Rianimazione Ospedale Cattinara Trieste

 
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Il reparto di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica ARTA dell'Ospedale Cattinara di Trieste, struttura per acuti situata in Strada di Fiume 447, ha come Direttore il Prof. Giorgio Berlot. Questa struttura di terapia intensiva è la più grande della regione ed è dotata di importanti attrezzature e sistemi di controllo delle funzioni vitali in grado di permettere il trattamento di numerose tipologie di pazienti sofferenti di insufficienza cardiocircolatoria e respiratoria, trauma, infezioni gravi e stati di setticemia; intossicazioni acute gravi; circa il 50% dei pazienti ricoverati provengono dal complesso operatorio. Il reparto si occupa principalmente della valutazione clinica preoperatoria, del trattamento del dolore acuto postoperatorio, di terapia del dolore cronico, del trattamento dei pazienti affetti da patologia tumorale, di ossigeno terapia iperbarica e del trattamento della sepsi. E' attivo inoltre un servizio di Medicina Subacquea ed Iperbarica per il trattamento degli incidenti subacquei e di particolari patologie come le lesioni ulcerative nei pazienti diabetici, le sindromi da schiacciamento, le intossicazione acute da monossido di carbonio, l'osteomielite. La struttura è l'unica presente in regione. Fanno parte dell'equipe medica: Dott.ssa Paola Amato, Dott.ssa Cristina Calderan, Dott.ssa Alessandra Carrada, Dott. Fabrizio Chiella, Dott. Matteo Ciccolini, Dott.ssa Fabrizia Cvietissa, Dott.ssa Rossana Dezzoni (responsabile S.S. Terapia del Dolore), Dott. Corrado Thomann (S.S. Terapia del dolore e cure palliative ambulatoriali), Dott. Luca Fontanesi, Dott. Luciano Iadanza, Dott.ssa Cristina La Fata, Dott. Enrico Lena, Dott.ssa Irene Longo, Dott.ssa Moira Mijlevoj, Dott.ssa Fulvia Piller, Dott. Marco Piva, Dott.ssa Anna Randino, Dott.ssa Sara Rocconi, Dott. Erik Roman Pognuz, Dott.ssa Alice Scamperle, Dott.ssa Alessia Sirotich, Dott.ssa Manuela Soiat, Dott.ssa Ariella Tomasini, Dott.ssa Ester Zearo.

Recensioni dei pazienti

3 recensioni

Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
3.0  (3)
Assistenza 
 
2.3  (3)
Pulizia 
 
5.0  (3)
Servizi 
 
3.0  (3)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
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Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Lombalgia cronica, terapia del dolore

Non sono un medico e non mi permetto di giudicare un intero reparto in base alla mia esperienza. La faccio il più breve possibile.
Soffro di dolore cronico invalidante alla schiena (tra alti e molti bassi) da 6 anni e, dopo una recrudescenza e svariate cure presso osteopati, fisioterapisti ecc., decido di recarmi in terapia del dolore per la prima volta, per avere sollievo. Dopo un solo sguardo e la visione delle mie risonanze (di poco sotto la norma, per questo volevo anche vederci un po' più chiaro...) la dottoressa ha già una sua diagnosi: depressione. "Lei si veste sempre di nero?" "Lei dovrebbe andare dallo psicologo", con un fare piuttosto brusco e giudicante, di chi mette a disagio. Ho persino creduto che fosse un test. Fin troppo ovvio per me che la parola "depressione secondaria" non vale molto qui. 6 anni sono lunghi da sopportare, inoltre mi piace la musica heavy metal e mi vesto di conseguenza e mi tatuo (il dolore dei tatuaggi è ridicolo se confrontato alla schiena e alle iniezioni, lo devo spiegare io all'algologa). Da subito non sono stato preso sul serio, nonostante non mi andasse nemmeno di sedermi per il dolore.
Mi viene prescritta psicologia (la rifiuto, giá praticata poco tempo prima per lo stesso motivo, senza risultati) e mesoterapia con l'avviso "è dolorosa". Accetto. Prescritto anche miorilassante, di cui non ho sentito alcun effetto nei giorni successivi. Mi presento alla prima seduta di mesoterapia. Le iniezioni, paragonabili a quelle sul braccio, sono in effetti, arrivati alla decima, dure da sopportare. Sopporto, senza perdite di tempo o scenate, fiducioso negli effetti... che però sono stati inesistenti (questo è persino strano... sopportare tante iniezioni di antidolorifico per non avere alcun giovamento è misterioso). In effetti non mi era stato garantito il successo della terapia. Nonostante questo e dopo aver scombussolato gli orari dei miei colleghi, mi presento per la seconda seduta. Noto immediatamente che stavolta le siringhe non sono nemmeno state preparate. Dico pacatamente che non ho avuto giovamento e mi viene detto "bene". (BENE?!?) "Vuole continuare? Visto che l'altra volta non ha retto bene alle punture...". Chiedo se sono davvero cosi speciale e la dottoressa mi fa capire di sì... che la maggior parte dei pazienti ha giovamento e che a loro le iniezioni non fanno così male. La dottoressa, molto giovane, appare distaccata, lontana dieci galassie da me, a stento mi guarda in faccia. Sta aspettando che me ne vada. Infastidito (senza darlo a vedere) decido di interrompere. Uscendo mi rendo conto che nessuno si è preoccupato di darmi un'alternativa per curare le mie sofferenze.
Eppure mi era stato detto che il dolore è una cosa SOGGETTIVA e va trattata COME TALE. Anche con tutta la comprensione e le attenuanti, le possibili antipatie verso di me ecc., davvero mi sento un po' preso in giro. Mi sono sentito svilito, debole, trascurato da questi specialisti. Ho abbandonato una terapia in cui credevo molto, con in mano un generico "lei è depresso", due pastiglie di muscoril e qualche iniezione inutile (su di me, per caritá). Da chi vado adesso? Naturalmente in privato.

Patologia trattata
Dolore cronico da lombalgia.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Rianimazione ospedale cattinara Trieste

Premetto che io non sono stata la destinataria delle cure del reparto di rianimazione, il destinatario è stata mia madre, che è venuta a mancare per un'emorragia cerebrale devastante.
Nulla è stato possibile, però l'assistenza e l'aiuto forniti sono stati indimenticabili.
In un momento di assoluto dolore, i medici mi hanno tenuto costantemente aggiornata sulla situazione, sugli interventi e procedure eseguite, curando l'aspetto umano.
Mi è stata proposta anche un'assistenza psicologica e sono stata trattata con affetto.
Purtroppo per la mia mamma non è stato possibile fare nulla, ma niente è stato lasciato intentato e tutta l'equipe è stata affettuosa con noi familiari.

Patologia trattata
Emorragia cerebrale.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

commento

Mi hanno ricoverato a settembre 2005, a 33 anni (ora 37), per violenti dolori addominali - COSI VIOLENTI DA
SVENIRE- comparsi in seguito ad uno sforzo fisico. Dolori all'intestino, stomaco, trachea e difficoltà respiratorie, perdita della voce. Fino a quel giorno non avevo mai avuto nulla, mai preso neppure un'aspirina. Praticavo per hobby ciclismo e corsa da 10 anni. Mi hanno dimesso nonostante la persistenza dei dolori con: prima con una terapia di antidepressivi e, dopo 6 mesi, vista l'inefficacia degli stessi, hanno iniziato a somministrarmi “MORFINA” per i dolori senza ci fosse una diagnosi precisa: “Forse Morbo Chron, forse patologia autoimmune, forse depressione”. I dolori erano tremendi, ho perso il conto delle volte che ho pregato di morire (dolori da colica intestinale - sono come dolori di parto -, difficoltà respiratorie, tachicardia - battito cardiaco triplicato). Mi hanno lasciato a casa 4 anni somministrandomi “Morfina”, vista la gravità dei dolori, e 8 tipi di antidepressivi (anche se 4 perizie psichiatriche su 5 fossero negative) ma nonostante questi ultimi non avessero dato il benché minimo risultato, nessun dottore si è messo in discussione. Hanno RIPETUTO sempre gli stessi esami: 4 TAC, 4 RMN, 4 Colonscopie, 4 Gastroscopie, vari esami sangue e urine. Sono andati a tentativi
somministrandomi decine di farmaci, Immuno-soppressori, cortisonici, antidepressivi, etc.. Se dovessi riportare le umiliazioni subite scriverei un libro. 120 mila euro spesi di tasca mia nonostante pago i contributi da 20 anni, mi hanno rovinato la vita. Ad un passo dalla morte sono partito per la Thailandia a mie spese, disperato, perché volevo vivere, oramai abbandonato dagli ospedali a me stesso con una sola terapia di morfina che sedava a malapena i dolori (la Morfina NON risolve il problema: lo nasconde !!) , per tentare una terapia di cellule staminali nel caso ci fosse qualche malattia sconosciuta. Arrivato... ho solamente descritto i sintomi, mi hanno fatto un semplice esame delle urine per la ricerca di “intossicazione da Metalli”: hanno trovato una intossicazione da piombo -SATURNISMO- che mi stava portando alla morte: una lunga, lenta agonia verso la morte!!
4 anni con dolori atroci, svenimenti, collassi, notti insonne senza dormire! Quattro anni tra la vita e la morte: una famiglia distrutta dal dolore; una madre che ha visto il figlio al letto agonizzate; una madre che ha sentito il proprio figlio invocare la morte! Ora quei sedicenti dottori sono sempre là, detentori della conoscenza.
Questa è solo una minuscola sintesi di 4 lunghi, atroci anni che solo le pagine di un libro riuscirebbero a raccontare

Patologia trattata
NON DIAGNOSTICATA