Villa Scassi di Genova

 
3.8 (45)

Recensioni dei pazienti

13 recensioni con 2 stelle

45 recensioni

 
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Per Ordine 
 
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

PRONTO SOCCORSO INOPEROSO

E' la quarta volta che finisco al PS di villa Scassi sia per conto mio che di terzi e mi sento di dire che la mancanza di personale e la poca serietà presenti, ne fanno tra i peggiori pronto soccorso della Liguria. Non capisco come sia possibile che a distanza di anni non sia cambiato niente. Se ci fosse chi di competenza, dovrebbe cambiare le cose.
ATTESA INFINITA.

Patologia trattata
Varie.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Pronto Soccorso

Sono stata un giorno intero in PS per un incidente e alla fine, dopo raggi e TC, mi hanno mandata a casa senza indicazioni. Medici giovani che ridono e scherzano e non ti guardano nemmeno; li chiami e fanno finta di non sentire.
Per farmi il tampone mi è uscita una marea di sangue dal naso.
Alla fine, ripeto, mi hanno dimessa senza terapia alcuna.
Nelle corsie attese infinite.
Scarsa pulizia, scarsa considerazione.

Patologia trattata
Traumi da incidente in moto.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso

All'accettazione pronto soccorso mi hanno perso un documento personale molto importante.
Inoltre la labirintite non è stata riconosciuta.
Pessima esperienza.

Patologia trattata
Vertigini, nausea e vomito.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

10 ore ad aspettare che mi visitassero dopo un incidente stradale.
Non aggiungo altro.

Patologia trattata
Incidente stradale.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

DEA e Cardiologia

Per comodità abbiamo provato ad andare a Villa Scassi, nonostante pessime esperienze precedentemente avute (non avevano riconosciuto un versamento pericardico, avevano valutato male i dati del D-Dimero, non avevano preso sotto cura mio padre con evidenti problemi cardiaci, costringendoci a rivolgerci a Pra ad un privato e poi al centro di Quarto), per un ECG:
un'ora di attesa, personale scontroso, non hanno neppure chiesto la cura e i medicinali assunti, trattando in modo rude ed irrispettoso mio padre di 85 anni. Non funziona neppure il sistema per il Green pass.

Patologia trattata
Aritmia, problemi di coagulazione del sangue, versamenti pericardici, collasso.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Sepsi secondaria ad intervento di laparocele

Nel 2008 mia mamma, a seguito di una peritonite conseguente alla deiezione di una sutura intestinale praticata dai chirurghi della chirurgia generale del Villa Scassi, diagnosticata quando ormai c'era setticemia, ha trovato la morte. L'aspetto penale della vicenda non ha trovato i fondamenti di legge e l'ospedale ha risarcito, riconoscendo responsabilità degli operatori suoi dipendenti.

Patologia trattata
Laparocele intasato.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Delusione totale

Mio padre, proveniente dalla terapia intensiva, peraltro reparto ottimo, è passato in chirurgia toracica: reparto che ho trovato scadente sia come medici, sia come personale. Ringrazio invece il dott. Del Negro, persona molto umana che ha saputo dirmi (al contrario di altri medici.)... che mio papà non ce l'avrebbe fatta.. ma in modo educato, corretto e umano.

Patologia trattata
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Patologia trattata
Frattura costole e perforazione del polmone sx.
Punti di forza
Dott. Del Negro.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Calcoli renali

Sono stata ricoverata dal venerdì al martedì per colica renale senza avere considerazione dai medici (perchè il Sabato e la Domenica non sono considerati giorni realmente lavorativi). Sono stata dimessa con l'accordo di tornare il venerdì seguente, per intervento già segnato, per rimuovere almeno un calcolo e infatti venerdì, nonostante la nevicata e la mia scomodità rispetto all'ospedale, mi sono recata con ansia in reparto, dove ho atteso 6 ore il mio intervento. Stanca, impaurita e a digiuno, alle 13.30 mi viene messo il dubbio (dal personale) che l'intervento vada in porto perchè "vista l'ora può essere che l'anestesista se ne vada"; quindi gentilmente mi presento in sala medici per chiedere "si fa o non si fa?"... Bè, 2 medici mi rispondono che hanno iniziato in ritardo... e che quindi no, io non facevo l'intervento... In lacrime chiedo per favore che mi venga effettuato, anche senza anestesia (in quanto non intervento vero e proprio), ma mi viene per la seconda volta risposto di no.
Questa è la competenza di medici che non guardano in faccia nessuno, nè tantomeno considerano l'ansia che una persona può vivere, il disagio di chi mi accompagna che perde giornate di lavoro e la possibilità, peraltro, che ci sia il pericolo che io debba finire di nuovo in pronto soccorso grazie a loro!!!

Patologia trattata
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Patologia trattata
Calcoli renali.
Punti di forza
La gentilezza di infermieri ed inservienti.
Punti deboli
I medici.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Ortopedia: migliorare personale infermieristico

Reparto di ortopedia: mio marito, paziente trapiantato di rene, deve prendere determinate medicine. Le infermiere, sotto mia pressione e rispondendomi in modo maleducato, mi hanno permesso di dargli io personalmente i farmaci (che ci stanno a fare?). Peraltro non conoscono gli immunosoppressori...
Ok, non sarà un paziente facile da gestire, però cavolo, ma voi infermieri che cosa ci state a fare lì..? Se succede qualcosa di irreparabile al rene trapiantato? non ci voglio neppure pensare...

Patologia trattata
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Patologia trattata
Protesi anca in paziente trapiantato di rene.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso

Premetto che sono il marito della succitata maria paola, ma che ho vissuto tutta la sua storia che e' partita a dicembre 2011, con un trauma alla spalla dx per caduta. Al pronto soccorso l'ha vista l'ortopedico il giorno dopo, solo dopo sollecito del medico curante, in quanto era stata dimessa con nulla di rilevante (dimessa da un medico di medicina generale). Dico solo che sta facendo ancora fisioterapia tutt'oggi, che siamo ad aprile 2012, per il danno che aveva!
In secondo, venerdi' 27/04/2012 si e' recata al Pronto Soccorso con un forte dolore al polpaccio sx. A parte il fatto che il nostro medico curante aveva diagnosticato o strappo muscolare o flebite, l'ortopedico senza nemmeno visitarla ha deciso che fosse una flebite e, dalle 18.00 ora del nostro arrivo, ci hanno comunicato alle 00.30 circa che avrebbe fatto il doppler il giorno dopo.
Al sabato 28, fatto il doppler e risultato negativo, l'hanno dimessa con 7 giorni di prognosi e 10 punture da fare nella pancia.
Morale: dopo altri accertamenti in altro sito si riscontrava lacerazione del polpaccio e inizio di flebite nello stesso con almeno un mese di fermo.
Per lavorare cosi' allora sarebbe meglio non lavorare proprio, non ho parole a riguardo..

Patologia trattata
Trauma alla spalla (dicembre 2011).
trauma al polpaccio (aprile 2012)
Punti di forza
la pulizia.
Punti deboli
organizzazione; presa con leggerezza dei problemi inerenti i pazienti.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Scortesia e poca competenza

Per fortuna nulla di realmente grave. Il medico di famiglia, evidentemente spaesato dopo vari tentativi di antibiotici sempre più potenti, mi manda al pronto soccorso a Villa Scassi, essendo il più vicino a casa mia. Per fortuna sono accolto quasi subito non essendoci alcuna urgenza, e vengo mandato da un otorino che non mi visita e dopo solo una fugace occhiata alla gola, come aveva già fatto il mio medico, diagnostica una mononucleosi, manco fosse un mago. Dichiara che devo terminare immediatamente la terapia antibiotica e prendere piccole dosi di farmaci a base di cortisone per sgonfiare tonsille e ridurre il dolore, anche in fase di deglutizione. Vengo poi mandato da un medico generalista donna, che conferma senza nemmeno guardarmi in faccia la diagnosi del collega, ma stravolge completamente la sua terapia, continuare con gli antibiotici, dei più potenti- nonostante io avessi già fatto una terapia antibiotica di ben 10 giorni senza successo- e non prendere alcun antidolorifico o medicinale a base di cortisone. Alle mie proteste risponde in maniera molto maleducata, dicendo che io non ho capito ciò che mi ha detto precedentemente l'otorino. Tutto ciò è accaduto questa mattina. Nessuno che abbia minimamente pensato a svolgere sul sottoscritto esami più approfonditi. Se i medici non hanno voglia di lavorare (lavoro che dovrebbe essere svolto come una missione, per quanto pesante possa essere, è una scelta), possono fare qualsiasi altro lavoro, purchè la scortesia permetta loro di non rimanere disoccupati.

Patologia trattata
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Patologia trattata
Tonsillite acuta con probabile mononucleosi in corso.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Ortopedia

Sono ormai mesi che devo seguire una faticosa e dolorosa fisioterapia presso un ente sanitario e anche privatamente e non ho ancora recuperato la mia mobilità.
Anzi, ora devo spendere anche per aumentare le possibilità di recupero.
Nel frattempo ho eseguito nuovamente l’esame per verificare la situazione del mediano carpale e l’esito e stato a dir poco traumatizzante: risulta peggiorato rispetto alla condizione di prima dell’intervento.
Inoltre l’edema presente è lento a scomparire e permangono forti dolori e l’impossibilità ad eseguire tutte le cose che sapevo fare prima.
Per l’ennesima volta durante l’esame mi è stato chiesto come mai mi son rivolta al reparto di ortopedia dell’ospedale Villa Scassi.
Questo dimostra solo che c’è chi è a conoscenza del basso livello di competenza quel reparto!
Se si trattasse di ambienti privati la selezione la farebbe la qualità del servizio ma, trattandosi di enti pubblici, il garante dovrebbe essere lo Stato.
La mia speranza di ritornare quella di prima sta diminuendo ogni giorno che aggiungo in questo lungo e doloroso cammino, ed ora a tutti dico sempre di non andare all'ospedale Villa Scassi, al reparto di ortopedia, ASL3 Genova.

Quello che segue è un "racconto", le conclusioni vengono lasciate alla libertà di interpretazione del lettore così come vi è quella di scrittura...

Dopo aver atteso i vari mesi necessari per poter eseguire tutte le visite per un dito, è stato aggiunto anche l'esame per il tunnel carpale.
L'esito dell'esame dimostrava una patologia "mediamente grave", e su consiglio del medico Dott. M. Ivaldi, dell'ospedale Villa Scassi, reparto di ortopedia, ASL3 Genova, è stata fissata la data dell'operazione per il XX/XX/2011.
Operazione veloce, non più di 20 minuti per il tunnel carpale.
Dimissione dopo meno di un’ora.
Dopo una settimana durante il controllo in ospedale della ferita è stato evidenziato gonfiore e livido, ma la cura è stata "una semplice raccomandazione di pazienza".
Dopo un'altra settimana, durante il secondo controllo è stato osservato che non tutti i punti erano pronti ma che sarebbero caduti da soli, con la solita cura "della pazienza".
Dopo un mese di dolori, gonfiore ed incapacità di recuperare la normale mobilità dell'arto, mi reco nuovamente in visita dal Dott. M. Ivaldi,
il quale quasi mi rimprovera di non aver fatto mare, impacchi caldi e troppo movimento dell'arto: peccato che nessuno mi avesse dato tali informazioni nè al momento delle dimissioni, nè durante le visite.. eppure sarebbe bastata una fotocopia da poter leggere a casa con consigli e precauzioni da adottare.
Comunque anche a questa visita la cura è stata sempre la stessa, pazienza.
Nessuna ipotesi a spiegazione, nè esame o terapia da seguire.
Sono però cominciate le preoccupazioni, senza ancora pensare al peggio, mi domando se forse la mia capacità di rimarginare o ricostruire il tendine sia lenta o carente, ma allora mi chiedo se non era possibile prevederlo e / o integrarlo con l'apporto di qualche farmaco, questo avrebbe richiesto solo un pò di attenzione e dedizione da parte di chi ha fatto del curare il proprio lavoro.

Ora al compimento del secondo mese di fronte al gonfiore costante ed al dolore nel muovere l'arto, ho deciso di cambiare medico e rivolgermi ad un altro, specialista del settore, del Centro Regionale di Chirurgia della Mano di Savona.
La visita è stata condotta in totale cordialità senza giudizi o accuse sull'altrui operato, tuttavia la conclusione è stata che "bisogna porre rimedio alla situazione" prescrivendo, per ora, fisioterapia intensa e cura disinfiammatoria dei tendini.
La ferita preme sul tendine infiammato!
Con i tempi della sanità sono ora in attesa di iniziare la fisioterapia, sperando che questa possa essere utile anche se il fisiatra ha già detto di non avere la bacchetta magica, e che forse ho sbagliato ospedale!
Pertanto adesso mi ritrovo depressa e sofferente, depressa per non aver trovato competenza e preparazione, unite magari ad un pò di "premura" perchè il paziente non è solo colui che deve pazientare ma una persona da curare, sofferente perchè la mano destra è indispensabile e non è necessario spiegare quanto.

In più ora devo aggiungervi il “senso di colpa”, già devo pensare di aver sbagliato io, a rivolgermi all'ospedale Villa Scassi, di aver sbagliato io, a fidarmi, ma la responsabilità di chi lavora sugli altri dove si giudica?
Ogni lavoro ha il suo grado di responsabilità che deve essere proporzionale all'impegno.
Se scelgo di fare il panettiere al massimo posso bruciare il pane ma non reco danno a nessuno... mentre se devo curare le persone la mia attenzione deve essere "dedizione".
Purtroppo la mancanza è stata doppia, perché non vi è stata solo una scarsa capacità di eseguire correttamente l’intervento, ma neppure la capacità di riconoscerne l’esito in seconda visita!
Non voglio ancora pensare al peggio, voglio sperare che il tutto sia reversibile e resti solo un brutto ricordo e chiaramente un'esperienza negativa.
Sono giovane ed ho sempre fatto un sacco di cose nelle quali la manualità è importante, cucinare, impastare, cucire, lavorare a maglia….e ora!!!
Tuttavia la mia esperienza deve essere di monito e testimonianza, non ha pertanto importanza il mio nome che servirà solo ad alimentare il numero delle statistiche, ma gli altri nomi si che sono importanti da citare e da far saper perchè la fama è come la condotta va sulla voce del popolo, si guadagna o si perde!!!

Patologia trattata
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Patologia trattata
intervento tunnel carpale.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
3.0

Ostetricia

Sono stata seguita durante la gravidanza dai medici e dalle ostetriche a Villa Scassi... Gravidanza serena, vissuta con tranquillità.. consapevole del fatto che la donna possiede tutte le risorse necessarie per partorire.. Mi è stato indotto il parto alla 40° settimana di gestazione per una ipovariabilità sul tracciato. sono stata due ore stesa sul fianco sinistro e quando cambiavo posizione il battito cardiaco fetale precipitava notevolmente: forse già questo non bastava a giustificare un taglio cesareo?
Invece mi hanno praticato l'amniorexi con 2 cm. di dilatazione passiva.. da quel momento venivo sottoposta a 'visite' ogni ora, dolorosissime, da parte di un ginecologo piuttosto avanti con gli anni... solo adesso ho gli elementi per capire che quella era la manovra che serviva a dilatare il collo dell'utero manualmente, in piena contrazione... niente a che fare con la normale visita ginecologica!
dopo circa sei ore di calvario arrivo verso la fase espulsiva. Con la terza spinta il battito cardiaco fetale si arresta completamente... così due ginecologi meno corpulenti del primo ma abbastanza forti mi sono saltati addosso per tentare la manovra di Kristeller (subita cinque o sei volte)..e poi un bella forbiciata senza anestesia locale da parte di un'ostetrica alla quale auguro tutta la sofferenza che ho provato..e per finire l'estrazione del feto gravemente sofferente con il forcipe.
Sono stata vittima insieme al mio piccolo di torture varie..per ultima la frattura di una costola in seguito alle ripetute manovre...:-( ho avuto problemi di incontinenza, mi hanno devastato il perineo avendo subìto una lacerazione di 4 grado e l'episiotomia.. una episiorrafia che non finiva più ovviamente sentendo tutto. Dopo qualche minuto dall'espulsione della placenta ho iniziato a perdere.. cosi mi hanno fatto anche una revisione di cavità.. anche questa ovviamente senza anestesia..
nessuno in corsia si è preoccupato del fatto che non ero autonoma.. ma soprattutto dell'aspetto psicologico..
I giorni peggiori della mia vita.. la mia ancora di salvezza è stato l'allattamento al seno. per altro sconsigliato da più parti.
Grazie a questi luminari dell'ostetricia ho toccato con mano l'inferno.
In base alla mia esperienza sconsiglio la struttura, comunque consapevole che non si può e non si deve fare di tutta l'erba un fascio.
Ah dimenticavo: peso del bambino 3 kg.!!!

Patologia trattata
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Patologia trattata
parto distocico con forcipe.
Punti deboli
molti purtroppo
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