Medicina Ospedale Santo Spirito Roma

 
3.1 (6)

Recensioni dei pazienti

6 recensioni

 
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4 stelle
 
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1 stella
 
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Voto medio 
 
3.1
 
3.3  (6)
 
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2.8  (6)
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6 risultati - visualizzati 1 - 6  
 
Per Ordine 
 
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Recensione sul personale medico ed infermieristico

Ricoverata per una settimana, ho riscontrato il massimo della professionalità, competenza, educazione e disponibilità. Pur essendo un reparto difficile perchè per la maggior parte sono anziani non deambulanti, il personale è sempre efficientissimo e risponde immediatamente alle chiamate dei pazienti.

Patologia trattata
Ipertensione arteriosa.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Bravissimi- dott. Clementelli

il dottor Clementelli mi ha accolta nel suo day hospital aprendomi un PAC OBESITA' e mi prescritto screening di analisi cliniche approfondite; ha sempre parlato con molta umanità per ore e mi ha elaborato una dieta personalizzata.

Patologia trattata
sindrome metabolica- sovrappeso.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Dottoressa Pignatelli

Figura professionale presente ma "sfuggente". Al momento dell'arrivo in reparto di mio zio sembrava accurata, ma in seguito, ogni volta che ho cercato conforto e chiarimenti l'ho trovata sempre evasiva e scontrosa. Il mio punto di riferimento è stato solo il personale infermieristico, umano e professionale.

Patologia trattata
BPCO.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

I miei anziani genitori sono stati ricoverati più volte in ospedali a Roma, ma l'esperienza del reparto di medicina dell'ospedale santo spirito è stata la peggiore in assoluto. Niente da dire di negativo sul personale medico per quanto riguarda la competenza, ma mi vorrei soffermare sul personale infermieristico, scortese, approssimativo, inumano. Ovviamente ci sono le solite 2/3 persone che fanno questo lavoro con umanità e VOCAZIONE e non possono essere classificate come le altre di cui parlo.
Voglio dire a quegli infermieri che pretendono di lavorare in corsia pensando di essere dei semplici impiegati che timbrano il cartellino, e non vedono l'ora di andare via, CAMBIATE LAVORO, fatevi un esame di coscienza. Un giorno toccherà a voi essere trattati come trattate voi gli anziani.. Riflettete su come lavorate, l'impiego in ospedale non è come tutti quanti gli altri, se i parenti dei malati sono noiosi, se gli anziani chiamano spesso, sappiate che capiterà anche a voi, la vita è un circolo vizioso. Meditate voi che senza amore e senza coscienza ogni giorno vi aggirate tra gli ammalati senza mettere amore, comprensione e umanità. E ai parenti degli anziani dico GUARDATEVELI voi se ci tenete, non credete che le terapie siano date con imperscrutabile precisione, o che siano controllati bene.

Patologia trattata
Alzheimer.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

La nostra odissea

Mio padre è morto giovedì dopo aver passato circa 5/6 giorni in bo. Viene trasferito a medicina due e dopo altri 5 giorni lo trasportano in rianimazione, 2 giorni di degenza e torna giovedì 17/04/2014 in reparto, questa volta a medicina 1. Giovedì sera purtroppo viene a mancare e io personalmente mi reco venerdì mattina presso il reparto e scopro che il Dott. Recine decide per l'esame autoptico. Alla mia richiesta di evitare a mio padre questa ulteriore "esperienza", mi sento rispondere che il paziente non era conosciuto dal Primario e che quindi non poteva rilasciare il certificato di morte. Ora mi chiedo, ma il Dott. Recine non è anche primario di Medicina 2? Nei giorni precedenti è mai salito per sapere che tipo di malattia avesse? non poteva chiedere alla Responsabile del reparto chiarimenti? Ora ci troviamo con mio padre ancora non seppellito perchè in attesa di risposta dal S. Filippo Neri per l'autopsia, e quindi per avere una sepoltura degna dovremo aspettare una settimana dal decesso. Capisco le festività pasquali, ma qui si tratta di mera umanità, che forse qualcuno ha dimenticato cosa sia. Forse riusciremo ad avere pace solo mercoledì o giovedì. Grazie per aver lasciato una famiglia nella attesa di dare l'ultimo saluto ad una persona degna.

Patologia trattata
Miocardiopatia dilatativa, insufficienza renale, insufficienza respiratoria, entrato in ospedale con pneumotorace.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Infermieri e assistenti menefreghisti

Una mia parente molto anziana viene trasferita nella U.O. di Medicina Interna con una probabile ischemia cerebrale. Si tratta di una paziente di non semplice gestione (è portatrice di catetere vescicale e ha un evidente deterioramento cognitivo che la rende -talvolta- aggressiva). Inoltre la mia parente non cammina più e nella casa di cura dove risiede, durante il giorno viene tenuta in carrozzina per evitare la formazioni di piaghe da decubito. Dopo aver segnalato tali problematiche agli infermieri di reparto, mi rendo conto di non avere alcun tipo di collaborazione da parte loro. Durante il pranzo e la cena sono io stessa che mi devo preoccupare di dare da mangiare alla mia parente, poichè il personale assistenziale e infermieristico non assolve tale compito! Durante la colazione (unico momento in cui non mi è possibile essere presente), il personale di reparto lascia la mia parente senza somministrarle la colazione. Nonostante abbia lasciato indicazioni precise in merito, alla mia parente non viene messa la protesi dentale. Altresì non viene posta alcuna attenzione per evitare la formazione dei decubiti. Sarebbe sufficiente girare i pazienti allettati un paio di volte al giorno... sempre che non si abbia la possibilità di metterli in carrozzina! Quelle che dovrebbero essere ordinarie mansioni di assistenza, sono evitate alla grande nel suddetto reparto. Dove del personale cialtrone, sgarbato e lavativo approfitta di una paziente vecchia e scomoda per agire nella più completa anarchia!

Patologia trattata
Ischemia cerebrale in paziente anziana.
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