Ginecologia Ospedale Melloni Milano

 
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Recensioni dei pazienti

9 recensioni con 2 stelle

202 recensioni

 
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Interruzione gravidanza con pillola RU486

Nonostante avessi seguito tutta la procedura per la RU, ero molto a rischio di non essere nei tempi delle 7 settimane (oggi diventate 9) per poterla prendere. Al Melloni viene richiesto che si ci sia una prova nell’ecografia che testi un’evoluzione dello stato gestazionale e questo, nel mio caso, non è avvenuto abbastanza in fretta (nel mio caso non si era ancora formato un’embrione e non c’era un battito che testasse l’effettiva evoluzione della gravidanza). Per questo motivo mi hanno rimandato l’ecografia alla settimana successiva nella speranza che ci fossero degli sviluppi, ma questo avrebbe comportato essere oltre i 49 giorni dall’ultima mestruazione. Se volete prendere la pillola ed evitare il raschiamento, andate al San Paolo a Milano, dove io ho fatto tutto in brevissimo tempo e compilato i moduli in giornata.

Purtroppo il vincolo dei 49 giorni per poter scegliere la RU è matematicamente troppo breve per poter procedere in serenità.

Patologia trattata
Interruzione con RU486.
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Superficialità!

Era tanto acclamata per essere la clinica d'eccellenza, ma a me sono sembrati solo molto superficiali. Appuntamento prenotato alle 8.45, ma sono riuscita a fare l'ecografia alle 10.00, e la visita 20 minuti dopo con un ginecologo che era onestamente simpaticissimo, ma sembrava non volesse sentire o ascoltare la paziente.. Sentiva e ascoltava solo sè stesso, non mi è sembrato per nulla competente o interessato alle problematiche che segnalavo e si dimenticava anche di controllare alcune cose che gli avevo indicato 3 minuti prima (alcuni, a detta sua, lipomi che avevo sui genitali)..
Ora vediamo la cura che mi ha dato.. speriamo si risolva il tutto. In ogni caso mi rivolgerò privatamente ad un altro ginecologo, perchè questa visita del tutto sconnessa di oggi non mi ha per nulla convinta.

Patologia trattata
Cisti ovariche e candida. Ecografia e visita ginecologica.
Voto medio 
 
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ESPERIENZA TRAUMATICA

Decido di recarmi alla Melloni per un'interruzione di gravidanza, data la sua "fama di eccellenza" nel settore della ginecologia.
Tralasciando la burocrazia e gli step infiniti per riuscire a mettersi in lista almeno per il pre-ricovero e sorvolando sullo svogliatezza e quasi nulla delicatezza della dottoressa specializzanda che mi ha vista, durante la visita + ecografia emerge che sono ancora in tempo per assumere la pillola e pertanto mi prenotano subito per il giorno seguente.
Mi faccio spiegare molto bene la procedura, dopodiché mi documento anche personalmente su internet, ma non mi sarei mai aspettata, né avevo letto da nessuna parte, quanto poi é accaduto...
Opto per restare ricoverata in ospedale tutti e 3 i giorni previsti, considerando che vivendo da sola se me ne fossi andata a casa non avrei avuto nessuno nel caso ci fossero state complicazioni, mentre io ingenuamente credevo che lí in ospedale sarei stata monitorata costantemente e perché no, anche un po' "coccolata".
La struttura è palesemente vecchia, ma é sconcertante che proprio nel reparto di ginecologia ci sia 1 solo bagno in comune per tutte le pazienti (tipo campeggio), quindi igiene inesistente! E tra l'altro 0 sensibilità nel ricoverare a pochi metri di distanza una dall'altra chi é lì per l'interruzione di gravidanza e chi ha appena partorito (con tanto di bambino che piange in stanza notte e giorno): complimenti davvero!
Giorno 1: dopo "solo" 4 ore e 1/2 che sono lì, finalmente passa una dottoressa a darmi le 3 pillole di Mifepristone. Sono entrata che già avevo nausee costanti e crampi perenni al basso ventre, ma da quel momento inizia un calvario peggiore... Sto fisicamente malissimo, ma tutte le infermiere e medici a cui lo faccio presente recepiscono che ho solo "un lieve fastidio".
Giorno 2: peggiore del precedente, piegata in due dai dolori e visibilmente provata, tanto che la sera un'altra dottoressa (di cui purtroppo ignoro il nome, ma che vorrei ringraziare sentitamente!) solo vedendomi da lontano passare in corridoio si accorge di quanto soffra e mi fa prescrivere immediatamente un antidolorifico (santa donna)!
Giorno 3: a mezzogiorno viene un'infermiera a mettermi la candeletta vaginale e mi dice che entro un paio d'ore dovrebbe avvenire l'espulsione del tutto, con fastidi nulli o simili al ciclo. Ecco... sono state le ore peggiori della mia vita! Inizialmente é vero che non avvertivo dolori, ma dopo poco sono cominciate le contrazioni vere e proprie! Un dolore lancinante e indescrivibile!!! Anche questa volta le infermiere e la stessa dottoressa dell'inizio sono solo state in grado di commentare che "era normale"... Scossa dai brividi freddi e da queste fitte atroci, dico ad un'infermiera che mi viene da rimettere e lei mi risponde gelida/spazientita: "alzati e vai a vomitare allora!" DA SOLA mi alzo barcollando e DA SOLA vado a vomitare in bagno (appoggiandomi al muro), ma dopo poco devo ritornare DA SOLA per andare anche di corpo.. In tutto ció completamente abbandonata a me stessa, con l'aborto in corso e quindi devastata in tutti i modi possibili!
Trascorro oltre 1 ora in queste condizioni emotivamente e fisicamente tragiche, poi grazie al cielo avviene il cambio turno delle infermiere e la capo-sala si accorge immediatamente che sto uno straccio, mi mette a letto e mi fa fare subito un'endovena di antidolorifico. Da quel momento pian pianino ho iniziato a riprendermi, anche se le fitte sono continuate nelle ore seguenti ma sempre più calando di intensità.
La sera stessa, dopo un'ecografia di controllo, vengo poi dimessa.
MORALE: SCONSIGLIO VIVAMENTE DI OPTARE PER L'ABORTO FARMACOLOGICO!!! SOPRATTUTTO ALLA MELLONI! Tre giorni di agonia, in cui sei pienamente conscia e consapevole di tutto quello che ti sta accadendo: é un trauma totale!
L'unica cosa positiva è stata conoscere, purtroppo solo alla fine, la professionalità e la grande umanità e sensibilità di 2 persone squisite come la capo-sala Marina e l'infermiera Carmen!
Il resto BOCCIATO SU TUTTA LA LINEA!

Patologia trattata
I.V.G. con pillola RU486.
Voto medio 
 
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Pulizia 
 
3.0
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1.0

Visita molto deludente

Riporto qui, a beneficio di altri, la mia esperienza negativa verificatasi durante una visita con la dottoressa Carla Di Pace presso l'ospedale M. Melloni.
Il 05.02.2016 ho fatto la mia PRIMA vista ginecologica ed è durata circa 3 minuti, non mi e' stato chiesto nulla, nemmeno la ragione per cui avevo chiesto l'appuntamento.
Non mi e' stata fatta nessuna diagnosi e solo dopo aver chiesto io se ci fosse qualcosa che non andava, allora mi e' stata data qualche informazione generica. La dottoressa si e' limitata a copiare il referto dell'ECO T.V. fatta 20 minuti prima.
Mi aspettavo di più.

Patologia trattata
Fibromatosi diffusa.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
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Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza pessima

Sono dovuta recarmi al Macedonio Melloni 52 per una visita ginecologica con bollino verde, per un edema ai genitali esterni di N.D.D. (così scritto dal mio medico di base). Era (probabilmente) un'infiammazione acuta delle ghiandole di Bartolini. Ovviamente "quella" diagnosi me la ero praticamente fatta da sola, leggendo tante cose e pareri medici su internet appena mi era venuto il gonfiore accompagnato da fortissimi dolori. Sono giunta davanti alla stanza 12, l'infermiera con una disponibilità nulla o quasi mi fece cenno con la mano per dire di aspettare; dopo 10-15 minuti è uscita a chiedermi di cosa avessi bisogno e io ho risposto che avevo l'appuntamento alle 15.00 (sono arrivata 20 minuti prima). Allora mi ha addirittura biasimato il fatto di non essermi fatta viva subito. Entrata nella stanza, la ginecologa ha voluto sentire in circa 20 secondi cosa mi avesse portato lì, mi ha chiesto se fossi incinta e subito mi ha ordinato di preparami per essere visitata e mi ha giustamente zittita subito non ascoltandomi e rivolgendosi all'infermiera "ma dopo questa basta, o ne abbiamo altre?". La "visita" è durata 10 secondi, ha guardato i miei genitali, ha inserito un dito, senza analizzare il resto dell'apparato (io ho provato con diversi ginecologi, e molto competenti, in un'altra città, purtroppo) ha commentato "beh, ha un ascesso, si rivesta!". Signora, fin lì c'ero arrivata anch'io, pensai! mentre mi rivestivo ho chiesto "mi potrebbe dire qualcosa in più sulla situazione? a cosa può essere dovuto secondo lei? e che infiammazione è?". Lei : "beh, un'infezione delle GHIANDOLE" quali ghiandole? non spiega niente. Io "Le cause quali possono essere?" e lei :" beh è un'infezione. probabilmente si è ostruito un condotto che porta alle "ghiandole"... ". Io ero irritata dal suo atteggiamento, perché quella ginecologa, senza spiegare nulla, come se davanti a lei ci fosse una persona ignorante che non avrebbe capito nulla o come se trattasse con una macchina mal funzionante con un guasto così inutile addirittura da dare fastidio per la sua "inconsistenza", mi ha spiegato solo di non mettere biancheria intima stretta e di prendere un antibiotico per 6 giorni, e se non fosse passato mi avrebbero operata. Punto. Questo non è un riassunto, ma è esattamente com'è avvenuto il tutto, e una delle 3 preziose domande fattemi dalla dottoressa fu: "Di dov'è lei?" Accorgendosi del mio nome straniero. Anche questo fu un dato utile a prescrivere l'antibiotico e a spiegare le cause e il come prevenire eventuali recidive riguardo alle infezioni delle ghiandole di Bartolini!!
Sono uscita quasi sbigottita dal tutto, non ho detto nulla, ho ringraziato, ma avrei solo voluto dirle che l'unica impressione che ho avuto è che era un'incompetente e per niente gentile o disponibile (e dico impressione perché siamo "entrate in contatto" con le parole e fisicamente per al massimo 10 minuti).

Patologia trattata
Vaginite (?), bartolinite, edema genitali esterni.
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Visita ginecologica

Ragazze, sarò stata sfortunata a beccare il dottore penso più arrogante, maleducato e insensibile di tutto l'ospedale!
mi ha trattata male, mi ha fatto male, non mi ha per niente ascoltata e sono stata mandata via senza una cura poiché "colpevole" di aver utilizzato una crema prima della visita (visita che non sapevo che avrei avuto visto che telefonando al numero verde c'é stata questa disponibilità a pochi giorni di distanza) ma non sentiva ragioni, mi parlava come se fossi una perfetta imbecille. E' stata senza alcun dubbio la visita peggiore della mia vita. Avrei voluto chiedere diverse cose su una possibile gravidanza, ma ovviamente vista l'umanità e la disponibilità ho lasciato perdere. Se dovessi basarmi su questa esperienza, sicuramente non partorirei mai al Macedonio Melloni.

Patologia trattata
Visita ginecologica.
Voto medio 
 
1.5
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3.0
Servizi 
 
1.0

Mai più in questo ospedale

Dottori arroganti; molti errori fatti.. e si sono mossi solo per coprirli.

Patologia trattata
Gravidanza a termine.
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1.5
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1.0

Aborto spontaneo inesistente

Il 29 marzo all'ospedale di Niguarda e' nato mio figlio sanissimo e pieno di vita. Fortunatamente nel mese di agosto non abbiamo ascoltato il Dott. Bertulessi che aveva diagnosticato, dopo una visita di tre minuti a seguito di piccole perdite, un aborto spontaneo e fissato dopo alcune ore il raschiamento. Speriamo vivamente di essere stati la sola famiglia ad essere incappata in questo errore. Solo noi sappiamo cosa abbiamo passato.... ma grazie a Dio non ci siamo fidati.

Patologia trattata
Visita ginecologica in pronto soccorso in seguito a piccole perdite nelle prime settimane di gravidanza.
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2.0

Visita uroginecologica

La visita con il prof. Leone è stata un'esperienza estremamente mortificante sul piano umano, oltre che inutile sul piano medico. Una stanza piena di persone intente a scherzare tra loro (tra assistenti, infermieri, specializzandi... E chi altro? Non saprei, visto che nonostante la delicatezza richiesta dall'assistere a una visita ginecologica, nessuna di queste mi è stata presentata); una visita superficiale e frettolosa, una diagnosi lasciata cadere dall'alto senza ascoltare i miei dubbi e domande, nè fornire spiegazioni; un atteggiamento supponente ai limiti del maleducato; la prescrizione di acquistare un costoso ausilio terapeutico (in un centro privato noto al professore), che sarebbe stato utilizzato per un trattamento riabilitativo per cui "la chiameremo noi"; quando? Non saprei dirle. Un nominativo di riferimento? No signora lei compri l'ausilio che la chiamiamo noi. Ovviamente (sono passati due anni) nessuno si è mai più fatto vivo, nessun trattamento è stato avviato ed il costoso ausilio terapeutico giace inutilizzato. Davvero senza parole.

Patologia trattata
Incontinenza urinaria.
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