Chirurgia vertebrale 3 Galeazzi Sant’Ambrogio Milano

Più bravi nel vendere le cure che nella gestione del paziente, soprattutto nella parte post operatoria. Preventivo poco chiaro e riluttanza nello specificare le varie voci. Costo dell'intervento lievitato del 25% senza preavviso di questa possibilità. Terapie proposte durante la degenza senza informare che fossero a pagamento, né i relativi costi. Visite post operatorie (a pagamento) superficiali e senza fornire indicazioni su eventuali trattamenti di FKT da effettuare. Difficoltà ad interagire con alcuni dei membri dello staff infermieristico, seppur gentili, per barriere linguistiche in quanto non parlavano né capivano bene l'italiano. Cibo servito durante la degenza quasi immangiabile per la mia personale opinione.
Questa la mia esperienza.

Dopo ben due visite private dal dott. Lovi, mi viene detto che mi devo operare. Il mio ricovero è durato 7 giorni e il dottore io l'ho visto 2 mezze giornate e basta. Sono uscita dall'ospedale senza neanche un numero di riferimento in caso stessi male, e la dicitura finale è: se hai problemi vai al PS.
Credevo che rivolgersi al Galeazzi comportasse un altro tipo di assistenza al paziente.

Grande professionalità dell'equipe del professore Marco Brayda-Bruno.
Lode al dottor Alessio Lovi!
L'unica pecca, la pulizia ed la scarsa umanità di diverse infermiere.

Mi sono affidata al prof. Marco Brayda-Bruno dopo tanti interventi eseguiti da un altro medico tutti andati male. Grazie al prof. posso dire finalmente “basta” con gli interventi. La professionalità, la competenza, l’umiltà, la gentilezza che ha dimostrato nei miei confronti, sono delle doti che pochi medici possiedono. Non si può dire la stessa cosa del personale infermieristico. Gli infermieri sbagliano e al primo richiamo che ricevono da un paziente fanno di tutto e si inventano di tutto per far ricadere la colpa sul paziente stesso. Sottovalutano i malati considerandoli sempre deboli. Ho notato che pare portino rispetto solo se hai una laurea in giurisprudenza. Durante la degenza non ho mai svelato il mio titolo di studio per metterli alla prova e per essere trattata come tutti i malati, ma arrivata ad un certo punto ho dovuto dire la verità proprio perché trattano molto male i pazienti.
Per quanto riguarda l’equipe del prof. Brayda, anche loro sono delle persone eccezionali, tranne qualche assistente che è molto arrogante e non ha il minimo senso dell’umiltà, dote essenziale per diventare un buon medico.