Chirurgia Ospedale Senigallia

Ringrazio tutto il personale e i chirurghi che mi hanno operata d'urgenza ai calcoli alla cistifellea il 7 ottobre, nonostante fossi ancora positiva al Covid dopo 13 giorni.

Avevo una ragade acuta, trattata con intervento del dott. Vincenzo Guarino perché con la terapia consigliata altrove non guariva. Il giorno dopo, andare a fare le mie cose in bagno senza dolore mi sembrava un sogno.
Bravi tutti, infermieri, medici e anestesisti.

Il dott. Rodolfo Piazzai, da me conosciuto anche quando ero dipendente dell'ospedale di Pergola, è un professionista straordinario, preparatissimo, con passione per il suo lavoro e dalla manualità incredibile... Sotto le sue mani d'oro ogni paziente è al sicuro, non si può sperare in un chirurgo migliore; gli auguro una lunga vita professionale e personale, ed è un augurio soprattutto per i pazienti che trovano in lui un vero e proprio salvatore!

Dopo anni di problemi, di cure fatte che non hanno risolto il problema, è solo grazie al Dott. Fabio Fiore che con una tecnica di strozzatura con elastici totalmente indolore e mininvasiva è riuscito a risolvermi questo problema alquanto fastidioso... Un grazie anche per la sua umanita' e disponibilita'.

Fatti gli esami di routine in fase di pre ricovero, sono stato sempre seguito dal dottor Albanese che, tra l'altro, oltre a spiegarmi con termini non troppo tecnici ma "umani" quello che sarebbe stato il mio intervento, ha cercato, riuscendoci, a tranquillizzarmi. Ad intervento eseguito, lo stesso si è premurato di seguire il decorso post operatorio. Ottima assistenza anche da parte del personale infermieristico che, con molta pazienza e professionalità, mi ha sopportato. Prima delle dimissioni, ancora il dottor Albanese mi ha fornito una serie di suggerimenti per il decorso post operatorio che, non nascondo, e' stato lungo e doloroso. Intervento perfettamente riuscito e oggi, a distanza di quattro mesi dal ricovero ed intervento, mi sono completamente ripreso e il passato doloroso e' scomparso dalla mente. Ancora grazie a tutti coloro che con professionalita' operano senza far apparire solo il lato oscuro delle cose.

Mi sono operata il 7 ottobre 2014 per un'ernia ombelicale. La mattina dell'intervento il dottore Francesco Albanese mi ha presa a cuore decidendo con il mio consenso di completare l'operazione sistemando anche i muscoli del mio addome, che in seguito alle mie due gravidanze non erano tornati nella giusta posizione, rimanendo in po' distaccati. In pratica mi ha fatto una laparoplastica. Il dottore e' stato gentilissimo, mi ha trattata con molta umanita' e lo ringrazierò sempre.

L'accettazione è stata la presentazione, con due ore di ritardo, il ricovero è avvenuto solo perché ho informato l'incaricata che rinunciavo all'intervento in quanto non avrei atteso ancora. Devo evidenziare di essermi preparato come richiesto, il giorno precedente con una alimentazione leggera con particolare riguardo alla cena, la mattina del ricevimento con un po' di tè. Come previsto, alle ore 7.30 veniva l'infermiera che con le cartelle faceva accomodare i primi e dopo alcuni minuti ritornava per chiamare i restanti informandomi che c'era da attendere. L'attesa avviene su delle sedie che non usano neanche più nelle sale d'attesa della stazione e sono malferme. Alle 9.20, sopraggiunto da un senso di spossatezza e di irritazione, non avendo avuto altre indicazioni, ho preso tale decisione che non portavo a compimento per l'insistenza dell'infermiera che mi pregava di volerla seguire per dialogare in un luogo più riservato e per farmi vedere i loro programmi, nella circostanza rilevava la disponibilità di un letto e mi faceva accomodare. Così ha avuto inizio la mia esperienza che, fortunatamente, è proseguita senza particolari complicazioni, se non per il fatto che la stessa infermiera del ricevimento aveva posto in programma le mie dimissioni il giorno dopo l'intervento - che non è avvenuto grazie alla professionalità del medico che mi ha visitato.
Non voglio puntualizzare su altro, perché si rischia di coinvolgere anche chi esercita con dedizione e professionalità.

mio padre subisce un intervento di laparoscopia esplorativa all'addome per una massa sia percepibile al tatto, che visibile in ecografia. Essendo operato dal primario, quella mattina tu aspetti di vederlo uscire con uno sguardo almeno umano, che ti commenti l'intervento... NO..., mi chiama nel suo studio, non mi dà la mano, sa che mia mamma è morta di leucemia il mese prima e senza guardarmi in faccia mi dice solo tre parole: è un tumore. Arriva il mio compagno e mi tiene su mentre "lui" si chiude a chiave lo studio e se ne va. Fine della storia, diagnosi fatta prima dell'esito bioptico. Io nel frattempo ho passato una settimana da rassegnata di perdere presto anche mio padre.
In seguito mi chiamano in ospedale per leggere finalmente il referto: nessuna massa tumorale, diagnosi definitiva: fibrosi retroperitoneale.
E qui chiudo!!!!!!!!