Ospedale San Giovanni Bosco Torino
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Urologia e Oncologia
Grande ospedale, sia dal profilo professionale che umano. Complimenti a tutto lo staff.
Neurochirurgia, riabilitazione
Mia nonna è stata ricoverata per emorragia cerebrale, causata da una caduta.
Lo reputo uno dei migliori ospedali in Piemonte, tanta umanità, gentilezza, professionalità, amore verso questo mestiere e verso per i pazienti pazienza e solidarietà.
Complimenti e grazie.
Reparto multidisciplinare - chirurgia vascolare
Mi sono trovata super bene in tutto, dall'operazione alle cure ed attenzioni di tutto il personale. Dai medici a caposala, infermieri, addetti pulizie, tutti si sono dimostrati super professionali e dolcissimi.
Grazie mille per tutto.
Reparto Urologia
Catapultata in questo percorso per riscontro incidentale di neoplasia renale bilaterale sincrona il 17/04/23, sono stata sottoposta ad enucleoresezione/ polectomia renale sinistra "open" eseguita il 17/05/2023 da Dott. Bardari, Dott. Rosso, Dott. Gillo.
Un grazie di cuore a tutti gli operatori del reparto, medici, infermieri ed OSS non solo per la professionalità, ma anche per la loro disponibilità e gentilezza.
Ringraziamento alla Oncologia
Un sentito ringraziamento a tutto il personale, in particolare al Dott. Ivan Facilissimo per la competenza, l'umanità e la professionalità dimostrate.
Operazione d'urgenza in Neurochirurgia
Staff eccellente, professionisti seri e coscienziosi.
Personale tutto competente e preparato.
Staff eccellente
Ho accompagnato mio zio 84enne, ad effettuare una serie di esami radiologici e visita di controllo dopo il ricovero avvenuto presso la stessa struttura una decina di giorni prima. Vorrei segnalare per la disponibilità e pazienza Riccardo del pronto soccorso e le guardie all'ingresso al box informazioni; aggiungo che in ospedale all'accettazione c'è un angelo di nome MARIKA, che si è spesa personalmente oltre ogni aspettativa. Ci vorrebbero mille MARIKA, fa parte delle persone che fanno la differenza nell'ambito in cui operano. Grazie Marika.
Elogio
Un elogio alla competenza e gentilezza della dott.ssa Belvedere Domenica.
Reparto di urologia eccellente
Un sentito grazie alla dott.ssa Efrem Graziano, al dottor Del Fabro e a tutto lo staff.
Tutto il personale cordiale e gentile.
Ottimo personale
Complimenti, ho trovato ottimo personale, alta serietà, professionalità, gentilezza, nonchè infermieri disponibili e pazienti, molta umanità e tanta voglia di far bene.
Neurochirurgia
La mia storia inizia il 29/11/14. Mentre sono in casa mi sento un forte dolore che parte dalla nuca e si irradia salendo verso la fronte.
Un dolore fortissimo da sensazione di esplosione (così mi sentivo la testa) ed incomincio a vomitare esattamente come nel film "l'esorcista".
Chiamo la guardia medica che si precipita subito a casa e dopo avermi effettuato un test neurologico mi consiglia di recarmi al più vicino pronto soccorso. Nel mio caso mi recai al San Luigi Gonzaga di Orbassano a Torino. Arrivo alle 16.00 circa accompagnata dal foglio della guardia medica, mi assegnano il codice bianco e fino alle 23.00 circa non mi vede nessuno, dopodichè arrivato il mio turno e dopo una visita molto approssimativa, mi somministrano del toradol in flebo e intorno alle 1.00 mi dimettono con diagnosi: cervicalgia acuta.
Non chiudo occhio tutta la notte ed il giorno dopo mio marito chiama il 118, che mi riporta al San Luigi idem come il giorno prima.
02/12/14 pronto soccorso San Giovanni Bosco: il dottore di turno, non appena sentito il mio racconto, mi manda a fare una risonanza con contrasto e rileva un angioma cerebrale congenito di 7 cm. che si sta rompendo, rilasciando sangue a tratti. Ricovero immediato, accertamenti immediati, craniotomia con asportazione dell'angioma.
Ricovero totale dal 02/12/14 al 28/12/14. Reparto eccellente tra medici, infermieri ed assistenziali. Umanità ed umiltà da premio oscar. Io sono stata molto bene ed ogni qualvolta devo recarmi per controlli ci vado volentieri ed a distanza di tempo quando mi vedono mi salutano e mi abbracciano sempre.
Opinione UROLOGIA
Ricovero nel periodo 07/13 aprile 2015, stanza 2, letto 4.
Struttura ospedaliera esemplare: medici capaci e disponibili, personale infermieristico altrettanto, assistenza ineccepibile; si sfiora la perfezione.
Grazie a tutti!!
Accettata in pronto soccorso
Equipe straordinaria: il Dottore al Pronto Soccorso che mi ha assistita il pomeriggio del 23/12/12, ove sono giunta a mezzo di ambulanza del 118, è stato fantastico e le sue assistenti sono state disponibilissime e molto umane. Che dire..: un caso di ottima sanità. Saluti e buon Natale.
Ortopedia: amanti della loro professione
Un grazie agli ortopedici, che con squisitezza e professionalità mi hanno operato il ginocchio 2 anni fa. Grazie a loro è guarito perfettamente.
Speranza per il futuro
Desidero ringraziare tutto il personale medico, infermieristico e sanitario del reparto di Chirurgia d'urgenza (Dr. Leli), della gastroenterologia (Dr. Recchia), del pronto soccorso e della sala operatoria del primo piano. Grazie alla competenza, alle serietà e la coordinazione di tutti gli operatori la diagnosi di tumore del colon di mio padre è stata prontamente riconosciuta e trattata, regalandogli/ci ancora un intero anno meraviglioso. Mi auguro che i cambiamenti strutturali che affronterà la nostra regione rendano merito alla grande professionalità di tutti coloro che lavorano in questo ospedale " di frontiera", quotidianamente e con tanti sacrifici. In ultimo ringrazio gli infermieri della chirurgia B anche e soprattutto per i loro rincuoranti sorrisi e tutta la loro gentilezza.
Chirurgia d'urgenza
Con la presente intendo esprimere i miei più sinceri ringraziamenti al tutto il Divisione Chirurgia d'urgenza diretta dal dottor Renzo Leli. Nel periodo della mia permanenza presso tale reparto ho avuto modo di apprezzare l’altissima professionalità, l’efficienza, la gentilezza e la disponibilità dei professionisti che vi operano. Tali qualità vanno ben oltre la norma e assumono un valore eccezionale. La dedizione del personale va sicuramente segnalata e deve essere motivo di vanto e orgoglio per l’Azienda ospedaliera.
Ospedale San Giovanni Bosco Torino
andate da un'altra parte dove hanno tempistiche diverse.
Esperienza bruttissima
Mio padre è stato in cura per anni presso il reparto di Urologia, in attesa di una operazione mai avvenuta, rimanendo cateterizzato per anni. La volta che si sono decisi di fare gli esami pre-ricovero, durante l'esecuzione delle visite i medici si accorsero a livello polmonare di un "addensamento che risulta di incerta interpretazione".
"In corrispondenza del lobo superiore 2 di destra in posizione paravertebrale si osserva un addensamento non chiaramente identificabile nei precedenti radiogrammi, che persiste anche nella proiezione mirata agli apici, e che risulta di incerta interpretazione; appare opportuno a scopo precauzionale un approfondimento diagnostico mediante TAC”.
Questo lo scrissero i medici del Servizio di Radiologia dell'Ospedale Giovanni Bosco di Torino, a Febbraio 2014, per accertamenti pre-operatori (intervento urologico).
La TAC non fu mai eseguita, semplicemente non venne comunicato nulla al paziente, il quale morì ad Agosto 2015 per carcinoma polmonare. Lo sapemmo allora. Diciannove mesi durante i quali il paziente non ha potuto approfondire, e certamente non si è curato, poichè non ne sapeva nulla di tutto ciò. Alla faccia della "prevenzione". Tutto ciò è risultato normale per l'Ospedale Giovanni Bosco poichè, in pratica, il paziente alla data del rilevamento era già incurabile. Il pazienta dalla data del rilevamento a quasi 1 anno dopo (UN ANNO) era uno sportivo senza alcun tipo di problema. Tutto qui. Questo il mio commento. Nè noi parenti, nè il paziente ne sapemmo nulla, se non un anno dopo, quando il quadro era già ormai devastato da metastasi. Questa la mia personale opinione, ne evito ogni altra.
Urologia
Maggio 2020,
Diagnosi: adenocarcinoma della Prostata.
Intervento: prostatectomia radicale LPS + Linfadenectomia iliaco-otturatoria bilaterale.
La mia degenza avrebbe potuto concludersi in tre giorni, ma per una complicanza del mio organismo si è portata a cinque.
Considerazioni: per brevità, mi associo a tutte le lodi riportate nei commenti di valutazione di altri ex degenti verso il Dott. Emanuele Castelli (umanità e competenza) e lo staff dei suoi assistenti medico infermieristici.
Sono stato assistito nel migliore dei modi e potrei terminare qui il mio commento, ma mi corre l’obbligo di esprimere una forte critica sull’alimentazione in questo ospedale: letteralmente schifosa; per trovare un indice qualitativamente così basso dovrei scavare nella fossa delle Marianne.
Potrei esprimermi diversamente solo mentendo a me stesso e non trasmetterei il messaggio corretto.
Non ho trovato in nessun regolamento, norma o prescrizione che il cibo in degenza ospedaliera debba fare schifo per essere salutare. In cinque giorni non ho toccato cibo, per cui suggerisco a chi ritiene di volersi servire delle pregevoli competenze e qualità tecniche di questa struttura di portarsi da casa (o farsi portare se il COVID-19 lo permette) il necessario per alimentarsi, es. succhi di frutta, spremute e qualche altro alimento che non interferisca con la terapia, eventualmente suggerito da un nutrizionista.
Mi congedo con un saluto al personale, nella speranza che il messaggio possa contribuire al miglioramento della mensa comune.
Reparto Neurochirurgia con competenze avanzate
La competenza di questo ospedale in materia di neurochirurgia è ottima.
La mia storia in breve: il 12 febbraio scorso accuso un dolore fortissimo alla testa, improvviso blocco cervicale, vomito a getto e vertigini. Mi reco presso il PS del San Luigi Gonzaga di Orbassano il giorno 12/2 alle 19.00 e vengo dimessa all’una di notte con diagnosi di cefalea cervicale. Il giorno 13 mi reco nuovamente presso il San Luigi e dopo altre 7 ore di attesa con codice bianco mi dimettono nuovamente con la stessa diagnosi, consigliando trattamento dall’osteopata... Per due giorni rimango a letto continuando a vomitare, il giorno 15 mi decido ad andare al PS del Gradenigo dove, in seguito ad una TAC, riscontrano un aneurisma nel lobo frontale destro. Mi trasferiscono al PS del San Giovanni Bosco, dove trascorro sotto terapia la notte. Il giorno 16 mi operano d’urgenza con intervento di clippaggio aprendo il cranio. Una notte in rianimazione ed il giorno 17 inizia la mia avventura di tre settimane nel reparto di Neurochirurgia. Equipe composta da personale altamente qualificato. Il dott. Griva che mi ha operata è stato formidabile, non potevo capitare in mani migliori.
Pronto soccorso Ospedale San Giovanni Bosco Torino
Vorrei far sapere a tutti il mio giudizio PESSIMO sul servizio prestato in data 04/11/2014 dal pronto soccorso dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Mi reco in ospedale per dolore nella parte addominale bassa, ora di ingresso in pronto: 10:16, ora di visita: 13:11 (visitata da una Dott.ssa che presuppone si tratti di appendicite e per questo mi somministra in flebo del perfalgan, senza ottenere risultati, e mi fa fare esami del sangue); passano le ore e nessuno sa chi sia la nuova dottoressa che mi segue, essendo cambiato il turno e quindi nessuno sa niente degli esiti dei miei esami. Dopo una mia sfuriata, un dottore si impietosisce e mi accompagna da una terza dottoressa, che si presuppone sia colei che ha dato il cambio alla dott.ssa di tre ore prima. Gli esami del sangue risultano nella norma e io continuo a sentire dolore, mi prescrive un'ecografia e per riempire la vescica mi inietta della fisiologica con flebo nel più breve tempo possibile (il che, essendo digiuna dal mattino e soffrendo di reflusso gastrico, mi provoca nausea e vomito). Dopo l'eco continuo a vomitare senza che nessuno se ne interessi nonostante i numerosi solleciti, passano altre due ore e il risultato è: sottile falda liquida retrouterina. La dottoressa mi dimette alle 19:25 e mi manda al Maria Vittoria per possibili problemi ginecologici. Ben 9 ore dopo il mio ingresso in ospedale esco in condizioni peggiori dell'arrivo: continuo vomito e diagnosi incerta. Arrivata nel secondo ospedale mi confermano che a livello ginecologico non si riscontra alcun problema.
Il mio dolore persiste e nessuno ha saputo darmi una risposta dopo 11 ore di ospedale!
Oncologia
Per chi ormai non ha piu' speranze, neppure i dottori si impegnano anche solo in un aiuto morale. Se mi venisse un cancro, spero di non essere trattata come lo e' stato mio marito, per poi morire con i medici che ti dicono che il loro lavoro è finito.. E spero di non entrare neppure per un dito fratturato in questo ospedale.
Reparto Urologia
In un momento dove i media fanno notizia soltanto con alcune trascuratezze e pecche nella Sanità Italiana, è molto confortante rendersi conto che esistono anche delle realtà come il Reparto di Urologia diretto dal Professor Giovanni Muto all'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
Pronto Soccorso pessimo
Da non mettere più piede in quel pronto soccorso. Un signore vomitava con fortissimi tremori, una signora urlava e piangeva per dolori lancinanti, mio padre con problemi respiratori, tutti lì con triage verde, per ore. Trattati come numeri e non come esseri umani.
CHIRURGIA DI URGENZA DOTT. LELI RENZO
Quando ho appreso che a mio padre (79 anni) avevano diagnosticato un tumore allo stomaco, ho avuto qualche perplessità sul fatto che lo avrebbero operato all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Perplessità che è aumentata quando ho letto le recensioni negative lasciate su internet dai pazienti che erano stati trattati in alcuni reparti del San Giovanni Bosco.
Dopo aver parlato con il Dott. Renzo Leli, primario del reparto di Chirurgia d'urgenza dove mio padre è stato ricoverato, per fortuna ogni dubbio sulla professionalità e la competenza sono svaniti. Il Dott. Leli ha dimostrato, fin dal primo colloquio, di essere un ottimo medico in possesso, oltre che della necessaria competenza e professionalità, anche di una dote non comune: tratta i pazienti e si rapporta ai loro parenti con umanità, aspetto fondamentale per malattie come quella di mio padre. Anche tutto il personale del reparto si è sempre dimostrato gentile, preparato e disponibile. Posso per fortuna testimoniare che il Dott. Leli e il personale del reparto seguono i pazienti con particolare attenzione e cura, a tutti loro va il mio ringraziamento per ciò che quotidianamente fanno per le persone che vengono colpite da tumori o altre gravi malattie.
Un grazie a tutti loro.
Oncologia
Praticamente il reparto oncologico è inesistente, vi sono solo 4 o 5 oncologi su una moltitudine di persone che diventano ogni giorno di più - credo che sia difficile anche per gli oncologi avere molti pazienti e quindi seguirli al meglio tutti. Percio' trovo che i pazienti non siano affatto seguiti al meglio perchè il reparto oncologia e' aperto solo al mattino e, se al pomeriggio stai male e sei un malato oncologico, aspetti il giorno dopo - al mattino telefoni e forse al pomeriggio tardi ti richiamano. Dico forse perche' il piu' delle volte non è così perchè o si dimenticano, o hanno altro da fare, e intanto tu sei a casa con dei dolori pazzeschi e allora prendi dal cassetto delle medicine tutto quello che possa farti passare il dolore; così poi ti buchi lo stomaco - come è successo a me - e poi allora iniziano le trasfusioni e stai malissimo.
Non consiglio quindi questo ospedale, andate in un altro dove l'oncologo è presente.
Triage pronto soccorso
Mi presento al pronto soccorso del San Giovanni Bosco dicendo che avevo tanto mal di testa e che ero svenuta nella notte cadendo e forse battendo la testa (considerando che 10 giorni prima mi avevano tolto un tumore alla testa); prendono nota e mi danno il colore bianco e mi lasciano su una sedia per 4/5 ore finchè decido di andarmene prima di svenire e di andare in un altro ospedale ove,
spiegando la situazione, mi fanno passare quasi subito e mi dicono che probabilmente nella sala operatoria dove ho avuto l'intervento
mi sono beccata un batterio. Ecco, questa e' la mia esperienza al triage del San Giovanni Bosco, ospedale nel quale non metterò mai più piede.
Malati oncologici andate altrove
Se avete parenti o amici con malattie oncologiche non andate in questo ospedale. Nella mia esperienza il malato si sente ancora piu' grave di quanto sia.. perche' gli oncologi ti trattano come un numero non come una persona che sta morendo.
Chirurgia Generale B e di urgenza
Mio padre di 97 anni è stato operato di ernia inguinoscrotale, di grande dimensione, dal Dott. Leli Renzo. Volevo ringraziarlo, è un medico di grande professionalità e competenza, non è un chirurgo è un artista del bisturi, inoltre ha una disponibilità e una gentilezza veramente unica sia verso il paziente che i famigliari.
Ringrazio inoltre tutto lo staff del reparto di chirurgia d'urgenza per la loro professionalità, disponibilità e pazienza verso una persona anziana come mio padre.
Delusa
Non dò la colpa a chi lavora nella struttura quanto alla mancanza di personale.
per avere un po' di ghiaccio ho dovuto attendere 20 minuti mentre mia madre continuava a sanguinare da naso e bocca.
l'hanno rimandata a casa nel pomeriggio e a poche ore di distanza l'emorraggia è tornata;
quindi siamo tornate al pronto soccorso per attendere altre 2 ore abbondanti, un altro tampone e via di nuovo a casa.
Nella notte di nuovo un attacco di emorragia, i soliti 30 minuti per l'ambulanza, le solite 2 ore e mezza per la visita, ci rimandano a casa e durante la mattinata del giorno successivo un altro attacco.
ma dico io, tenersela in pronto soccorso la notte era troppo complicato?
comunque altra ambulanza, altra attesa, altra visita ed io stufa ho chiamato i carabinieri.
con il loro intervento sono riuscita a far "ricoverare" mia madre per i due giorni successivi durante i quali ha continuato ad avere emorragie.
nessuna tac, nessun misuramento di pressione, nessun esame del sangue... NULLA!!!
il ricoverato tra virgolette è voluto: è stata 2 giorni e due notti su una barella appoggiata ad uno spigolo del corridoio del pronto soccorso; non le hanno dato da mangiare nè alcuna flebo.
Conclusione finale, se dovesse riaccadere qualcosa sicuramente dovrò pagare 60 euro di ambulanza per portarla al mauriziano!!!
Pronto soccorso
Al pronto soccorso del San Giovanni Bosco io mi son trovato meglio che alle Molinette.
Complimenti per la competenza.
mancanza totale di empatia
se potete cambiate ospedale, anche se la vostra malattia e' grave come lo e' stata la nostra; cercate qualcuno con un po' di umanita' come la DOTTORESSA ROSSI DEL MAURIZIANO, che e' una radioterapista. ma quando ha saputo che per mio marito non c'era piu' niente da fare ha pianto insieme a me e lo aveva visto si e no 4 volte.
Siamo pazienti disperati che hanno di fronte la morte della persona piu' cara che hanno al mondo e non dobbiamo essere trattati come una pratica da smaltire..
Mio marito ha sofferto le pene dell'inferno per poi morire ancora peggio - la sua era sicuramente una malattia incurabile ma si poteva fare di piu' per non farlo soffrire e si poteva aggiungere un altro protettivo per lo stomaco onde evitargli che lo stesso si bucasse e lui si anemizzasse - secondo me bastava trattare un malato come essere umano, oppure pensare che potrebbe capitare a tuo figlio o a tuo marito..: fareste voi mediCi (tutti) la stessa cosa o forse cerchereste di fare l'impossibile? mi piacerebbe che qualcuno rispondesse a queste mie semplici domande..
PRONTO SOCCORSO - DEA
ANDATE DA UN'ALTRA PARTE SE POTETE.
NON FANNO ACCOMPAGNARE LA PERSONA ANZIANA (ANCHE SE NON AUTOSUFFICIENTE) DA NESSUN PARENTE NELLA SALA VISITA, così che i parenti non possono nemmeno capire quale terapia dovrà fare a casa dopo le dimissioni l'anziano.
Lungodegenza
Lungodegenza presso il reparto di Medicina al sesto piano.
La cura della persona a quanto pare si riferisce solo alla somministrazione di pastiglie; mai visto fare una barba, mai visto tanta scarsa cura e scarsa attenzione al degente.
Prenotazioni che in parte servono a poco
Ho prenotato una visita dall'otorinolaringoiatra alle ore 8.30. Il giorno prefissato arrivo in ospedale e alle 9.20 ero ancora in attesa perché si va in base alle priorità.
Posso capire i pazienti che arrivano dal pronto soccorso, ma il resto è inaccettabile.
Ancora una volta grazie!
Ringrazio il Dott. Saroglia e tutti i suoi collaboratori.
Ringrazio le premure al pronto soccorso del Dott. Messina e successivamente del dott. Guglielminotti e del dott. Banchero.
L’anno scorso ho subìto un intervento importante e anche in quell’occasione non ho potuto che ammirare il lavoro impegnativo e generoso nell’ospedale.
Come allora voglio citare una frase una frase del libro “La linea verticale” di Mattia Torre: “Voglio pagare le tasse con gioia, perché un ospedale pubblico mi ha salvato la vita senza chiedermi nulla in cambio”.
L’ospedale non è un Hotel. Si entra e ci si affida a chi sa quello di cui noi abbiamo bisogno e lo dobbiamo fare con il massimo del rispetto per tutti nessuno escluso.
Pessima esperienza
Mio papà ha avuto la disavventura di affidarsi all'ospedale Giovanni Bosco per una frattura all'omero ed in attesa (eterna e mai terminata) di operazione alla prostata. Dopo oltre 6 mesi persi dietro a cure assolutamente inadatte poiché (forse) idonee per una osteoporosi e dolori mostruosi, deciso di portarlo di corsa al pronto soccorso del CTO. Risultato? Mio padre soffriva di tumore, ovviamente non diagnosticato, ed ora stiamo sperando di salvarlo. Ometto altri giudizi. Questa è la mia esperienza.
Federico
frattura omero.
Oncologia
Mio padre soffre da anni di cancro alla prostata.
Abbiamo avuto modo di avere consulti e pareri in vari ospedali oncologici di tutta Italia. Eppure questo e' il reparto oncologico che non scorderemo mai per la noncuranza verso i pazienti E per la poca considerazione del
dolore degli stessi pazienti (e poi medici che "si credono Dio"). Vorrei ricordare ai medici oncologici che hanno scelto questo mestiere per aiutare la povera gente malata - non per ignorarla.
Day Hospital oncologico
Esperienza molto negativa presso il Day Hospital oncologico, dove sei solo un numero..
Invece di chiudere l'ospedale VALDESE, dove tutti erano educati, gentili e ti sembrava quasi di non essere in un ospedale, dovevano chiudere il reparto di Oncologia del Giovanni Bosco, dove manca persino il posto per sedersi per un malato.
DIMENTICARE UN PAZIENTE SOTTO LA TAC
Ho dovuto recarmi all'ospedale San Giovanni Bosco per sottopormi ad una tac. Dopo un'attesa di due ore finalmente arriva il mio turno, mi fanno stendere e alla fine della Tac mi lasciano lì seminuda, spengono le luci e se ne vanno (probabilmente a prendere il caffè visto che erano le 11.00 di mattino). Per me era la prima Tac e pensavo che quella fosse la routine. Aspetto circa 3 quarti d'ora, poi arriva un'infermiera che probabilmente aveva dimenticato qualcosa, accende la luce e mi chiede cosa ci facessi sul lettino. Io allora chiedo a lei perchè nessuno mi avesse detto che potevo andarmene. Quasi sorridendo mi chiede scusa e mi dice che qualcuno si era dimenticato di me - mi dice che posso andare. Questo è quanto. Certo che un comportamento così è ineguagliabile - se si dimenticano i pazienti sotto le Tac figuriamoci il resto. Non metterò mai più piede in questo ospedale.
DIFFERENZA TRA I REPARTI
PER LA MIA MALATTIA HO DOVUTO SOSTARE NEL REPARTO DEL DOTT. LELI E POSSO DIRE DI ESSERMI TROVATO MOLTO BENE, SIA PER COMPETENZA CHE PER ASSISTENZA. NON POSSO INVECE DIRE ALTRETTANTO DEL REPARTO DI ONCOLOGIA, CHE MI HA ALQUANTO DELUSO SIA PER I MEDICI, CHE SONO FREDDI E DISTACCATI, SIA PER IL REPARTO IN SE', CHE CONSTA DI 3 STANZETTE MISERE E CON POCA ASSISTENZA INFERMIERISTICA.
Pronto soccorso
A mio marito malato oncologico, telefono all'oncologo che lo aveva in cura e mi dice di aumentare la morfina; io faccio quello che mi dice e dopo qualche ora mio marito da' di matto - non sa piu' cosa sta facendo, sbatte le cose che gli capitano a tiro. Preoccupatissima e visto che il reparto oncologico al pomeriggio non esiste, porto mio marito al pronto soccorso e spiego la cosa.
Dopo un'attesa interminabile nella quale non sapevo cosa fare per tenere fermo e calmo mio marito, finalmente passiamo e hanno voluto stenderlo su una barella, ma lui non voleva starci e io a spiegare che era colpa della morfina (perche' era gia' accaduto ma non a questo livello); vedevo le infermiere che lo trattavano male senza rendersi conto che quello non era mio marito, ma il risultato della morfina. Io chiedevo di avere pazienza, ma loro invece mi obbligano ad uscire e mio marito disperato inizia a telefonarmi e a chiamarmi - io non posso entrare e alla fine vengo a sapere che gli tolgono persino il telefono perche' disturbava. Lo lasciano seminudo sulla barella - Forse avranno ragione a comportarsi cosi' sia medici che infermieri ma io che sono dall'altra parte e sopratutto mio marito che si e' poi sentito abbandonato - trovo assolutamente disumano un comportamento simile.
Non consiglierei a nessuno di entrare in quel pronto soccorso per essere trattati male, anziche' come malati gravi. Sia medici che infermieri dovrebbero fare il lavoro che hanno scelto per aiutare la gente non per trattarla male. E' vergognoso.
Oncologia
persone con patologie quali le neoplasie ammassate in al massimo 10 o 12 sedie e che aspettano ore ed ore diligentemente il loro turno con la speranza di una buona notizia (che non arriva quasi mai).
persone oncologiche che aspettano un ascensore che deve portarli al settimo piano e lasciano passare prima le barelle - poi i portantini di biancheria ecc..
E' vergognoso, sembra quasi che il malato oncologico venga trattato a priori come un caso chiuso.
Ho avuto modo di vedere altri ospedali in altre regioni e ho constatato come un medico puo' essere dalla parte del proprio paziente, incoraggiarlo - dargli speranza -
Al San Giovanni Bosco ho sentito personalmente la frase "12 mesi di vita con quello che ha sono un ottimo risultato- ora non si puo' piu' fare niente.."
Ottima assistenza
Trasportato d'urgenza al Pronto Soccorso del Giovanni Bosco per una forma emorragica rettale, venivo sottoposto a visita preventiva molto analitica, in tempi relativamente brevi, e ricoverato nel reparto degenza del P.S. dove, con competenza e assistenza di eccellente qualità, venivo sottoposto ad una serie di esami e di analisi accurate.
Nonostante il Week end, non c'è mai stato il minimo rallentamento nelle operazioni di assistenza.
Sebbene la natura del mio male sia scomparsa da sola in modo naturale, tutti i MEDICI del P.S. hanno dimostrato un'ottima preparazione professionale e una grande umanità nei miei confronti e nei confronti degli altri ricoverati.
Vorrei fare dei nomi ma rischierei di dimenticane qualcuno.
Quello che vorrei sottolineare, al di la del "lavoro" specifico di ognuno, è la grande collaborazione tra MEDICI, INFERMIERI ed INSERVIENTI che a mio parere meriterebbe di essere presa ad esempio anche in altri campi.
Ho assistito ammirato per tre giorni e tre notti al cambio dell'equipe INFERMIERISTICA con la consegna delle patologie tra le due squadre.
Un/una responsabile del reparto trasferiva vocalmente, cartelle alla mano, la diagnosi e le cure prestate ad ogni singolo paziente, nella più disparata diversità di patologia, con grande professionalità e preparazione.
L'immediata presa in consegna dell'assistenza, con la conseguente operatività nei confronti del malato, è stata la grande rivelazione per me che non avevo nessuna dimestichezza con questo ambiente, quando si dice telefilm americani e noi ce l'abbiamo in casa...
Vorrei infine congratularmi con la DIRIGENZA di questo Ospedale perchè da tempo il Giovanni Bosco gode di ottima reputazione, e il merito è "anche" della buona dirigenza.
Concludo ringraziando TUTTI per tutto quello che hanno fatto per me e voglio testimoniare questa riconoscenza con questo messaggio.
Grazie, buon lavoro e che Dio vi benedica per il bene che fate.
Esperienze all'Ospedale San Giovanni Bosco
Ho trovato in questa struttura una eccellenza di molte patologie.
Estrema efficienza nel pronto soccorso notata in special modo quando mio figlio ebbe un incidente stradale e nel giro di 4 ore gli fecero ecografia radiografie e tac e quando tennero mia suocera moribonda per tre giorni sotto controllo fino a resuscitarla!! in cui tre giorni potemmo starle accanto a turno perchè esiste una stanzetta protetta per i casi più gravi.
La mia esperienza in Chirurgia e Oncologia mi ha fatto incontrare degli "angeli" che mi hanno curato con competenza ed umanità.
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