Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Grazie

Mia madre MAMMA ROSA, arriva in Clinica Latina a dir poco appassita, uscita dall'ospedale San Giovanni senza speranza alcuna, viene affidata in Clinica Latina a Via Vulci Roma. Era in condizioni incommentabili, affetta da demenza senile e non solo, non camminava più, non mangiava più, non era più connessa proprio come un fiore lì lì per essere eliminato. Ma approdando in questo che ritengo possa definirsi un nuovo giardino per lei, giorno dopo giorno questo fiore vedevamo che riprendeva vita, riprendeva il suo colore naturale, ed insomma grazie alle nuove terapie, per farla breve, questa Rosa non solo riprendeva a VIVERE, ma camminava da sola, mangiava da sola e.. udite udite, ragionava non come prima, ma meglio di prima! Io non smetterò mai di dire grazie, grazie e poi ancora grazie, alla grande Gina, grazie a Patrizia, grazie ad Antonella, grazie a Diana, grazie ad Emanuela.. insomma: grazie a tutto, ma proprio a tutto, lo staff.
Non vi dimenticheremo MAI.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Demenza senile, Encefalopatia degenerativa con grave decadimento mnesico cognitivo, diabete mellito.
Punti di forza
Competenza, disponibilità, cortesia, pulizia.

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2  
 
Per Ordine 
 
Inviato da Pietro
11 Febbraio, 2016
La demenza senile è una condizione in cui si vengono a trovare gli anziani e non solo.. È dovuta ad un deterioramento del sistema cognitivo ed ahimè una volta che il cervello parte, é partito!! Riguardo i degenti, ho visto solo gente che ha iniziato progressivamente a non mangiare, e mai il contrario.. Anche perchè chi non si alimentava per bocca veniva curato con l'isolyte.. Mi viene da piangere.. Una sacca da due litri somministrata in 48 ore tramite accesso venoso periferico reperito con butterfly (i cvp non esistevano.. Immaginate un ago di ferro per infusione continua!! Flebiti e infezioni a go go). Tale accesso venoso in genere dopo 15 minuti aveva causato uno stravaso enorme e l'infusione veniva stoppata!! Perchè? Immaginate a un vecchietto demente che deve stare immobile perchè ha un ago di ferro invece che in cvp!! Lasciamo perdere.. Comunque tutto era ad hoc in modo da non sprecare l'isolyte che, per chi non lo sa, non è considerabile con una sacca di nutrizione parenterale!! Superato il discorso recupero ponderale, passiamo a quello motorio.
Mi spiegate come può una fisioterapista in 4 ore (di cui 3 le passa mangiando e l'ultima per fare la fkt al direttore sanitario di 90 anni suonati) fare la fisioterapia a 33 pazienti? Alla cara signora ROSA come l'hanno fatta camminare?? Imponendo le mani?
Inviato da STEFANIA GROSSI
03 Agosto, 2022
Mia madre, con demenza, è entrata in questa clinica dopo un intervento al femore in condizioni cliniche stabili, vispa, sorridente, come nulla fosse accaduto.
Ho letto solo dopo la dimissione, sulla lettera di dimissione della struttura che l'aveva operata (mai nessuno ce l'aveva mostrata... ci siamo "fidati") che mamma entrava esclusivamente per la fisioterapia e la riabilitazione poiché il suo quadro clinico era stabile.
Mi hanno detto subito che mamma, per via della demenza, non era collaborativa e quindi non potevano fare fisioterapia "tradizionale" ma solo "passiva". Con una scortesia inaudita mi hanno detto "si scordi che sua madre tornerà quella di prima". Mamma si è piano piano appassita... non era in grado di mangiare da sola ma con l'aiuto mangiava tantissimo... evidentemente non l'hanno mai aiutata a mangiare, perché me l'hanno restituita dopo 60 giorni denutrita, sofferente, con una piaga da decubito al quarto stadio sul sacro, con bordo in necrosi ed infezione fino all'osso!!!! e senza preoccuparsi di dove l'avremmo portata dopo la dimissione, visto che per una piaga simile i familiari a casa non sono certo attrezzati per curarla.
Insomma, non so in quale favola lei abbia vissuto quello che descrive.
2 risultati - visualizzati 1 - 2