Neurochirurgia Ospedale Livorno

 
4.9 (191)

Recensioni dei pazienti

3 recensioni con 3 stelle

191 recensioni

 
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Voto medio 
 
4.9
 
5.0  (191)
 
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Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Disorganizzazione

Sono di Viareggio e lo scorso anno, 2019, ad Aprile ho avuto un intervento per ernia del disco. Il neurochirurgo che mi aveva seguita era il Dott. Jacopo Giorgetti (anch'egli residente a Viareggio), parte dello staff del reparto di neurochirurgia, molto conosciuto per questi tipi di intervento. L'attesa è stata piuttosto lunga se si considera che mi ero già prenotata a Gennaio.
La struttura ospedaliera è un edificio storico, ma ormai vetusto con scarsa funzionalità e fatiscente. Sporcizia, specie all'esterno dei reparti.
Il reparto dove mi trovavo invece era pulito. Mancanza di sedie a rotelle all'ingresso per quelli che, come me, avevano difficoltà a camminare. Ho saputo successivamente che è necessario prenotarle, ma questo servizio è essenziale in un ospedale. Anzi, per pazienti come me che si presentano per un intervento alla spina dorsale, dovrebbe essere di routine!
Avevo prenotato per il 27 Marzo, ma la sera prima dell'intervento mi hanno avvertita che c'era un urgenza e che non potevano eseguire l'operazione e che non sapevano quando mi avrebbero operata! Disperata dal dolore e dalla situazione di disagio in cui mi trovavo, non potendo più camminare, il giorno seguente ho chiamato la capo sala e, dopo varie peripezie e incertezze, mi ha fissato il nuovo intervento la settimana successiva. Le ho ricordato che il mio medico era il Dott. Giorgetti. La settimana successiva sono stata ricoverata e solamente quando ero sotto anestetico ho saputo che il Dott. Giorgetti non mi avrebbe operata! È intervenuto un altro medico che non conoscevo e che non mi aveva mai seguita. Questo è stato veramente scorretto e denota a mio avviso una mancanza di rispetto verso il malato. Mi hanno risposto che non sempre si può avere il medico scelto, ma il rapporto medico-paziente si basa sulla fiducia, e in ogni caso dovevo essere avvertita prima dell'intervento!

Patologia trattata
Ernia del disco.
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Ringraziamento

Operata quasi due anni fa di ernia al disco espulsa con paralisi, ringrazio il dottor Santonocito che mi ha operata subito, e ringrazio il dottor Capozza che mi ha seguita con tanta professionalità e comprensione.
Tutt'ora sono seguita dal dottor Capozza con attenzione, grazie infinite. Consiglio questi due bravi dottori.

Patologia trattata
Ernia al disco espulsa.
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Peccato per la mediocre qualità dell'assistenza

Infermiere significa colui che si prende cura dell'infermo. Dell'uomo o della donna inferma, quindi del suo benessere, dell'agio, del conforto, oltre che, in primis, della sua salute. Purtroppo ho potuto constatare una grande superficialità che non esiterei ad accostare a sciatteria, nonché la più assoluta mancanza di empatia da parte dell'equipe infermieristica. Le azioni e le risposte, in genere sì- no, prive di qualsiasi umanità, ben potrebbero essere fornite da un robot, con grande risparmio di soldi da parte della Struttura Sanitaria. Tra le varie perle che ho raccolto nel percorso ne segnalo due: il rifiuto, dopo 48 ore, di togliermi un laccio emostatico non più collegato, sporco di sangue, e con sangue ristagnante all'interno, e l'assoluto disinteresse verso una crisi d'ansia che ho avuto, constatando, di mattina presto, che il mio caricabatterie del cellulare si era rotto. Non mi è stata offerta la disponibilità de telefono fisso, per avvertire i miei famigliari e non farli preoccupare delle mancate risposte. Ho chiesto dove si trovasse lo spaccio e, benché molto lontano dal mio reparto, nessuno si è offerto di telefonare, almeno per chiedere se vendessero quell'articolo. Così, confusa e ansiosa, ho girato tutto l'ospedale e, constatato che lo spaccio non vendeva i caricabatterie, mi accingevo a uscire fuori della struttura, spinta dall'urgenza. Per fortuna una brava infermiera dell'Utic, pur avendo finito il proprio servizio, mi riaccompagnava al reparto facendo presente le mie condizioni e chiedendo l'uso del telefono fisso. A questo punto una infermiera mi offriva il proprio cellulare per avvertire la mia famiglia (tra l'altro dovevo avere un contatto continuativo perché sarebbe stato il giorno delle dimissioni). Strano che prima nessuno ci abbia pensato, eppure un cellulare in tasca, o un caricabatterie appresso, oggi se lo portano tutti! Non so se sia stato per tale episodio, ma la pressione mi è salita molto ed ho avvertito forti dolori allo sterno. Per questo motivo, ahimè, sono ancora qui, e devo dire che mi dispiace che questo reparto, che vanta Medici eccellenti, debba far sentire il paziente alla stregua di un oggetto. Queste cose vanno denunciate apertamente, altrimenti si rischia di perpetuare il cattivo andazzo, per "soggezione" o menefreghismo, e rendere meno accreditati luoghi sanitari che potrebbero essere considerati di eccellenza se solo si spiegasse, a chi ha a che fare con l'assistenza ai malati, che esiste una dote, chiamata empatia, che dovrebbe essere pre- requisito per ciascuna relazione d'aiuto.

Patologia trattata
Ernia al disco.
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