Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Milano
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
5.0

ESPERIENZA ORTOPEDICA PROTESI D'ANCA

Finalmente a casa!
Tutto è cominciato il 3 Dicembre, giorno del ricovero. Se avessi dato ascolto alle polemiche dei media o alle voci di strada, non mi sarei mai presentato alla Santa Rita, oggi ICCS, per una protesi totale d’anca.
Ma oggi posso dire che alla gente piace parlare a vanvera, senza aver mai fatto esperienza diretta.
Nessuno mi ha costretto né consigliato; dall’ortopedico al fisiatra prima, dal chirurgo, Dott. Castelnuovo (è uno dei pochi nomi che ricordo) all’anestesista dopo, mi hanno “solo”, si può dire, spiegato minuziosamente gli eventuali rischi cui sarei potuto andare incontro. Nessuna pressione, quindi, valutare io i pro, migliorare il mio percorso di vita, e i contro, percentuale bassissima. “Se vuole, può anche andarsene, le do il permesso” mi ha detto il Dott. Castelnuovo a poche ore dall’intervento vedendo ancora i miei dubbi, “c’è una fila lunga di pazienti pronti al mio posto”
E mi son trovato terrorizzato nella sala chirurgica. “Stia tranquillo”, mi ha detto l’anestesista, “non le farò sentire niente”. Ed io rannicchiato sentivo la mia schiena pennellata di disinfettante per la spinale e un’infermiera che “trafficava” col mio braccio sinistro…ed ecco l’anestesista che mi chiedeva: ”Tutto bene? È finito”. Questo lo dico per tutti quelli che come me hanno paura del chirurgo.
Ascensore, terzo piano, ortopedia, gli occhi di mia moglie e di mia figlia, camera. E comincia periodo postoperatorio. Altri degenti, vecchi pazienti dell’ICCS, già Santa Rita, tutti soddisfatti dell’ospedale nel quale hanno trovato sempre professionalità e cortesia. Pazienti quindi con esperienza personale, voci finalmente affidabili, curati, loro e anche membri della loro famiglia, assolutamente soddisfatti…e tre giorni dopo ci sarebbe stato quel filmato sulla “clinica degli orrori”. Mi domando: c’è qualche ospedale che non è stato coinvolto in qualche scandalo? Certo, sarebbe meglio che non ci fossero, ma questo è un altro discorso.
Parlo per me! Ortopedia, terzo piano. Personale tutto, con una sola eccezione di cui non dirò niente per correttezza, avrei dovuto farlo mentre ero degente, personale di alto livello, dagli infermieri agli ausiliari, dalla Capo Sala ai medici. Preparati, disponibili, veloci. Pronti a soddisfare ogni necessità, a volte anche qualche capriccio. Spesso col sorriso, a volte spiritosi, a volte ironici, ma sempre presenti: questo soprattutto vuole l’ammalato. E il Dott. Carbone (Il gigante buono?) con la sua voce tonante che si annunciava da lontano e già metteva di buon umore e quando entrava in camera un’iniezione, no, ancora? meglio dire una botta di ottimismo. Grazie a tutto “il terzo”.
E poi la riabilitazione al quarto piano: come al terzo. Se devo dare un voto, darei mezzo punto in meno al “quarto”, ma altri pazienti la pensavano diversamente, quindi…
E i fisioterapisti, veri professionisti, Un ringraziamento a tutti, a Gianluca, a Monica, ma particolarmente a Darwin e ad Anna Lisa che mi hanno seguito oserei dire quasi con affetto: nelle loro mani mi sono trovato a casa! Grazie.
E il Capo Sala sempre sorridente, calmo, disponibile, di più!
E per finire il Dott.Gradenigo. Sempre presente, sette giorni su sette penso. Non ricordo un giorno senza averlo visto domenica compresa, anzi propria domenica mi ha medicato. E anche se forse un giorno non c’era, si percepiva la sua presenza! Su e giù nel corridoio, lo incontravo sempre, quasi un incubo, mi sentivo controllato! ero solo osservato, come tutti gli altri pazienti. Col suo severo sorriso ci visitava e ci rassicurava, anche lui pronto ad ascoltarci e a soddisfare immediatamente ogni necessità. Credo che mi porterò a lungo dentro il ricordo di questi “scontri” col Dott. Gradenigo lungo il corridoio, io per allenarmi e scaricarmi, lui per lavoro. Grazie Dottore.
E la cucina, niente da dire, ho sempre trovato tutto buono, siamo comunque in ospedale, tutto caldo, sempre. Attenti alle necessità di tutti: diabetici, vegetariani e qualunque altra richiesta o variante. Chi si lamenta del cibo a casa mangia peggio, questo è il mio parere.
Ma ci sono anche delle mancanze, sempre secondo me: una sono le pulizie. Le ho trovate insufficienti, frettolose e ingombranti, se così posso dire. Per fare un solo esempio, un guanto insaponato è rimasto in bagno sotto il lavandino visibilissimo per tre giorni!
Due sono i cellulari in mano a vari professionisti durante il lavoro, ma ormai… suonano anche in chiesa.
E infine il più grave: la privacy tra un letto e l’altro. Almeno durante l’igiene personale cui siamo sottoposti, il cambio del pannolone, la depilazione, così davanti ad altri malati, la porta che si apre e chiunque può passare. Mi sentivo umiliato! Basterebbe una tendina, giusto in quei momenti, un po’ d’intimità, oserei dire di rispetto.
Queste sono le mie dirette esperienze che diffonderò ai denigratori, per adesso. Fra sei mesi lascerò un altro commento più breve, spero solo per confermare quanto fin qui detto. Per ora non posso che essere soddisfatto.
Grazie, Emanuele Pirani

Patologia trattata
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Patologia trattata
COXARTROSI DX.
Punti di forza
Assistenza; cortesia; professionalità; riabilitazione sul posto.
Punti deboli
Pulizie; privacy durante assistenza e pulizia personale.

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