Casa di Cura San Raffaele Rocca di Papa
Recensioni dei pazienti
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Insieme nella cronicitá
Mia nonna di 84 anni è stata ricoverata presso la Lungodegenza medica del San Raffaele a seguito di una frattura del bacino che già a casa (visto l'obbligo di non carico) aveva dato luogo a l'insorgenza di una piaga sacrale. Durante il ricovero (il secondo, visto che la struttura precedente non era in grado) è stata comunque trattata con fisiokinesi passiva ( nella struttura precedente nemmeno la giravano) ed inoltre la piaga (IV STADIO) è stata trattata senza mai fare insorgere infezioni. Non ci aspettavamo la guarigione, in quanto uno stadio del genere in una persona anziana e disfagica e a tratti inappetente, davvero sarebbe un miracolo (quasi impossibile). Ringrazio tantissimo il primario e la possibilitá che ci ha dato nella continuità di cure visto che grazie all'assistente sociale sono riusciti a trovarle un posto nella RSA (all'interno della stessa struttura). Mia nonna è deceduta qui, con dignitá e mai abbandonata, e di questo sarò sempre grata a tutto il personale. Le infermiere e gli OSS sono riusciti ad instaurare un rapporto anche confidenziale e di complicitá che ha reso il ricovero ancora più speciale. Nonostante corressero tutto il giorno, in quanto i pazienti sono tutti molto complessi, riuscivano a trovare il tempo per tutte le nostre richieste e quelle di mia nonna. Non saprò mai come ringraziarli.
Ottima struttura
Mia suocera è stata inviata qui da Tor Vergata per una riabilitazione e sì è trovata molto bene.
Grazie.
Riabilitazione: ottima esperienza!
Mio fratello è stato ricoverato in questa struttura qualche mese fa. Ad oggi è tornato a casa con un evidente cambiamento positivo!
Il personale è estremamente gentile e professionale.
Ci tengo a ringraziare particolarmente la psicologa che ha fornito al paziente e a noi familiari un supporto costante.
Grazie di cuore.
Esperienza ECCELLENTE
Per sempre grata a questa struttura. L’assistenza fornita a mio zio è stata ECCELLENTE!
È uscito da un momento buio della sua vita grazie anche alla psicologa che lo ha stimolato a non lasciarsi andare.
infinatamente grazie
Al personale tutto, ma in particolare agli infermieri e agli operatori OSS, un grazie infinito per la professionalità e l'umanità che offrite agli ammalati. Mia madre, ancora ricoverata presso la struttura di San Raffaele Rocca di Papa, ha finalmente trovato serenità, nonostante la sua grave demenza. Grazie anche ai fisioterapisti per il loro importante lavoro.
Super Lucrezia!
Prima di intraprendere questo percorso, eravamo spaventati che papà capisse fino in fondo la gravità della sua malattia, invece con il loro aiuto siamo riusciti a renderlo sereno giorno dopo giorno.
Quando arrivava l’infermiera Lucrezia a casa, papà era felicissimo, ogni giorno l’aspettava con ansia, per lui lei era la sua ancora di salvezza!! Il suo non è un lavoro ma una vera e propria missione.
Un vero supporto per i familiari, senza il loro supporto non avremmo affrontato la malattia in questo modo. Grazie.
Eccellente
Ringrazio tutto lo staff del San Raffaele per la loro professionalità, umanità, dedizione e cura che hanno nei confronti dei pazienti e dei loro famigliari, soprattutto per come hanno accudito e curato mamma.
Bravissimi anche nel trattamento fisioterapico, altrettanto gli infermieri e le caposale. Anche Luigi, tutti i giorni con le videochiamate per dare un saluto a mamma. Un grazie particolare lo dedico al dott. Matteo Barbato e alla dott.ssa Macari.
Strutture come la vostra dovrebbero essere prese da esempio per le altre RSA.
GRAZIE ANCORA.
Ringraziamenti
Mia madre è stata ricoverata presso la struttura in Lungodegenza dal 14/12/2020 al 30/01/2021 per riabilitazione post acuzie in seguito a frattura del femore sinistro, accompagnata da demenza senile.
Dopo quarantacinque giorni sono sopraggiunti ischemia ed emiplegia che hanno portato al decesso, avvenuto all'Ospedale di Velletri. Non posso esprimere un giudizio obiettivo circa la pulizia e i servizi, non avendo mai avuto l'accesso all'interno, causa, giustamente, le restrizioni e le norme di contenimento anti Covid-19, ma comunque la mia impressione è stata positiva: ritengo che mia madre sia stata curata nel migliore dei modi e per questo ringrazio tutto il personale sanitario. Un particolare e sincero ringraziamento va alla dott.ssa Peraino per l'attenzione e l'affettuosa vicinanza, e all'educatore professionale Luigi Cicogna per la sua costante e premurosa disponibilità.
demenza senile.
Ottima struttura
Mia mamma ha passato qui la riabilitazione motoria dopo una frattura del femore. E' stata sempre ben assistita, curata e seguita.
Ottime cucina, pulizia e assistenza.
Struttura ottima
Con questa mia, volevo ringraziare e fare i miei complimenti a tutti gli operatori che lavorano in questa struttura.
Dai medici agli infermieri, dai fisioterapisti agli ausiliari, sono tutti professionalmente validi e soprattutto sempre disponibili e gentili.
Una struttura ben organizzata che mi sento di consigliare.
Ottimo
Mia madre è stata ricoverata in questa casa di cura qualche mese fa nel reparto lungodegenza B. Ora è tornata a casa e tutti notiamo un cambiamento positivo in lei. Che dire! Personale preparato, cortese, gentile e sempre pronto a dare informazioni.
Ci tengo a ringraziare in modo particolare tutti gli infermieri, la caposala, i medici, il primario ed i fisioterapisti.
Ottimo lavoro, continuate così!
Ottimo
Mamma, 82 anni, dopo una lunga malattia dovuta ad un trauma della strada e circa 6 anni di assistenza a casa con badanti e altro, è arrivata in RSA al San Raffaele. Non lo crederete ma è totalmente cambiata, più serena, tranquilla, interagisce con le altre persone, si impegna nelle attività. Qui vi è un ambiente familiare e i parenti sono coinvolti nelle attività che si organizzano. Ottimo il personale medico, infermieri, assistenti ed educatori.
Ringraziamento
E' mio vivo desiderio, a poche ore dal decesso di mio fratello Nello, avvenuto oggi 6 dicembre 2016, esternare la mia infinita gratitudine a tutto il personale (infermieri, dottori e portantini) operante presso l'HOSPICE, per il trattamento che è stato riservato sia al paziente, per i 6 giorni di ricovero, sia a noi familiari, che lo abbiamo assistito.
Come pure a tutti gli infermieri ed alla dottoressa Livia che lo hanno assistito a domicilio, prima del ricovero, per circa 2 settimane.
Un pensiero particolare ad AGNESE, per la sua umanità e profondità d'animo.
Grazie di cuore!!! Continuate così, il buon Dio ve ne renderà merito.
Ringraziamenti a tutto il personale dell'Hospice
E' mio desiderio esprimere la gratitudine mia e dei familiari tutti della Sig.ra Marazzi Clara per l'amorevole e grande professionalità dimostrata da tutto il personale che si è avvicendato nel periodo trascorso nel reparto Hospice. Arrivata presso la struttura ormai in fase terminale, perchè affetta da una terribile forma tumorale, è stata amorevolmente seguita fino al momento in cui ci ha lasciato. Grazie ancora di cuore per quanto avete fatto.
Ringraziamento per soggiorno marzo giugno
Voglio esprimere il mio riconoscimento per l'assistenza medica e umana prestata a mia madre nel reparto lungo degenza b, dai medici agli infermieri, ai fisioterapisti, agli addetti alle mansioni di servizio e pulizia -anche quando mia madre non si dimostrava una paziente tranquilla e ragionevole... Lo e' diventata nella'ultimo mese quando le sue condizioni sono peggiorate e il suo atteggiamento e' diventato composto e dignitoso di fronte alle sofferenze che la affliggevano. Grazie di cuore a tutti e mantenete sempre la vostra umanità di fronte alle persone anziane che soffrono..
Commento sul mio ricovero
Ricoverato dal 15/06/2014 ed uscito il 16 luglio 2014, sono stato ricoverato per riabilitazione alla gamba destra dopo intervento chirurgico per frattura. Sono stato ben voluto dal personale medico ed infermieristico e dai fisioterapisti che mi hanno fatto fare ginnastica alla gamba.
L'unica nota ahimè stonata, il non avere il kinetec per riabilitare meglio il ginocchio e sbloccarlo. Manualmente purtroppo ho imparato a spese mie che fa davvero male, benchè faccia lo stesso effetto, ma per il resto sono stato davvero bene. Ringrazio di cuore le dottoresse di lungodegenza e le infermiere, gli infermieri, gli ausiliari e in particolare quel matto di Patrizio che faceva sbellicare dalle risate.
GRAZIE A MEDICI E INFERMIERI DEL 2 PIANO
Al personale medico e infermieristico un grazie da parte mia, che da paziente ha passato molto tempo in questa struttura. La mia non è ruffianaggine, bensì un modo per ringraziare con tutto il mio cuore persone che lavorano con dignità, tanto amore e pazienza e... senza stipendio!! Siete ANGELI!!! Spero che i politici cambino idea e non facciano chiudere nessun ospedale, meno che meno questo!!! GLI OSPEDALI NON SI TOCCANO CAPITO? Ammalatevi voi che prendete stipendi astronomici per pensare idiozie simili!
Una carezza nel dolore
Mia zia di 69 anni ha passato i suoi ultimi mesi qui ed è stata una vera carezza vedere come è stata accudita, con dignita', cortesia e tantissima tenerezza, sia dagli infermieri che dal personale medico. Comportamento che non è cambiato neanche quando è caduta in sonno profondo che poi l'ha portata al decesso. Quel coma è durato mesi, e mai nessun infermiere o medico ha detto una parola di troppo in sua presenza; un rispetto per il malato e per noi che non ci saremmo mai aspettati.
Grazie veramente di cuore per la consolazione che rimane in noi, per tutto quello che avete fatto, per gli sguardi di comprensione e condivisione che abbiamo avuto. Ricorderò sempre un infermiere che torno' dalle sue ferie e venne diretto in camera per imboccare mia zia, gli comunicammo che mia zia non si alimentava piu' da sola.. e lui rimase sinceramente rattristato dalla notizia. Beh, non te lo aspetti da persone che fanno questo mestiere.. quel trasporto mi commosse e ci fece sentire meno soli, e che nostra zia non era sola. Grazie ancora dal profondo.
Hospice
HO RICOVERATO IN QUESTA STRUTTURA IL MIO ADORATO PAPA' NEL SETTEMBRE 2011, HA SOGGIORNATO NELL'HOSPICE PER DUE MESI, INSIEME ALLA SUA BADANTE, DOPODICHE' E' DECEDUTO. ERA AFFETTO DA M. DI ALZHEIMER E NEOPLASIA POLMONARE ED AVEVA 87 ANNI.
POSSO DIRE SINCERAMENTE CHE LA STRUTTURA E' UNA SORTA DI OASI DELLA SERENITA' PER UN MALATO TERMINALE, VI SI TROVANO INFATTI PULIZIA, ACCOGLIENZA, GRANDE UMANITA' DA PARTE DEI MEDICI E DEGLI INFERMIERI, UN PO' POCHI E SOVRACCARICHI DI LAVORO. RINGRAZIO AFFETTUOSAMENTE TUTTO IL PERSONALE, IN PARTICOLARE UNA DOTTORESSA DOLCISSIMA, UN PO' IN CARNE ED UN INFERMIERE RUMENO, VICTOR. LE STRUTTURE PUBBLICHE DOVREBBERO TUTTE AVERE REPARTI COME QUESTO PER DARE "DIGNITA'" ANCHE ALLA DIPARTITA....
SIMONETTA.
2,5 anni di vita regalati a mio padre
Mio padre è arrivato in questa struttura quasi morto, dopo un ictus e una stadio di senescenza avanzato, ipertensione e quant'altro ci ha impedito di continuare ad accudirlo in casa. Gli è stata salvata la vita due volte dall'allora primario dott. Antonello Silvestri, al quale saremo grati per sempre. Ha potuto vivere decorosamente per altri due anni e mezzo. E' presente 24/24 7 giorni su 7 un medico, al piano terra è collocata la lungodegenza ospedaliera ed al primo piano la casa di cura di terzo livello che, in caso di emergenza, ha l'intervento immediato del medico, al quale basta salire solo una rampa di scale per intervenire.. questo è un vantaggio che poche case di cura possono vantare e fa la differenza tra la vita e la morte. La struttura è dotata di una cucina che prepara pasti caldi con un menù vario e che può preparare pasti ad hoc nel caso di cattiva deglutizione, o problematiche temporanee. Gli infermieri si sono comportati sempre con gentilezza e, sebbene l'organico potesse essere implementato, si sono sempre prodigati, non abbiamo mai atteso più di cinque minuti per il loro intervento. Mio padre, non più autosufficiente, è stato sempre tenuto nel massimo della cura, pulizia, rispetto e dignità umana, non ha mai avuto piaghe da decubito, malgrado non camminasse più. E' stata tentata anche la riabilitazione. Le camere sono fresche in estate, quasi tutte luminose e con un bel panorama. C'è una grande attenzione anche per un minimo di vita sociale dei lungodegenti, la direzione organizza una festa a tema al mese, il pomeriggio è servito il the con le fette biscottate. Si può seguire una messa la domenica, è presente un barbiere-parrucchiere una volta a settimana, si può pranzare tutti insieme in ambienti apparecchiati e con pasti caldi a preparati al momento, non appaltano nulla all'esterno. Per chi vuole, c'è una selezione di badanti a pagamento, dotate di assicurazione di legge, che possono integrare l'assistenza della struttura aiutando i degenti nelle operazioni quotidiane e accompagnandoli nel cortile-giardino a fare una passeggiata. Gli orari di visita sono ampi e, se necessario, viene rispettata la sensibilità dei familiari ed i casi particolari, autorizzando la presenza in orari diversi. Anche dopo il decesso, è stato possibile eseguire una cerimonia nella chiesetta nel parco interno e siamo stati trattati con molto rispetto e affetto. Ringrazio il Cielo di avermi dato, in un momento di tale gravità e disorientamento, davanti ad una malattia degenerativa che non lascia speranza, la possibilità di vivere i miei trent'anni con qualche giorno di serenità sapendo che mio padre era assistito al meglio e di aver dato ad entrambi altri due anni e mezzo da trascorrere insieme e, anche se noi siamo di roma centro ed i km. da fare erano tanti, ne è valsa la pena.
figlia della ricoverata
ho fatto compagnia a mia madre per 19 giorni di permanenza presso questa struttura, riscontrando una eccellente professionalità e una profonda umanità nei riguardi del paziente e dei parenti presenti. I pazienti sono quasi coccolati, nel mangiare e nelle uscite sul terrazzo gli infermieri sono di una disponibilità veramente eccezionale. La caposala è molto presente ed i medici sono sempre molto attenti agli umori del paziente.
Ringrazio tutti.
Grazie
Grazie a tutti per le cure prodigate a mio padre; nonostante la gravità delle sue condizioni avete dato dignità e amore.
Grazie cuore.
Ottima struttura
Lo staff si è dimostrato all'altezza, ho trovato tanta serietà e professionalità. Ottima esperienza.
una struttura in cui si pensa solo al profitto
a) il coordinamento tra figure professionali e tra reparti è gestito con poca attenzione e professionalità, il ricoverato viene visto solo come numero che porta denaro in funzione se fa riabilitazione o meno se sta in lungodegenza, in RSA oppure in Hospice le tariffe sono diverse ed i margini anche, chi vuol capire capisca;
b) Il primario RSA dovrebbe coordinare e vigilare con piu' attenzione.
c) la caposala e molti infermieri/infermiere non hanno le competenze/conoscenze/attitudini per svolgere le mansioni a cui sono chiamati.
La Sanità Privata Convenzionata in questo caso, in base alla mia personale esperienza, non funziona.
saluti
Il personale infermieristico e para, è carente ed in alcuni casi senza specifica formazione prefessionale e, considerato che operano presso una struttura ben specifica, è un fatto piuttosto grave.
La presenza della cosiddetta "badante" si rende necessaria ed è tollerata perchè permette alla struttura di risparmiare..
Non lo consiglierei
Mio nonno in seguito ad un'operazione al femore effettuata all'ospedale Casilino di Roma, è stato trasferito al San Raffaele di Rocca di Papa per la riabilitazione. Appena arrivate alla struttura io e mia madre, di primo impatto ci è piaciuto, ma una volta entrate a far visita a mio nonno, abbiamo subito visto il totale abbandono delle persone che stavano in camera con lui (un signore chiedeva l'acqua ma nessun infermiera gliela dava). La struttura è fatiscente e tenuta malissimo, odori molto sgradevoli che ti entrano nel naso e non se ne vanno per un bel po'. Mio nonno è rimasto per qualche ore, dopo di che lo abbiamo riportato a casa. Cercate di portarli a casa, bisogna fare qualche sacrificio ma ne vale la pena.
Pazienti non autonomi abbandonati
Manca completamente la informazione tra i medici e gli infermieri che si alternano, e se il paziente non è più che assistito dalla famiglia, non viene seguito e controllato anche nelle più elementari necessità quotidiane di igiene personale, di organizzazione della camera e della somministrazione di terapie che non vengono effettuate, se non "ricordate" dalla famiglia ai medici presenti in turno. Ad esempio: Il medico di turno del pomeriggio non sa cosa ha fatto il medico di turno della mattina e così via...
Non c'è controllo, nè coordinamento funzionale.
Luogo pieno di verde e giardini curati.
Pessima esperienza
Mio padre di 76 anni il 20 gennaio è morto in questa struttura. Si trovava al San Raffaele dal 30 dicembre per una riabilitazione dopo allettamento da Covid e demenza senile. Il 20 gennaio ci chiamano per dirci che era deceduto. Mio padre era ostile e non collaborava, non lo hanno aiutato per la demenza e per l'artrosi al ginocchio è stato lasciato a sé stesso perché, appunto, non collaborava.
Purtroppo non posso lasciare una buona recensione
Mia madre è stata ospite della struttura nel mese di marzo 2020.
Ovviamente causa Covid non mi è stato possibile accedere alla struttura, se non nei primi due/tre giorni. Ho potuto riscontrare cattivi odori, il letto di mia madre con le sponde rotte, e rotto pure il tavolino. Mamma avrebbe dovuto fare riabilitazione dopo un intervento (craniotomia per ascesso cerebrale), cosa che non è mai stata fatta. Cercavo di avere notizie via telefono, ma solo una volta ho ricevuto risposta. Trasferita poi all'ospedale dei Castelli Romani (causa Covid), le sono state riscontrate piaghe da decubito mal curate.
Che dire, in seguito le vicende della struttura si sono lette poi su tutti i giornali. Ad oggi spero che le cose siano cambiate, per il bene dei futuri ospiti della struttura.
Esperienza negativa
Mia madre è stata ricoverata in questa struttura dal 5/6/2017 al 3/8/2017 in lungodegenza per i postumi di una polmonite, precedentemente curata nel reparto di medicina interna del Policlinico Tor Vergata. In questi due mesi ho potuto constatare:
la scarsa disponibilità dei medici nel dare informazioni e nel ricevere osservazioni; la scomodità, in una struttura non agevole da raggiungere, degli orari di colloquio con i medici, separati dagli orari di visita familiari;
la scarsa disponibilità di gran parte del personale paramedico, che si lamentava del mancato pagamento degli stipendi (come se questo fosse colpa dei pazienti); in generale il basso livello di assistenza e cura che hanno fatto sì che mia madre fosse dimessa, alla fine del periodo di 60 giorni, con piaghe da decubito e in uno stato di coma vigile, come rilevato dal medico della RSA dove venne trasferita.
Non so perdonarmi di averla lasciata qui per tutto quel tempo.
Esperienza pessima
Domani salutiamo per l'ultima volta mia suocera. Era entrata per riabilitazione dopo amputazione della gamba per diabete. È morta per shock settico perché le sue piaghe da decubito non sono state pulite e trattate in modo adeguato. Erano talmente infette che si vedeva l'osso. Sono collassati gli organi interni e, portata sabato dalla clinica all'ospedale di Albano, stanotte ci ha lasciato. Clinica bella apparentemente, ma totale menefreghismo verso i pazienti lasciati in totale abbandono.
Non la consiglio
Se volete bene ai vostri cari, dopo un po' di degenza presso questa struttura, portateli via. Io ho portato via mia madre in condizioni gravi. L'ho salvata portandola in ospedale. All'inizio i medici l'hanno seguita bene ed aiutata; poi di punto in bianco alla richiesta di assistenza, visto che noi ci accorgevamo che non stava bene, ci hanno risposto che non potevano fare diagnostica. In ospedale mi hanno detto che avrebbe vissuto altri due giorni. Allora mi chiedo: "Perché voi medici non riconoscete i vostri limiti e informate i parenti sulle reali condizioni dei malati, invece di aspettare?" Ho letto gli altri commenti e i sintomi sono tutti gli stessi.
Non restateci, tornate a casa!
Nonostante sia una struttura sovvenzionata dalla regione, non offre neppure la carta igienica nei bagni, ne' posate per mangiare. La freddezza del posto va dal personale allo staff medico. A seguito della brutta esperienza vissuta, purtroppo con il mio adorato padre (69 anni - tumore diffuso), mi sento di sconsigliare la permanenza in questo hospice, che non e' fornito di nulla e consiglio piuttosto, come alla fine siamo riusciti a fare, di tenere la persona a cui volete bene a casa nel calore e affetto. La cosa assurda e' che per poterlo fare abbiamo dovuto lottare contro tutti, aspettando cosi solo gli ultimi giorni di vita per poter tornare a casa. L'aspetto più amaro è essere arrivati a pensare che ci fosse interesse a far concludere la vita del paziente in clinica, considerando che esiste un servizio di pompe funebri attivo nella clinica. Se potessi tornare indietro non avrei permesso neanche un giorno nell'hospice a mio padre, ma ci siamo fatte convincere nella speranza di migliorare la situazione (speranza totalmente disattesa).
carenza servizi primari (carta igienica- posate- asciugamani),
mancanza di laboratorio analisi,
difficoltà ad abbandonare la struttura.
lungodegenza funzionante ma RSA lascia a desiderar
i pazienti vengono sedati pesantemente senza effettuare alcun test allergico o d'ipersensibilità e soprattutto senza dare alcuna informazione al paziente o ai famigliari. Le terapie vengono prescritte da medici di base partecipi al "business della struttura". Personalmente la sconsiglio vivamente.
personale carente con turn-over molto spinto;
livello qualità dei servizi carente, la primaria RSA dovrebbe essere piu' presente e dovrebbe coordinare i medici di base ed il personale infermieristico con maggiore impegno: a parer mio lascia troppa iniziativa a personale con poca preparazione e formazione professionale.
Ricovero post ictus
Le infermiere invece di intervenire alle richieste dei pazienti, entrano, spengono le luci e chiudono la porta per non sentirli.
Ricordatevi che siete figli pure voi e spero che non trattino così i vostri genitori.
E poi, ma quale riabilitazione!
Mia suocera è stata portata qui e ce l'hanno restituita morta con ancora le cannule al collo!
Questi posti non devono esistere.
Esperienza negativa
La mia recensione è assolutamente negativa. Mia madre è stata ricoverata ad inizio aprile 2023, abbiamo firmato un contratto che prevedeva il pagamento di una retta giornaliera di 59 euro + una quota giornaliera di circa 3 euro per la lavanderia. A fine maggio ci è arrivata una raccomandata in cui ci hanno comunicato la decisione di raddoppiare la retta giornaliera dal 1° giugno. Ciò ha messo in difficoltà tutti i pazienti ricoverati, oltre mia madre, che hanno dovuto in fretta e furia trovare un altro posto dove andare.
Oltre a questo, mia madre non è stata seguita nel modo corretto, sia da un punto di vista medico che di assistenza. Ho dovuto insistere per farle fare una lastra per dei dolori forti alla gamba, non le hanno fatto la doccia regolarmente, ma addirittura dopo 3 settimane dopo molte insistenze. Non le davano regolarmente gli integratori prescritti dal geriatra e le hanno smarrito diversi capi di abbigliamento nella loro lavanderia interna.
Cosa davvero assurda poi, l'orario di entrata che il sabato e la domenica è solo la mattina dalle 10.30 alle 12.00. Cioè nel momento di maggiore possibilità per la famiglia di far visita al parente ricoverato, la struttura apre alle visite soltanto per un'ora e mezza la mattina. Sconcertante. In più per far visita al malato bisogna avvisare in anticipo. Assurdo.
Infine non risponde mai nessuno al centralino e ai telefoni interni dei reparti. Bisogna provare anche per 2 o 3 giorni di seguito.
Non è una struttura a cui affiderei ancora un famigliare.
Delusione
Purtroppo non ho da segnalare un'ottima recensione.
Mia madre è stata qui trasferita per una riabilitazione e... non solo non è stata seguita, ma alla fine è risultata positiva al covid-19.
Lungodegenza e Covid-19
Mia madre è stata ricoverata all’inizio di marzo al San Raffaele di Rocca di Papa in lungodegenza. Lì è stata contagiata di COVID-19. È risultata positiva al tampone, effettuato il 9 aprile 2020 a seguito della nostra richiesta di dimissione effettuata dopo aver appreso dalla stampa dei contagi, non dal personale medico. Il livello di informazione da parte dello staff del San Raffaele è stato sempre pessimo. Non rispondono mai al telefono e io, quando sono finalmente riuscita a parlare con il primario, mi ha praticamente attaccato il telefono in faccia dicendo che non aveva tempo. Mia madre è sempre rimasta asintomatica, ma è costretta a letto in una stanza con altre due pazienti positive. Ormai da 20 giorni non la fanno neanche più alzare, pur essendo lei stata ricoverata lì per una riabilitazione motoria. Viene tenuta a letto tutto il giorno, senza neanche essere messa un po’ in carrozzella per pranzare. Ieri sono riuscita a parlarle brevemente perché il suo cellulare ha preso la linea per pochi minuti. Infatti bisogna anche considerare che nella clinica non c’è campo e i pazienti sono totalmente isolati. Mi ha detto che è sempre bloccata a letto, la biancheria è sporca e non viene sostituita e neanche consentono ai parenti di recapitargliela pulita da fuori. Vede solo qualche infermiera che lascia il pranzo sul comodino e va via. Il medico responsabile non lo ha mai visto. L’ultimo tampone risale a due settimane fa ma, si rifiutano di ripeterlo fino al 29 aprile. Mia madre è sempre rimasta asintomatica, quindi potrebbe già essere negativa e poter tornare a casa sua. Nessuno però le fa il nuovo tampone e il primario si rifiuta di parlare con noi parenti.
Esperienza negativa
Mia madre di 89 anni è stata ricoverata per tutto il mese di giugno, portata qui in seguito ad una polmonite e scompenso cardiaco; il tutto accompagnato da demenza senile. La scorsa settimana è stata spostata al pronto soccorso di Frascati per blocco renale. Il 2 luglio ci ha lasciati. Un mese di discussioni continue sia con il personale medico che con gli infermieri. Condizioni igieniche pessime. I medici le hanno modificato la terapia che prendeva in precedenza.
Non consiglio la struttura
Il 25 ottobre 2016 mia madre viene trasferita da Tor Vergata al San Raffaele di Rocca di Papa in via Ariccia. Appena arrivati noto subito il menefreghismo del personale. I degenti anziani lasciati al freddo con le finestre aperte per non sentire il tanfo di escrementi; gli operatori sanitari che sono scontrosi; i dottori molto evasivi. Mia madre era stata trasferita per fare fisioterapia perchè era troppo tempo che stava allettata, e non riusciva a muovere le gambe. Aveva avuto una emorragia femorale provocando un ematoma di 20 cm. circa: salvata dai dottori di Tor Vergata, si decide di fare la dialisi perchè l'ematoma comprimeva su un rene, quindi andò in blocco renale. Ci dissero che con la dialisi avrebbe avuto un 20x100 di possibilità per farcela perchè era debilitata molto. Il buon dio la salvò e la rimise in forza, ma la muscolatura delle gambe era sparita, quindi doveva fare riabilitazione. Portata al S.Raffaele, ho visto mia madre giorno dopo giorno ricominciare a star male sempre di più, fino a quando decisero di mandarla in ospedale ad Albano, e di lì subito è stata ritrasferita a Tor Vergata. Ma la situazione si era troppo compromessa ed era troppo tardi ed i dottori mi dissero che aveva contratto la polmonite ad uno stadio bruttissimo. Mia madre è morta.
Doveva fare solo riabilitazione... doveva tornare a casa con me mia madre..
ROMANO FRANCESCA
Bella da vedere ma non ci portate i vostri cari
Sto portando via mio padre da questa struttura dopo meno di un mese. Mio padre ha il morbo di Parkinson. Arrivato in Rsa dopo essere stato in riabilitazione in altra struttura dove stava benissimo, è iniziato a peggiorare e a riavere i sintomi di inizio malattia. Non lo stanno seguendo per niente.
Ho capito quasi subito che i malati vengono lasciati molto a loro stessi, e sto parlando di persone non completamente autosufficienti che hanno bisogno di cure e di essere seguite.
La riabilitazione è di facciata, praticamente spesso non viene fatta, i dottori non seguono i pazienti, gli infermieri non danno le terapie in modo corretto.
Vi è totale disorganizzazione e poca voglia di assistere i malati come andrebbe fatto.
Inoltre la caposala non si trova mai, i medici non danno mai spiegazioni, sono tutti molto vaghi.
Nei bagni manca tutto, addirittura la carta igienica; le stanze sono fredde e viene dato mezzo armadietto per gli abiti dove è praticamente impossibile farceli entrare.
Ripeto, è bello il posto, ma non ci portate i vostri cari.
Giardini curati, struttura bella da vedere, ma manca totalmente la parte più importante, cioè quella sanitaria e umana.
Potrebbe essere una residenza per anziani, ma non dovrebbe essere una Rsa.
Pessima struttura
Mia suocera è stata ricoverata dopo un ictus per fare riabilitazione, la riabilitazione non è mai stata fatta, anzi: per non perdere tempo con lei le hanno dato il sondino invece di aiutarla a mangiare. Si è spenta dopo un mese circa dal ricovero in questa struttura.
Una pessima esperienza
I medici non danno informazioni trasparenti, i pazienti sono completamente abbandonati dagli infermieri. Io ho portato via mio padre, dopo 20 giorni di ricovero, firmando contro il parere del medico.
Vorrei un mondo migliore!
Dopo una permanenza di oltre tre settimane al policlinico di Tor Vergata, dove mia madre era in cura nel reparto medicina per scompensi dovuti a frattura riportata a seguito caduta, ed essendo terminato il periodo di "osservazione" ospedaliera, la responsabile del reparto ha disposto il trasferimento presso la casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa, dove doveva, per un periodo massimo di 60 giorni, continuare la terapia stabilita. Il 25 settembre 2014, alle ore 19.00, la paziente veniva trasferita con autoambulanza presso la casa di cura suddetta con al seguito di alcuni congiunti, che hanno subito notato uno "scarso" interesse per la paziente. A seguito di informazioni e sollecitazioni per la idonea trattazione, un infermiere alle prese con un pacchetto di patatine rispondeva: non vi preoccupate che ci pensiamo noi! Andati a casa con il cuore in pena, alle ore 23.00 venivamo a conoscenza che, purtroppo, per mamma non vi era più nulla da fare! Era volata in cielo. Spero che da lassù contribuisca a renderci tutti migliori: onesti, educati, rispettosi, per vivere in armonia questa breve vita terrena!
P.s. Il personale interpellato all'ospedale di Tor Vergata non è riuscito a capire bene che cosa avesse, in quanto la degente non collaborava (demenza senile)!
Non consiglio questa struttura
Mio padre è entrato in questa struttura da Tor Vergata per stabilizzare una polmonite. Dopo circa 20 gg. abbiamo avvertito i sanitari che lo vedevamo aggravarsi (visto che lui non poteva dirci le sue condizioni perchè malato anche di Alzheimer) ma loro rispondevano che era sotto controllo. Poi si è aggravato la seconda volta, ma un RX non si metteva nemmeno in conto (solo liquidi); quando chiedevamo cosa lo facesse aggravare, i sanitari rispondevano non lo sappiamo. Sotto nostre sollecitazioni abbiamo fatto mettere l'antibiotico e lui si è un po' ripreso, ma ormai era tutto compromesso. Dopo una settimana hanno fatto RX al torace, era una broncopolmonite, che per un malato di BPCO può essere fatale. Ora papà non c'è più e domani lo salutiamo per l'ultima volta.
Sconsiglio questa struttura
Sconsiglio vivamente questa struttura, mia nonna è arrivata dall'ospedale Tor Vergata che stava bene, era andata semplicemente per la riabilitazione! Dopo neanche dieci giorni, nonna è deceduta! Motivo? Non si sa! Mi vengono molte perplessità! Al tor vergata era super monitorata e controllata, visto che mangiava poco le facevano le sacche che sostituivano i pasti! Qui nulla! Per una qualsiasi necessità occorreva chiamare i medici, se domandavi una qualsiasi cosa di loro competenza del tipo "perché ha questa tosse?" i medici rispondevano "non lo so, non l'ho visitata!"
Sono risposte queste? Alle tre di notte il medico di turno ha chiamato a casa dicendo con estrema freddezza che nonna era deceduta! Il rispetto per questi angeli non lo hanno minimamente!
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