante ferita alla testa. Chiamo subito il 118 (premetto che era una donna di 86 anni con patologie cardiovascolari e BPCO); viene indirizzata alla clinica Città Studi (ex Santa Rita) come da disposizione data alla ambulanza del coordinamento del 118. Ho chiesto al personale della autolettiga se potevano invece andare al Policlinico, in quanto la mamma da anni era in cura presso di loro con buoni risultati. Gli operatori mi hanno informata che al Policlinico ortopedia non c'è, e che comunque avevano ricevuto disposizione per Città Studi. Al P.S. dopo un attesa di circa mezz'ora, con la mamma che continuava a perdere sangue dalla testa, una persona presente ha sollecitato il personale del pronto soccorso ad intervenire. Le sono stati messi diversi punti di sutura ed ora si prospetta l'operazione al femore tra 2 giorni.
Tutto ok mi dice il medico dopo l'intervento.
Il giorno successivo al mattino mi reco in clinica, trovo la mamma in forte sofferenza e alcuni farmaci molto importanti, come i salvavita, inutilizzati sull'armadietto; quindi chiedo all'infermiera il perché, mi dice che loro non sono riuscite a somministrarli, di provare io - ma una telefonata potevano anche farla se avevano bisogno della mia collaborazione! Dopo 15 giorni è stata dimessa con piaghe da decubito, catetere e cattive condizioni fisiche.
A casa arriva l'infermiera della ASL per valutare una eventuale possibilità di cure domiciliari, ma giudica molto gravi le condizioni della mamma. Esclude tale possibilità compilando anche una relazione in tal senso. Due giorni dopo le dimissioni della Città Studi, a seguito di una grave crisi respiratoria, la mamma è stata d'urgenza ricoverata al PS del policlinico con l'intervento del 118. Il pronto soccorso mi comunica che la situazione è molto grave, ma che avrebbero fatto comunque il possibile non assicurando però risultati positivi. Dopo tre settimane di ricovero la mamma è deceduta.
Confermo che al policlinico l'hanno assistita con estrema attenzione e grande professionalità. Ogni ospedale dovrebbe offrire la migliore cura ai degenti. Purtroppo non è sempre così.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Frattura femore.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso e ortopedia

Il 118 ha trasportato mio padre presso il pronto soccorso dell'ex santa Rita, e 24 ore dopo l'hanno ricoverato in ortopedia 3° piano per una frattura scomposta al bacino e per un'ulcera diabetica piede sinistro (dopo 24 ore era tutto orinato addosso...).
Pessimo il pronto soccorso nella stanza BUNKER per l'osservazione e pessimo il trattamento in reparto. Il piede diabetico è stato medicato la prima volta dopo 3 giorni e sono 4 giorni che ci prendono per i fondelli dicendo che il paziente verrà operato al piede (che hanno fatto peggiorare con il loro menefreghismo).

Patologia trattata
.
Patologia trattata
LIEVE FRATTURA BACINO;
PIEDE SINISTRO CON ULCERA DIABETICA.
Punti deboli
tutti, anche il cibo lascia molto a desiderare; pochissimi infermieri professionali.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso

Circa un mese fa, per un malore, il 118 mi ha trasportata al pronto soccorso della clinica Città Studi; dopo il Triage, le mie condizioni sono migliorate e quindi non mi lamento delle quattro ore di attesa, ma della maleducazione dell'infermiera. Mentre mi eseguiva il prelievo venoso per gli esami, il telefono è squillato, mi ha lasciata con la siringa in vena che cadendo mi ha provocato una fuoriuscita abbondante di sangue e nei giorni seguenti faticavo a chiudere il braccio per via di un grosso ematoma. Il tutto senza un minimo di scuse da parte sua. Anzi, non mi ha neppure dato un pezzo di cotone per pulirli dal sangue. Purtroppo non ho preso il nome della gentile sig.na, che chiaramente ha sbagliato mestiere, visto che ci ha trattato tutti come "pezze da piedi". Vorrei solo dirle che se non riesce ad essere empatica, per lo meno cerchi di essere EDUCATA e PROFESSIONALE
Auguro alla sig.na, dato che la vita è una ruota, nel momento del bisogno di trovarsi ad avere a che fare con un'infermiera al suo pari!!!!

Patologia trattata
Malore.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso Città Studi

Sono stata 6 ore in attesa con codice verde per esser rispedita a casa dopo una flebo di Toradol e la scusa che la Tac non poeteva essere eseguita in quanto il neurologo non era reperibile. Pessimi.

Patologia trattata
Nevralgia trigemino (presunta).
Punti deboli
Tempistica.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Ernia cervicale

Ho dato voto "2" alla competenza solo perchè, dopo 14 mesi dall'intervento (ernia cervicale con la sostituzione del disco erniato con uno in titanio c5-c6), eseguito dal professore Oriani nel reparto di neurochirurgia, continuo ad avere dolore alla spalla. Il dottore sin dal primo giorno mi ha detto che tutto è andato bene, anche dopo la tac e le visite di controllo. Ho contattato altri medici e tutti mi hanno detto di rivolgermi a lui il quale, maleducatamente, mi ha detto "Basta me lo ha detto 40000 volte che ha questo dolore". Ho fatto anche la risonanza alla spalla nella quale si evidenzia solo un lieve quadro di inizio di artrosi, non compatibile con il dolore che io avevo anche prima dell'intervento. Non so cosa fare... a presto una vostra risposta.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Ernia cervicale.
Punti di forza
La brevità del tempo di attesa.
Punti deboli
Rimanere senza i familiari le notti dopo l'intervento.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

TROPPO FUMO E POCO ARROSTO

HO PERSO LA GAMBA SX PER LA INFEZIONE OSPEDALIERA DA GERMI MULTIRESISTENTI.

Patologia trattata
INFEZIONE PIEDE POST TRAUMA.
Punti deboli
MOLTA SUPERFICIALITA' NELLO SCAMBIARE UN PIEDE TRAUMATICO PER UNO DIABETICO - TERAPIA INSULINICA INUTILE, ANZI, CONTROPRODUCENTE PER STIMOLAZIONE ECCESSIVA DI GLUCAGONE E INNALZAMENTO GLICEMIA.
ECCESSIVA SUPERFICIALITA' NEL POST-OPERATORIO CON MEDICAZIONI INUTILI SENZA CERCARE LA CAUSA DELLE CALLOSITA' CON CUI CICATRIZZAVA IL PIEDE, MENTRE ALLA BASE C'ERA UNA OSTEOMIELITE DEL MONCONE.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Stroke unit

In base alla mia personale esperienza, non consiglio un ricovero in tale struttura.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
ischemia cerebrale
Punti deboli
assistenza scarsa, medici poco disponibili, infermieri poco competenti e scortesi, tranne un paio. Caposala no comment.
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