Cardiochirurgia Ospedale Sant'Andrea Roma

 
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Gratitudine e Apprezzamento

L'8 giugno sono stata operata dal Dott. Roberto Bianchini per impiantare 2 bypass coronarici.
Il dottore e il team della sala operatoria hanno fatto un lavoro magnifico: nessuna complicazione e una ferita appena visibile!
Il personale del reparto di Terapia Intensiva e di Cardiochirurgia è costituito da inservienti, OSS, Infermieri/e e Dottori di altissima competenza e grandissima umanità. Mi hanno fatto sentire protetta e coccolata.
Grande stima e grande gratitudine per il lavoro di tutti.

Patologia trattata
Coronarie occluse.
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Ringraziamenti

Il 19 dicembre 2022 sono stato operato dal Dott. Bianchini per triplo bypass coronarico e senza alcuna complicazione, tanto è vero che non ho avuto alcun bisogno di fare riabilitazione.
Grazie di cuore, dottor Bianchini, a Lei e a tutta l'equipe.

Patologia trattata
N. 3 bypass coronarici.
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Ringraziamento

Grazie a tutta l'equipe di reparto, che con un intervento d'urgenza impeccabile mi ha salvato la vita.
In seguito sono stato trasferito al San Raffaele Pisana per la riabilitazione.
Grazie a tutti.

Patologia trattata
Dissezione aorta di tipo A.
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Cardiochirurgia al top

Un infinito ringraziamento a tutto il reparto di Cardiochirurgia, in particolare al dottor Fabio Capuano, che mi ha salvato con un intervento di emergenza per dissecazione aortica cardiaca.
Reparto di Cardiochirurgia con personale altamente specializzato e soprattutto con una sensibile umanità che mi ha sostenuto nella mia lunghissima degenza dandomi coraggio nei momenti terribili di questa esperienza.
Un grazie infinito anche al reparto di Rianimazione, che mi ha tirato fuori da un incubo senza fine.

Patologia trattata
Dissezione aorta cardiaca ascendente.
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Reparto Cardiochirurgia

Immensamente grato al reparto di cardiochirurgia per intervento d'urgenza, a causa di dissecazione dell'arco aortico, di sostituzione valvola aortica. Professionalità, competenza e incredibile umanità.
Ringrazio il Dott. Roberto Bianchini e tutto il personale per avermi salvato la vita.

Patologia trattata
Sostituzione valvola aortica con protesi meccanica n.21 e dell'aorta ascendente + ricostruzione dell'arco aortico.
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Sempre grato

Ospedale Sant'Andrea Roma. Giugno 2020. Reparto di Cardiochirurgia: Primario Prof. Riccardo Sinatra.

Ho subìto un intervento per la sostituzione della valvola aortica e la riduzione di un aneurisma dell'aorta ascendente con reimpianto delle coronarie.
Competenza, professionalità, dedizione sono gli aggettivi che qualificano l'equipe del Prof. Sinatra. Uno staff di specialisti che mi hanno assistito in modo encomiabile. Esprimo la mia gratitudine a tutti, in particolar modo al Prof. Sinatra ed al Dott. Fabio Capuano, che nei momenti più critici della mia degenza mi hanno salvaguardato con la loro capacità ed esperienza trasmettendomi sempre una vena di ottimismo e serenità.

Patologia trattata
Sostituzione della valvola aortica e riduzione di aneurisma dell’aorta ascendente con reimpianto delle coronarie.
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La morte di mio fratello mi ha salvato la vita

Paolo Sassone Corsi, mio fratello minore, è morto il 22 Luglio scorso per un attacco fulminante di cuore che lo ha colto, senza nessun preavviso, alle tre di notte nella sua bella casa a Laguna Beach, in California. Paolo è stato un importante scienziato della biologia molecolare e dirigeva il Centro di Epigenetica e Metabolismo dell’Università della California Irvine.
Il 22 Ottobre scorso, a distanza di 3 mesi esatti da questo tragico evento, sono stato operato al cuore per un doppio bypass coronarico. Ne parlo perché l’operazione è riuscita perfettamente ed oggi sono nel reparto di cardiochirurgia dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma per iniziare a fare la terapia post-operatoria.
A seguito della morte improvvisa di Paolo, Lucio, mio fratello maggiore, ed io, abbiamo deciso di fare alcune analisi specifiche per capire se anche noi potevamo essere soggetti a questo tipo di infarto, se c’era familiarità. Ci siamo rivolti ad un bravo cardiologo, il Prof. Andrea Ferrucci, il quale ci ha consigliato di fare una scintigrafia a riposo e sotto sforzo. Da questo esame è risultato che probabilmente il mio cuore ha una coronaria con una stenosi rilevante. Fortunatamente dalle analisi fatte a mio fratello Lucio non ci sono cattive notizie. Per il mio cuore invece è necessario fare un’analisi molto più accurata attraverso una coronarografia e probabilmente l’applicazione di uno stent, un palloncino che allarga il punto di strozzatura della coronaria e ristabilisce l’equilibrio.
Entro al Sant’Andrea per fare la coronarografia. Si fa da svegli, per cui sul monitor si vede la sonda che, inserita sul polso, arriva al cuore e ispeziona tutta la zona grazie ad un liquido di contrasto. I medici si consultano al termine dell’esame e mi informano che non si può applicare uno stent perché non è la coronaria ad essere compromessa, bensì il tronco arterioso comune da cui si dipartono due coronarie, e l’ostruzione è proprio lì, nel punto di diramazione. L’ostruzione è al 90% ed è fortemente a rischio. In giorni, settimane, mesi, non anni, potrebbe definitivamente chiudersi e bloccare improvvisamente il cuore, esattamente come è accaduto al cuore di Paolo. Dopo due giorni ero in sala operatoria, il giovane e brillante Dott. Fabio Capuano ha eseguito per quattro ore l’operazione, che per loro è di routine. È stato necessario fermare il cuore, utilizzare la macchina cuore-polmone, aprire la cassa toracica, utilizzare l’arteria mammaria e la vena Safena (che è nella gamba) per realizzare i due bypass, richiudere il tutto e far ripartire la macchina. Insomma: sarà anche routine, ma quando queste cose si fanno sul proprio corpo, non è proprio una passeggiata.
Al termine dell’intervento mi portano nel reparto di terapia intensiva. Per quattro giorni sono stato monitorato continuamente. In un reparto che può contenere al massimo 7 persone in terapia, si sono alternate circa 20 persone tra dottori, infermieri, ausiliari. Ricorderò a lungo i rumori dei vari sensori che suonavano ogni qualvolta c’era un problema, con suoni diversi a seconda del tipo di problema, i passaggi di consegne tra dottori e infermieri dei vari turni, i continui prelievi di sangue, l’enorme quantità di cambi di guanti tra un’attività e un’altra, gli straordinari materassi gonfiabili antidecubito, l’attenzione esasperata delle infermiere, sempre accanto per gestire ogni più piccolo problema. Un vero spettacolo! Una macchina da guerra, anzi di salute.
In conclusione, un grazie esagerato a mio fratello Paolo, senza il quale non mi sarei mai più di tanto preoccupato, chissà perché il caso ha scelto lui. Forse però poteva mandarmi un messaggio meno eclatante…
Viva la Sanità Pubblica Italiana. È un’organizzazione che funziona meravigliosamente e, almeno nel mio caso personale, mi ha letteralmente salvato la vita. Spero che le altre strutture pubbliche abbiano l’obiettivo di tendere all’eccellenza come nel caso del Sant’Andrea.
Infine: prevenzione. L’unica cosa che ci può salvare da simili situazioni è anticipare i tempi, verificare prima quello che potrebbe accadere. Tocca a tutti noi, soprattutto da una certa età in avanti. In parallelo serve un’attività di Ricerca per rendere sempre più semplici le attività di analisi e diagnosi.

Emilio Sassone Corsi

Patologia trattata
Doppio bypass coronarico.
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Ringraziamento

Ringrazio vivamente il Dott. Bianchini Roberto e tutta la sua equipe per l’ottima riuscita dell’intervento. Inoltre vorrei sottolineare l’aspetto umano e la professionalità di questi medici, che hanno sempre dimostrato una grande competenza e soprattutto la cura e la passione che mettono nel loro lavoro.

Patologia trattata
Sostituzione della valvola aortica, mitrale e tricuspide.
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Umanità ed Eccellenza

Un profondo e sentito grazie al Dott. Giovanni Melina e al Dott. Fabio Capuano e a tutto lo Staff, per la non comune umanità e ineccepibile professionalità dimostrata prima e dopo l'intervento chirurgico di bypass a seguito di infarto del miocardio avuto da mio padre nel 2018.
La straordinaria umanità e la delicata empatia del Dott. Fabio Capuano, che ha condotto l'operazione, sono state per noi un esempio fortissimo di dedizione alla vita degli altri.
Queste sono le persone che in silenzio ci porteranno fuori dalla paura di questi giorni.
Grazie.
A. Durante

Patologia trattata
Infarto miocardico.
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Cardiochirurgia, Dott. Capuano

I miei più grandi complimenti al Dott. Capuano e allo staff per aver gestito in maniera eccellente l’operazione, il pre ed il post operatorio! E soprattutto per averlo fatto sempre con il sorriso, che fa la differenza per il paziente e familiari
Ancora grazie di cuore e complimenti a tutti.
Un abbraccio affettuoso,
F. Safontàs

Patologia trattata
Pacemaker, bypass e sostituzione della valvola aortica.
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Sostituzione valvola aortica

Un sentito ringraziamento da parte di tutti noi a tutta l'equipe di cardiochirurgia ed in particolare ai Suoi Professori per il lavoro svolto al cuore di mio padre.
Eccellente tutto il reparto.
Grazie di cuore.

Patologia trattata
Sostituzione valvola aortica.
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Eccellente

Il prof. Euclide Tonelli ed il prof. Capuano sono medici eccellenti. Hanno salvato la vita di mio padre che ancora adesso, a distanza di anni, sta bene. Grazie.
Il personale del reparto è ottimo.

Patologia trattata
Insofferenza cardiaca.
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Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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DUE BYPASS

Sono ancora vivo grazie alla competenza del dott. Roberto Bianchini. GRAZIE a lei dottore, a tutta l'equipe
ed al personale tutto!
Complimenti Prof. Sinatra, grande reparto.

Patologia trattata
2 BYPASS coronarici.
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Sostituzione valvola aortica e mitrale

Un sentito ringraziamento per la professionalità e competenza a tutto il reparto di cardiochirurgia. ECCELLENTE rapporto umano dei medici ed infermieri. Un grazie particolare, da parte di mia mamma e familiari, al prof. Sinatra, al cardiochirurgo dott. Fabio Capuano e staff ed all'anestesista Antonio Liardo per il loro impegno e la cordialità.
Davvero eccellenti.

Patologia trattata
Stenosi aortica severa.
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Un sentito ringraziamento

Ringrazio tutto il reparto di cardiochirurgia per aver assistito mio padre con competenza e professionalità. Grazie al professor Sinatra e in particolare al dott. Fabio Capuano e al suo staff.

Patologia trattata
Due bypass e sostituzione valvola mitrale.
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Competenza 
 
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Professionalità e competenza

Ringrazio tutto lo staff del reparto di Cardiochirurgia e in particolare il dottor Fabio Capuano.

Patologia trattata
Sostituzione dell'aorta ascendente e della valvola bicuspide.
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Competenza 
 
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OTTIMO REPARTO CARDIOCHIRURGIA

Reparto cardiochirurgia davvero fantastico... Ringrazio tutto lo staff per la cordialità, disponibilità, umanità e la PROFESSIONALITA': tutti eccezionali!
Un grazie particolare al prof. Sinatra, al cardiochirurgo dott. Fabio Capuano e alla dottoressa Romina Pantanella.
Grazie da parte di mio padre, ad oggi molto soddisfatto.
GRAZIE!

Patologia trattata
2 bypass.
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Staff eccezionale

Sono ormai dieci anni che ho subìto l'intervento di sostituzione valvolare aortica, effettuato dal Dott. Tonelli Euclide e dallo staff presente in quel periodo. Sono stata veramente in mani eccezionali. Il dott. Tonelli ha avuto una delicatezza speciale per aiutarmi a decidermi dell'intervento, avendo io all'epoca due bambine piccole e non avendo la forza di decidere di affrontare una operazione del genere. Oltre che professore che io stimo moltissimo, è una persona veramente umana e gentilissima.
Dopo dieci anni vi ringrazio ancora di cuore.

Patologia trattata
Valvola aortica bicuspide (bicuspidia aortica).
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Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Grazie!!!

Ieri e' stato operato mio papà: intervento al cuore di 3 by-pass... Voglio ringraziare di cuore il Dottor Bianchini e la sua equipe per aver fatto un lavoro straordinario, un lavoro meraviglioso; e ringraziare tutto il reparto di cardiochirurgia che si prende cura costantemente del mio "super papà"...
Non ci sono parole, solo un grazie infinito.

Patologia trattata
N.3 bypass.
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Vivo grazie a voi

Sono stato operato d'urgenza dal dottor Bianchini coadiuvato dal suo staff (aorta dissecata..). Devo la vita a queste persone... ogni altra parola è superflua.
Grazie,
Roberto Ugolini

Patologia trattata
Dissecazione dell'aorta.
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Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Ottimo reparto

Tutto il personale della cardiochirurgia e cardiologia è stato altamente professionale e umanamente indimenticabile. Grazie a tutti ed in particolare al dottor Bianchini che ha operato ed assistito mio marito Alessandro Bassotti in tutto il percorso di degenza. Grazie, grazie, grazie.

Patologia trattata
Stenosi del tronco comune.
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Competenza 
 
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Servizi 
 
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Meraviglioso

Sono in questo fantastico reparto per intervento chirurgico all'aorta, che si farà nei prossimi giorni. Sono stato accolto (dopo ho saputo) con un calore umano e professionale unico. Dopo 10, ma dico 10 minuti, il letto era pronto. Chi era questa persona? Il PROF. Riccardo Sinatra. GRAZIE dal mio cuore, oggi malato ma che fra pochi giorni GRAZIE al dott.Fabio Capuano e a tutto staff, potrebbe urlare di gioia.
Oggi 5.04 2015, Pasqua, a pranzo colomba: incredibile, come nei migliori ospedali del mondo!

Patologia trattata
Aortica.
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4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
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4.0
Servizi 
 
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Doveroso ringraziamento

Il 13 gennaio 2015 sono stato sottoposto ad intervento per un aneurisma dell'aorta ascendente e sostituzione della valvola aortica. Io e la mia famiglia vogliamo ringraziare tutto lo staff del reparto, senza escludere nessuno, per la competenza, assistenza, umanità e disponibilità dimostrate durante la lunga degenza, in particolare il cardiochirurgo dr. Fabio Capuano e il responsabile del reparto dr. Pietro Spitaleri.

Patologia trattata
Aneurisma dell'aorta ascendente + sostituzione valvola aortica.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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BUON 2015 A DELLE PERSONE SPECIALI

Un sentito ringraziamento a tutto il reparto e in particolar modo al Dr. Bianchini e alla sua equipe per il trattamento ricevuto.
Un grazie anche al Dr. Spilateri per la disponibilità che ancora dimostra anche dopo la dimissione.
Ancora grazie di "CUORE".
Umberto Russo e famiglia

Patologia trattata
SOSTITUZIONE VALVOLA AORTICA E BYPASS.
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4.3
Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Servizi 
 
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Riconoscenza al prof. Roberto Bianchini

Voglio ringraziare il Prof. Roberto Bianchini, cui sono debitrice per avermi operato con grande maestria. La sua professionalità dà lustro all'intero reparto di cardiochirurgia, comunque composto da ottimi professionisti.
Marinella Palagruti, operata il 13 giugno 2014

Patologia trattata
Sostituzione valvola mitralica meccanica.
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Servizi 
 
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Fossero tutti come il dott. Roscitano

Un reparto che funziona, tutti professionali.. ma il mio ringraziamento va al dott. Roscitano Antonino, un medico con la M maiuscola... Grazie ancora dottore!!!

Patologia trattata
Bypass aorto-coronarico (CABG).
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Servizi 
 
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Ottimo

Ottima assistenza ospedaliera, reparto egregiamente diretto, personale competente e umanamente disponibile, medici bravi, competenti e disponibili. Nessun punto di demerito.

Patologia trattata
Sostituzione valvola aortica di tipo biologico.
Voto medio 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Semplicemente stupendi

Vorrei ringraziare il dottor Fabio Capuano che il 28 settembre 2012 mi ha operato facendomi un bypass aortocoronarico.

Patologia trattata
Infarto.
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4.8
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Servizi 
 
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Elogio Prof. Comito Cosimo e staff

Sono la figlia del paziente ricoverato nel mese di Dicembre dello scorso anno (2011). Mio padre in seguito ad un infarto, è stato trasferito dall'ospedale di Viterbo all'Ospedale S. Andrea di Roma, urgentemente per essere sottoposto ad un intervento a cuore aperto. Ma in quel momento i rischi erano troppo alti e dopo numerose ricerche e consultazioni tra i medici del reparto di Emodinamica, è stata presa la decisione giusta, cioè quella di non intervenire. Una decisione che è maturata grazie (ed è questo che vorrei sottolineare) all'attenta ed "umana" analisi dei medici, in particolar modo del Prof. Comito Cosimo, il quale si è dimostrato, in un momento per noi difficle, una persona capace di chiarire ogni nostro dubbio, di mostrarci tutte i lati positivi e negativi della situazione e lasciandoci liberi di prendere una decisione (insieme a mio padre) e supportandoci moralmente e professionalmente. Tutto ciò per noi ha significato molto e lo ringrazieremo sempre! Dopo aver seguito la cura assegnatagli ed essersi ristabilito (grazie a Dio), mio padre nel mese di Aprile ha deciso di sottoporsi ad un intervento a cuore aperto all'Ospedale di Massa Carrara, durante il quale gli è stata sostituita una parte dell'aorta ascendente, una valvola ed il ripristino di una seconda e due aneurismi. Un intervento lungo e difficoltoso ma riuscito perfettamente. Oggi ha ripreso la sua vita normale e noi, oltre a ringraziare chi gli ha dato la vita mediante l'intervento, non possiamo dimenticare l'aiuto ed il supporto di chi ci ha guidato verso la strada giusta e ci ha "aiutato" professionalmente e umanamente nella prima fase di questa difficile e lunga strada! GRAZIE PROF. COMITO E GRAZIE A TUTTI I MEDICI ED INFERMIERI DEL REPARTO dei quali non ricordo il nome, ma che meritano tutta la nostra stima! Cinzia Fabi ed il padre Fabi Ennio

Patologia trattata
Infarto.
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5.0
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Patrimonio scientifico di inestimabile valore

Questo reparto è semplicemente un esempio di come dovrebbe essere praticata la professione medica da parte del primario e dei suoi assistenti. Complimenti e grazie.

Patologia trattata
Sostituzione valvola aortica di tipo biologico e sostituzione di 10 cm. di aorta ascendente.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
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Esperienza positiva- dott. Melina

Mia mamma è stata operata al cuore il 15/03/2012 nel reparto di cardiochirurgia di questo ospedale.
Si è trovata molto bene sia per la professionalità, la gentilezza, e la pazienza di tutto il personale.
La nostra opinione è del tutto positiva, è un'ospedale pulito, si mangia benino, le camere sono a due letti con il bagno, la tv e il telefono per ricevere. Colgo l'occasione per ringraziare tutto il reparto per l'ospitalità e per la tranquillità che sono riusciti a trasmettere a mia madre in questo brutto momento della sua vita. In particolar modo vorremmo ringraziare l'infermiere Michele, il suo anestesista (che lei chiamava "bel ragazzo"), nonchè il Dott. Melina che l'ha operata.
Un grazie di cuore a tutti voi.
Emilia

Patologia trattata
Doppio bypass aorto coronarico.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
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Servizi 
 
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Scarsa considerazione dell'aspetto mentale del pz.

Vorrei fare una premessa. Nonostante il triste epilogo, vorrei ringraziare tutti gli infermieri e il personale medico dei vari reparti, Cardiochirurgia (e Terapia intensiva), Cardiologia e Malattie infettive, “visitati” da mio padre, Renato B., durante la sua degenza all’ospedale S. Andrea. In particolar modo il mio ringraziamento va ai medici specializzandi di Cardiochirurgia per la loro dedizione e umanità.

Allo stesso tempo vorrei anticipare le mie conclusioni. La mia valutazione del reparto non e’ dovuta alla mancanza di preparazione tecnica del personale medico, che anzi, mi e’ sembrata di buono od ottimo livello. Quello che mi ha colpito negativamente è stata, nella maggioranza dei casi, la totale mancanza di considerazione di quello che è l’aspetto, ed il benessere, mentale e psicologico del paziente, considerato al rango di una macchina biologica rispondente unicamente a terapie farmacologiche.
Mio padre entra nel Pronto soccorso il 21/05/2023, per un infarto, e il 22/05 viene ricoverato nel reparto di Cardiologia, dove gli viene riscontrata un’occlusione massiccia delle coronarie. Gli viene quindi proposta, nonostante l’eta’ avanzata (83 anni), un’operazione per l’installazione di due bypass e la sostituzione di una valvola cardiaca, che papà accetta.
Viene quindi trasferito, un paio di giorni prima dell’operazione, al reparto di Cardiochirurgia, viene messo in camera con un signore, che poi si scoprira’ avere il Covid. A questo proposito devo dire che, in reparto, la prevenzione dei contagi infettivi mi è sembrata particolarmente rilassata: ciascun paziente poteva venire visitato da svariate persone, senza un effettivo controllo sull’applicazione di mascherine. Mi ricordo che questo signore tossiva frequentemente e, nonostante questo, è stato sottoposto a tampone solo in un secondo tempo, più o meno quando mio padre stava sostenendo l’operazione.
Papà viene operato il primo giugno dal bravo chirurgo dr. Capuano, con esito, a dire dei medici, estremamente positivo. Tuttavia, dopo essere arrivato in Terapia intensiva (come da prassi dopo un intervento al cuore) risulta positivo al Covid (verosimilmente contratto dal suo compagno di stanza). Qui, per lui, comincia l’inferno; non per il Covid in sè, i cui sintomi lievi (febbre a 37.0-37.5) durano appena due giorni, ma per i protocolli ospedalieri d’isolamento, che lo costringono in una stanza, una sorta di “acquario”, improvvisata appositamente per lui nel reparto di Terapia intensiva.
Qui, circondato da apparecchiature che emettono forti e fastidiosi rumori giorno e notte, papà viene assistito in maniera discontinua e spesso in ritardo, per il fatto che, per entrare nella sua stanza, ogni volta gli infermieri si devono bardare come astronauti, quindi non possono rispondere ad ogni richiesta d’assistenza. Qui papà, docente di latino in pensione ma ancora molto attivo nella ricerca (nonostante nella cartella clinica, per motivi ignoti, si menzioni una licenza media inferiore), ritrovatosi a guardare il soffitto, senza la possibilità di muoversi o leggere, inizia ad avere allucinazioni e crisi di panico: i muri si avvicinano, gli oggetti si muovono, le dimensioni orizzontali e verticali si invertono (per dare un’idea, quando io sono in piedi davanti al suo letto, lui mi vede sdraiato e lui si vede in piedi). Lo riferisco ai medici, ma mi dicono che e’ normale e che non mi devo preoccupare. Lui vorrebbe disperatamente tornare a casa, ma i dottori me lo sconsigliano decisamente (anche se mio padre, teoricamente, a parte la positività, asintomatica, al Covid, potrebbe gia’ cominciare la riabilitazione). Io e mio fratello lo andiamo a visitare tutti i giorni, comunicando al telefono separati dalle pareti di vetro. Col senno di poi, lo avrei portato a casa in quel momento.

Papà era una persona già ansiosa di suo, anche se gli devo dar credito di essersi sforzato notevolmente, a volte con successo a volte meno, di dominare le sue paure durante la degenza. Ogni giorno d’isolamento in piu’ in quelle condizioni è una mazzata alla sua tenuta psichica. Eppure, per motivi a me ignoti, i tamponi Covid non vengono effettuati quotidianamente, ma ogni 2-3 giorni.
Dopo una decina di giorni, ancora positivo al Covid, viene trasferito al reparto di Malattie infettive. E’ ancora in isolamento, ma in una stanza normale, anche se qui non lo possiamo vedere (anche se io vado quotidianamente a parlare con i dottori). Continua a dire ai medici di turno delle sue paure, della paura di restare solo la notte, di voler tornare a casa, dell’ansia e degli attacchi di panico, della solitudine a cui non resiste piu’ (cose menzionate anche nella cartella clinica).
Una dottoressa del reparto richiede per ben due volte una consulenza psichiatrica, che non verra’ mai effettuata. E’ in questa fase che scopro, casualmente, che il suo antidepressivo, inserito nella lista dei medicinali abituali, lista che avevo consegnato al momento del ricovero, non gli e’ mai stato somministrato perche’, mi dicono, i vari reparti non lo contemplano (altra indicazione di quanto il quadro mentale sia considerato). E nessuno me ne ha mai fatto cenno. Al che, ovviamente, comincio a fornirlo io direttamente al personale.
Il 22 giugno, finalmente, arriva la negativita’ al Covid, e viene ritrasferito a Cardiochirurgia. Io intanto ho gia’ preso contatti con una fisioterapista, un’infermiera e il cardiologo personale di papa’, per eseguire la riabilitazione a casa. Il 23, tuttavia, arriva la mazzata finale: per trovare la causa di un problema al fegato, viene fatta un’emocoltura, attraverso cui si scopre un’infezione da Stafilococco aureo. I medici cominciano a trattare papà con un potente cocktail di antibiotici per via endovenosa, cura che, pero’, comincia solo il 27 (questo e’ un altro punto dolente, tutto avviene con estrema calma, senza parlare dei weekend in cui si ferma tutto). La fisioterapia, che comincia solo dopo la negativizzazione da Covid, viene eseguita in maniera discontinua, e ogni sessione dura al massimo 5-10 minuti. Mio padre non mangia piu’, e il primo luglio viene applicata la nutrizione parenterale. Il 5 luglio la nutrizione viene staccata perche’ sembra che abbia ricominciato a mangiare, ma poi smette di nuovo. Questo e’ un altro aspetto che mi sorprende: durante 40 giorni di degenza postoperatoria, papa’ praticamente non ha mai smesso di prendere antibiotici, spesso combinati insieme, ma non gli e’ stato, che io sappia, in questo periodo, somministrato nessun probiotico o altro rimedio contro gli inevitabili danni all’apparato digestivo e alla flora intestinale. Non mi sorprende che non mangiasse piu’ (gli ultimi giorni era irriconoscibile da quanto peso aveva perso).
Papà è sempre piu’ abbattuto. Il 2 luglio viene richiesta per una terza volta una consulenza psichiatrica, a cui, un’altra volta, non viene dato seguito. Io continuo a chiedere, come faccio da settimane, che venga a trovarlo uno psicologo, anche solo perche’ abbia qualcuno con cui parlare. Mi viene detto che lo psicologo viene in reparto tutti i giorni, e che quindi non ci dovrebbero essere problemi; tuttavia nessuno psicologo ha mai parlato con papa’ dal giorno dell’operazione, e mai lo fara’. Intanto un’emocoltura prelevata il 5 luglio mattina risulta negativa, ma la negativita’ verra’ dichiarata ufficiale solo il 12 luglio. Anche qui mi chiedo, perche’ il protocollo fa attendere una settimana per dichiarare la negativita’, quando qualsiasi medico mi ha detto che dopo 48/72 ore gia’ si dovrebbe essere sicuri del risultato?

Il 7 luglio papà è sottoposto a toracentesi al polmone sinistro, dove gli vengono tolti 1500 ml. di liquido, conseguenza di un versamento pleurico dovuto all’inattivita’. Si dovrebbe fare anche al polmone destro, ma bisogna aspettare vari giorni, perche’ papa’ e’ “scoagulato”. Ora, questa e’ la mia ennesima domanda, pur se non relativa al reparto od ospedale specifico, ma al protocollo nazionale: perche’ mai, in nome del cielo, per il post-operatorio di un paziente cardiologico, l’unico anticoagulante ufficialmente testato, e quindi utilizzabile, e’ un farmaco di prima generazione, inaffidabile ed imprevedibile (questo mi e’ stato detto dagli stessi dottori dell’ospedale), quindi, in teoria, estremamente pericoloso? Mio padre usava un anticoagulante piu’ recente che non gli ha mai dato nessun problema. Invece, da quando e’ stato operato, quasi tutte le rilevazioni, fino all’ultimo giorno, hanno mostrato valori profondamente alterati dei tempi di coagulazione, che, oltre a rappresentare un rischio di per se’, ritardano necessariamente l’esecuzione di piccoli interventi, quali appunto una toracentesi.
La seconda toracentesi, dopo la quale sono ormai deciso a riportarlo a casa, a costo di sfidare qualsiasi parere negativo dei medici, non avverrà mai. Il 12 luglio mi viene comunicata la morte di papà, per quello che sembra un attacco cardiaco.

Il medico di turno e gli altri dottori del reparto non si spiegano il decesso.

Io, tuttavia, un’idea ce l’ho.
Mio padre presentava uno stato psicologico fortemente alterato e debilitato dalla degenza, soffriva di intense allucinazioni, attacchi di panico e un forte senso di solitudine. Sono state richieste tre consulenza psichiatriche e tante volte ho richiesto che venisse a parlare con lui uno psicologo. Tutto questo e’ stato completamente ignorato.
Papà si è lasciato andare, è morto d’ospedale, solo a causa di protocolli rigidi quanto, spesso, inumani ed illogici, seguiti da una classe medica che non arriva a capire quanto conti l’aspetto mentale di una persona, soprattutto se anziana. E anche quanto un giorno in piu’ o meno lontano da casa, per un anziano, possa fare la differenza tra la vita e la morte.

Patologia trattata
Inserimento bypass e sostituzione valvola cardiaca.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Disorganizzazione

Ieri mattina è deceduta la nonna di mia moglie. 77 anni. La signora è stata operata a Novembre.
Dopo l'operazione, il personale del reparto si è quasi totalmente disinteressato alla degenza riabilitativa, apostrofando la signora come troppo pesante per essere seguita... Dopo 3 settimane di degenza in reparto, sebbene non fosse ancora in grado di camminare autonomamente per le ferite su entrambe le gambe, dove erano state asportate le vene che non si rimarginavano per un'infezione, è stata trasferita in una struttura convenzionata per la riabilitazione. Nonostante le preghiere di tener conto della posizione dei familiari, senza neanche informarli lo spostamento è avvenuto ala distanza di ben 90 km. da casa.
Nella nuova struttura le infezioni alle gambe non consentivano alcuna attività fisioterapica, per cui viene trasferita nuovamente al reparto di Cardiochirurgia del P.O. S.Andrea.
Qui si inizia un lungo giro di infezioni che solo quando la signora passa nel reparto di Terapia Intensiva vengono curate e solo qui le informazioni del personale medico sono chiare. Ogni volta tornata in cardiochirurgia, ogni interlocutore aveva una sua versione delle condizioni della signora.
L'ultima infezione ha comportato anche delle preoccupanti allucinazioni e quando lo scorso martedì (dopo 4 mesi abbondanti di degenza post operatoria) finalmente si respirava aria di dimissioni, il mercoledì ci chiamano per un improvviso aggravamento per cui va di nuovo portata in T.I., e questa volta senza più nulla da fare!!! Mi domando se il personale di reparto abbia fatto il possibile per curare la paziente, se è sicuro che non ci siano errori procedurali che possano causare le infezioni.

Patologia trattata
Coronarie parzialmente occluse - N. 3 bypass coronarici.
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