Neurochirurgia Ospedale Potenza

Dopo un incidente stradale con una frattura di omero e vertebre l2- l3- l4 (che inizialmente non hanno diagnosticato dopo Rx alla schiena e mi hanno fatto camminare dicendo che era solo una contusione. Solo dopo vari litigi con i medici ho avuto finalmente la TC, che ha dato esito di frattura alle vertebre) dal ricovero in ospedale ho aspettato 15 giorni per essere operato alla spalla, perché gli ortopedici erano in ferie dato che era agosto, per poi essere operato alla schiena con artrodesi da l1 a l5 (che a detta dei medici è riuscita alla perfezione). La prima notte dopo l'intervento, imbottito di morfina, in stanza c'era una simpatica vecchietta che assisteva il marito e, nonostante i miei dolori terribili tanto da non riuscire a parlare, non stava un attimo tranquilla, accendeva le luci della stanza svegliando me e altri pazienti e le infermiere non dicevano una parola. Successivamente ho avuto una febbre a 41 e i medici non capivano il perché e facevano trasfusioni, dando la colpa ai medici di ortopedia per l'operazione alla spalla.. Dopo che non riuscivo a stare neanche steso nel letto per i dolori, ho chiesto di cambiarmi il cerotto, dato che in più di una settimana non l'avevano mai fatto, e il medico ha visto che la ferita era tutta infettata, credo che la ferita si sia infettata anche a causa della sterilità dell'ambiente (mentre un medico mi drenava la ferita infetta, vi era un OSS che cambiava il pannolone a un signore nel letto accanto al mio con una puzza incredibile).
Poi hanno prelevato il materiale infetto e avevo stafilococco e acinetobacter, esami arrivati solo dopo 10 giorni; successivamente il primario di malattie infettive mi ha fatto fare una cura con un antibiotico talmente tossico che mi ha fatto perdere capelli e peli dalle gambe e da tutto il corpo, dicendomi che se non ero rimasto rimasto paralizzato per l'incidente, potevo rimaner paralizzato per l'infezione. Dopo quasi 50 giorni di ricovero sono stato dimesso in condizioni con 10 kg. di meno e dolori che ho da più di 6 mesi, anche se a detta dei medici l'intervento è andato chirurgicamente bene. Però io clinicamente sto male (lombalgia, sciatalgia) e non riesco più a piegarmi in avanti.

Hanno trattato una taratura dello shunt ventricolo peritoneale inesistente, in quanto la valvola era tarata perfettamente. Il vero problema era il malfunzionamento del sistema di derivazione ventricolo peritoneale, che loro non hanno potuto verificare in quanto non mi hanno fatto gli accertamenti necessari. Cosa invece fatta e risolta in pochi giorni attraverso intervento neurochirurgico all'Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. Fatto attraverso una prova di valvola, da cui hanno scoperto che la valvola era tarata e che non avevo più un sistema di derivazione ventricolo peritoneale. Esami mai fatti a Potenza.

Nella nostra esperienza abbiamo trovato personale medico poco competente e presuntuoso. Personale infermieristico sgarbato. Abbiamo firmato e ci siamo dimessi. Altrove sono in grado di affrontare il delicato intervento, quando a Potenza non volevano assolutamente intervenire.

Le infermiere sono passive, gli infermieri meglio. Mio marito è stato lasciato nella pipì anche se avvertite più volte. Alcune lo hanno anche deriso. I medici sono meglio, sensibili e disponibili. Alcuni hanno dato veramente il massimo. Non aggiungo altro.

Un mio parente è stato operato per emorragia cerebrale causata da rottura d'aneurisma della comunicante anteriore. È stato operato 10 ore dopo la rottura! Ha avuto tutte le complicanze possibili e soprattutto è stato operato 4 volte a causa dei loro errori. Nessuno di questi interventi è andato bene.

Nella mia esperienza personale ho riscontrato un reparto gestito malissimo e disorganizzato!
Non lo consiglierei a nessuno.