Dettagli Recensione

 
Ospedale di Rovereto
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Reparto di cardiologia S. Maria del Carmine

Sono stato operato al cuore (ablazione) due volte nel periodo di due mesi nel reparto di cardiologia dell'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto. Sono stato trattato così bene dal Dott. Catanzariti, dal Dott. Maines dagli infermieri della sala operatoria e da tutti quelli di reparto, che mi sento in debito con tutti loro. Non sapevo cosa fare per provare a contraccambiare ,fino a quando non ho incontrato mio cugino Ivo Baroni (giornalista dell'Adige in pensione), che mi ha consigliato di scrivere due righe di apprezzamento. Quando mi ha detto che la nostra cardiologia si trova al decimo posto nella classifica nazionale, sono rimasto un po' meravigliato perché, per il mio modesto parere, se non al primo posto l'avrei messa sicuramente tra i primi. Poi ho capito che queste classifiche le fanno in base ai numeri dei malati che entrano, di quanti sono guariti e dei decessi. Ma questo tipo di giudizio non lo trovo molto valido, in quanto dipende anche dalle condizioni in cui l'ammalato arriva in ospedale.
E' normale che uno come me con frequenti tachicardie, di cui l'ultima è durata tre giorni, senta la paura di morire. Nel reparto di cardiologia sono stato trattato così tanto bene e con così tanto affetto e premure che mi sentivo come in famiglia. Anche se soffrivo fisicamente, mi sono sentito trattato così tanto bene che ho pensato non sarebbe stato in fondo così male morire in loro compagnia. Vivere con la paura di morire non è molto piacevole e dovuto anche all'umanità di tutti loro sono riuscito a superarla. Per questa ragione li metterei ai primissimi posti nella classifica. Le classifiche non dovrebbero essere fatte di solo numeri. perché quando un ammalato arriva in ospedale non ho solo bisogno di cure. ma anche dell'affetto perché si trova in una situazione difficile. Se sente che chi lo sta curando lo fa con il cuore, si rilassa perché si sente in buone mani. E questo nel momento del bisogno, come quello che ha l'ammalato, è di grandissimo aiuto per superare le difficoltà del momento. La professione del medico dovrebbe essere vista come una missione e anche fatta con il cuore. Persone con un gran cuore ne ho trovate molte nel reparto di cardiologia e non trovo le parole per ringraziarle tutte. All'inizio della mia ho scritto che "non sapevo cosa fare per provare a contraccambiare" e so benissimo che queste mie due righe di apprezzamento non sono per niente sufficienti per tentare di contraccambiare l'affetto e le cure che hanno avuto tutti per me. Penso che resterò per sempre in debito con tutti loro. Grazie molte.

Patologia trattata
Ablazione.

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