Ostetricia e Ginecologia San Camillo

 
3.7 (71)

Recensioni dei pazienti

71 recensioni

 
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4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ottima assistenza pre e durante il parto

Ho partorito a luglio 2012 al San Camillo.
Ero stata seguita privatamente da Starita, che considero una garanzia - magari sbrigativo di fronte alle ansie di una primipara, ma di sicuro preparatissimo e dolcissimo in caso di problemi seri (parlo per esperienza di più amiche, la mia gravidanza è andata benissimo).
In accettazione al pronto soccorso mi dissero che non c'erano letti disponibili ma, avendo rotto il sacco, non mi potevano girare ad altre strutture e così ho fatto un luuuungo monitoraggio in p.s. e poi mi hanno mandato in sala parto con due ragazze che erano in attesa di fare il cesareo. Io a letto con le contrazioni, loro sedute, ci siamo tenute compagnia e la mattinata è passata. Poi loro sono state operate e io sono rimasta da sola. Dopo pranzo sono cominciate le contrazioni toste, mi hanno fatto l'epidurale (grazie epidurale!) e finalmente hanno fatto entrare il mio compagno.
Mio figlio è nato nel pomeriggio, grazie all'ostetrica Mengarelli (forse di nome Roberta) e a una giovane leva; di entrambe serbo un ottimo ricordo. Peccato che, avendo partorito in contemporanea con altre 5 donne, dopo il bagnetto le ostetriche sono andate in soccorso delle colleghe nelle altre stanze e io e mio figlio siamo rimasti da soli a "guardarci", io a letto e lui accanto nel lettino in plexiglas. Nessuno me l'ha messo addosso e io non mi sono azzardata, peccato.
Una volta in reparto, ero in una camera da due con bagno, anche qui esperienza positiva.
Segnalo però che in reparto, causa il continuo ricambio del personale, non ho trovato un punto di riferimento che mi assistesse nell'allattamento: la prima ragade mi è venuta in ospedale, ogni ostetrica che passava mi consigliava una cosa diversa e sono stata dimessa che mio figlio non si attaccava. Risultato: ci ho messo DUE MESI per cominciare ad allattare.
Comunque in generale sì, per un secondo parto tornerei sicuramente qui.

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Infezione peritoneale

Nel 2012 ho partorito con taglio cesareo presso l'Ospedale San Camillo di Roma.
L'intervento non sembrava aver presentato particolari problemi, ma con il passare dei giorni i dolori nella zona addominale non si attenuavano, mi è venuta la febbre a 39 °C, pertanto il dottore di turno ha richiesto un RX ed una TAC addome con contrasto.
La TAC ha evidenziato una raccolta di fluido disomogenea in sede sottocecale, altri nuclei gassosi liberi nell'addome e nell'ambito dei muscoli retti.
Il medico del Reparto ed il chirurgo che ha praticato il cesareo mi hanno spiegato che si trattava di una complicanza legata al versamento di sangue nell'addome avvenuto durante l'intervento, che si era infettato e che aveva causato la paralisi intestinale (ileo dinamico). Hanno quindi detto che avrebbero provato con una terapia antibiotica per circa una settimana e che, se non avesse avuto successo, sarebbe stato necessario intervenire chirurgicamente.
Purtroppo la cura di antibiotici ed antivirali non ha prodotto risultati, tanto che al controllo strumentale successivo l'infezione risultava progredita, e vi era la presenza di ascessi.
Sono stata quindi sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico per laparotomia d'ascesso peritoneale, che ha comportato l'inserimento in sede di tre drenaggi.
Dopo alcuni giorni di drenaggio e di ulteriore cura antibiotica, la situazione è andata migliorando, con la scomparsa della febbre, anche se i dolori addominali persistevano pertanto ho effettuato visite specialistiche presso due diversi gastroenterologi privatamente.
Dopo interminabili giorni di terapia, analisi e digiuno, finalmente dopo un mese dal parto sono stata dimessa.
Quale ultimo aspetto, cui non ho accennato precedentemente, voglio sottolineare che il bombardamento di antibiotici cui sono stata sottoposta, unitamente alla necessità di effettuare esami strumentali con liquidi di contrasto radioattivi, al digiuno e alle precarie condizioni di salute, mi hanno costretta mio malgrado ad interrompere l'allattamento al seno per non correre il rischio di pregiudicare la salute del mio bambino.

Patologia trattata
Infezione peritoneale da parto cesareo.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Assistenza al parto ok, ma il dopo...

..è un terno al lotto.
Ho partorito al san camillo, naturalmente, lo scorso luglio, con discreto anticipo (circa 3 settimane prima). L'assistenza al parto è stata eccellente: la sala è moderna, pulitissima e soprattutto le ostetriche meritano il giusto riconoscimento: sono professionalissime e di una gentilezza che raramente ho trovato in una struttura pubblica. Mi hanno aiutata a partorire in un mio momento di difficoltà, quando ero sopraffatta dalle contrazioni dolorose, dalla stanchezza e non riuscivo più a spingere correttamente.
Una volta nato mio figlio, ho potuto vedere le criticità di quest'ospedale. Sono stata ricoverata in ginecologia perchè in ostetricia non c'era posto... e questa è stata la mia sfortuna. Una volta spostata in reparto, io e la mia compagna di stanza siamo state totalmente abbandonate a noi stesse: nessuna assistenza pratica (io avevo subìto l'episiotomia e riuscivo con moltissima fatica a muovermi autonomamente e a lavarmi), nessun tipo di informazione sulla terapia da seguire (mi sono ritrovata le pasticche di methergin sul vassoio dei pasti, senza che nessuno mi avesse detto niente!) e nessuna assistenza post natale: eravamo costrette a spostarci noi per andare a vedere i nostri figli (non è previsto in ginecologia il trasporto dei neonati in reparto per l'allattamento) e inoltre non c'era nessun tipo di consulenza per problemi con l'allattamento. Mio figlio di fatto non si è mai attaccato al seno e, nonostante l'avessi fatto presente per chiedere aiuto, mi è stato risposto dalle signore della nursery che questo non era di loro competenza e che avrei dovuto cercare un'ostetrica.
Mio figlio quindi non si alimentava da me.. ma davo per scontato che venisse dato lui il latte artificiale alla luce di quello che avevo fatto presente: ebbene..NO. Vengo a sapere al momento della dimissione che ai bimbi viene somministrata solo una soluzione glucosata, per non rovinare l'allattamento!!! Morale: il piccolo viene dimesso in notevole sottopeso (ben oltre quello fisiologico!) e disidratato; una volta a casa non mangiava e sono stata costretta a ricoverarlo al Bambin Gesù. Una chicca: nel fascicolo pediatrico che ci hanno consegnato hanno scritto che l'alimentazione seguita dal neonato durante la degenza era di origine materna!!!

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

3 ore di attesa per colposcopia.

Sono stata al San Camillo per una colposcopia prenotata via CUP e avevo appuntamento alle 10:30, ma ho dovuto aspettare fino alle 13:30 per essere ricevuta. Le persone prima di me per lo stesso esame erano solo 4, eppure ognuna è rimasta dentro per 50 minuti, mentre io solo 5. Come esito avrei dovuto fare un ulteriore test che non capisco perchè non mi abbiano fatto subito: poche spiegazioni e troppa attesa.
Note di merito la pulizia e la simpatia di dottore e infermiera.
Aspetti negativi: qualcosa non quadra con il sistema degli appuntamenti e tra i vari padiglioni ci si perde facilmente.

Patologia trattata
Colposcopia.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Gravidanza a rischio

Mi sono rivolta al San Camillo su consiglio di conoscenti. Avendo fatto l'inseminazione artificiale con aborto pregresso a 21 settimane, sono stata inserita nella lista delle pazienti per gravidanza a rischio seguita dalla Dott.ssa Flavia Pierucci.
Le visite avvenivano una volta al mese, nessuna eco di controllo, solo analisi e tamponi all'occorrenza, controllo battito fetale + terapia con Cardioaspirina. La dottoressa comunica solo via email. Per urgenze rivolgersi al PS.
Alla 19° settimana vado al PS per un forte mal di schiena e dolori addominali e mi diagnosticano un accorciamento del collo dell'utero a 30 mm. + probabile candidosi. Prognosi: una settimana di riposo e difesa con raccomandazione di farmi vedere quanto prima dalla mia ginecologa. La contatto via email e lei si rifiuta di anticipare la visita che avevo a distanza di 20 giorni. La supplico, le ricordo che alle spalle avevo già avuto un aborto nello stesso periodo, lei non risponde! Chiedo se è il caso di essere ricoverata e lei risponde testualmente "le pare che la ricoveriamo per una vaginale?". Sollecito altre due volte, specifico che la mia paura riguarda l'accorciamento del collo dell'utero, mi offro di essere visitata privatamente, la supplico, niente!
A questo punto mi sento costretta a cambiare ginecologo con tutta la difficoltà di trovarne uno disponibile a seguirmi a gravidanza inoltrata. Trovo un ginecologo dello stesso reparto che mi riconcilia con il mondo e mi evita una crisi isterica, il bravissimo Dott. Marcello Mastrone, che prende in mano la situazione, accetta di visitarmi nel giro di 3 giorni e riscontra una grave incompetenza cervicale, ovvero accorciamento del collo a 17 mm. e funneling. Sceglie il ricovero poi inserimento del pessario (grazie alla Pierucci che mi ha fatto perdere ben 10 giorni, il cerchiaggio d'urgenza non si poteva più fare) progesterone, magnesio e riposo assoluto a casa. Sto lottando con tutte le mie forze coadiuvata dalla professionalità e rara umanità di Mastrone nel portare la gravidanza "in zona sicura" a 29-30 settimane.
Mi chiedo: perché mettere qualcuno a seguire la gravidanze a rischio se poi, quando il rischio si presenta, non viene data assistenza?

Patologia trattata
Gravidanza a rischio e incompetenza cervicale (ovvero accorciamento del collo dell'utero).
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

Parto cesareo

A Novembre del 2013 sono andata al pronto soccorso del S.Camillo quando ormai avevo già rotto le acque, mi hanno visitata e mi hanno mandata in sala parto. Ho passato la notte tranquillamente perchè non avevo il minimo dolore. Il giorno dopo mi hanno visitata ancora ed ero dilatata solo di 1 cm., decisero allora di indurmi il travaglio, ma dopo 5 interminabili ore restavo dilatata di 1 cm., ma ancora non facevano niente anche se soffrivo molto.. Solo quando hanno visto il battito del bambino in difficoltà, hanno deciso per un cesareo d'urgenza. Naturalmente ero molto spaventata perchè, anche essendo il secondo figlio, era la prima esperienza con il cesareo. Ringrazio chi mi ha operata ed assistita in quel frangente, anche se purtroppo non so i nomi, sono stati molto dolci e rassicuranti. Mio figlio è nato sano e fortunatamente senza problemi, ma il giorno dopo l'operazione si sono accorti sia che non mi era stata fatta l'iniezione di antibiotico per la rottura del sacco, sia che avevo una forte forma di anemia e quindi verso le 3.00 di notte, quando tutte dormivamo, è entrata una dottoressa molto antipatica e maleducata accendendo le luci ed urlando mi disse che dovevano farmi una trasfusione d'urgenza e che se non firmavo subito lei non si sarebbe presa la minima responsabilità per me. Voi capirete che quando una persona viene svegliata in quel modo deve fare mente locale, quindi dissi che dovevo contattare il mio compagno, o comunque la mia famiglia, e lei mi disse: "hai 30 anni e devi ancora chiedere il permesso?" . Io sono rimasta senza parole. Ho rifiutato la trasfusione e mi hanno tenuta 5 giorni in più per fare un ciclo di ferro per endovena.
Ostetriche del turno serale molto antipatiche e poco disponibili.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
3.0

Molto professionali, poco umani!

Nel mese di Gennaio ho partorito Viola, nata con 2 settimane di anticipo. Sono arrivata all'ospedale alle 17.00, con dilatazione di 4 cm. verificata mezz'ora prima dal MERAVIGLIOSO ginecologo dr. Paolo Perugini, che consiglio a tutte quante per la sua dolcezza e professionalità! Come arrivo al pronto soccorso mi iniziano ad insultare, dicendomi che volevo per forza partorire visto che ero aperta solo di 1 cm.!!!!!! E invece non era vero, loro avevano la sala parto piena e quindi mi hanno portato in corsia dove mi continuavano contrazioni lancinanti e mi continuavo a dilatare. C'era solo un'ostetrica di turno che mi urlava in faccia che cosa mai io facessi lì e perchè non fossi stata portata su in sala parto. Mi visita al volo e dice che ero arrivata a 6 cm.!!!! Con dolori terribili mi fa prendere l'ascensore e mi porta in sala parto, dove vengo "accolta" da una dottoressa antipaticissima che mi urla: che fa ferma lì, se non si sbriga ce lo fa sulla porta!... Io non ce la facevo neanche a camminare.. Ti aspetti, da chi ha scelto uno dei lavori più belli del mondo, un briciolo di umanità e comprensione per quelle donne che sono alla prima esperienza con il parto, dove subentrano, oltre che dolori lancinanti, tante e tante paure. Per avere l'epidurale ho dovuto minacciare una denuncia e in 3 minuti mi è stata fatta. Sono tutti molto oberati di lavoro, ma questo non giustifica il trattamento che ci viene riservato. Per fortuna nei giorni successivi ho potuto conoscere altre ostetriche, simpatiche, disponibili e dolci, soprattutto Roberta. Comunque, nonostante tutto, consiglierei di partorire qui. Paradossale eh?

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Affatto soddisfatta

La mia esperienza personale è stata negativa e non mi sono trovata bene col medico che seguiva la mia gravidanza.
E' antipatico, non risponde mai al cellulare e si lamenta sempre.
Visite frettolose e mai puntuali.
Reparto con poca assistenza. Personale acido e scontroso.

Patologia trattata
Gravidanza.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

MAI PIù

Sono arrivata al San Camillo verso le 19.30 del 22 agosto 2010 dopo aver rotto il sacco a 38 settimane... mi visitano al pronto soccorso e il ginecologo, dopo avermi chiesto chi mi aveva seguito durante la gravidanza e dopo avergli detto che il mio ginecologo faceva parte del Sant'Eugenio, mi dice " e mo n'do sta er ginecologo tuo??" gli dico che conosco un ginecologo del San Camillo molto bravo a parer mio, e lui mi risponde "ma qua dentro semo in 27 proprio quello sei annata a cercà!!!" io rimango incredula e subito dopo mi dice "dai che stanotte partorisci". salgo su in sala parto un po' felice di poter abbracciare presto la mia piccola e un pò sconcertata per l'accoglienza... appena arrivata mi mettono in sala parto, la n°3, ma poco dopo vengono per dirmi di salutare i parenti, compreso mio marito, perchè tanto non avrei partorito prima di 24/48 ore e quindi scendo al piano terra. risalgo dopo circa 10 minuti e mi mettono in una specie di sala d'attesa a litigare con una barella alta 1 metro e che si muoveva ogni volta che tentavo di sedermi; dopo un pò ascolto il primo parto e immediatamente sento urlare, di nuovo esclamo ad alta voce "ah che bello sono gemelli", subito dopo entra una ostetrica che mi fa "ma quale gemelli, questo è un altro "e aveva le dita sporche di sangue, era raccapricciante.. esce dopo aver preso un lenzuolino... nel frattempo ascolto altri 8 parti e sale l'ansia e iniziano le contrazioni. passano le ore e arriva mezzanotte. mi riportano nella sala parto, dico di aver le contrazioni, mi dicono che sarebbero venuti a breve ad attaccarmi il monitoraggio, passano 2 ore e sento dal corridoio qualcuno che dice "abbiamo un parto aperto di 2 cm. giù al pronto soccorso, spostiamo la 3 che tanto non travaglia, ma che l'avete ricoverata a fa qua potevate lasciarla giù fino a domani o farla trasferì da quarche altra parte, e che se dovemo accollà tutte quelle der Sant'eugenio (che era chiuso per ristrutturazione)?????". A quel punto impreco e strillo: io so due ore che sto in travaglio, se me venite attaccà il monitoraggio magariiiii! vengono dopo 1 ora a montare il monitoraggio e da lì a poco mi inizia un dolore forte al basso ventre, le contrazioni invece di alzarsi si abbassavano 70 max, ma il dolore diventava insopportabile... senza neanche visitarmi mi dicono: vedi da dormì che domani c'hai da fa co le contrazioni vere... Da lì non li ho più visti fino all mattino alle 6, quando ho strillato perchè non c'erano più battiti al monitoraggio... mi rivisitano e mi fanno "sei solo a 3 cm te lamenti??? i dolori aumentavano e io iniziavo a innervosirmi. a un certo punto entra un signore e mi inizia a dire "io nun ve capisco a voi donne, prima volete fa i figli e poi nun volete partorì, se questi so dolori allora co quelli veri che fai muori??? e poi co la ciccia che c'hai non se vede manco er monitoraggio, mettite sdraiata che te devo visita mo te faccio l'epidurale perchè me inizi a stancà (stavo solo piangendo).. tu marito nun lo potemo fa entra perchè se faccio entra tu marito poi devo chiude le porte dell'altre sale parto prima della tua e non c'ho tempo.. quindi rassegnate devi sta da sola". Mi ha visitato con una delicatezza nota a un elefante e il dolore basso che io avevo aumentava e io tendevo a contrarmi; a quel punto mi fa " te nun te voi fa visita" si toglie i guanti e continua " mo te vengono a fa l'epidurale (a cui io mi ero opposta e percio non ho fatto nemmeno la visita dall'anestesista) cosi te la pianti perchè sei esagerata.." mentre esce gli dico fra le lacrime che certi lavori vanno fatti per passione non solo per soldi. lui mi ride in faccia ed esce. poco dopo viene una ostetrica che mi mette sotto la doccia calda. li per li va molto meglio, ma poi il dolore inizia a diventare più forte e frequente a quel punto esco dal bagno mi appoggio con il busto sul letto e sento spingere. assecondo la spinta e sento scendere qualcosa. il dolore diventa più lieve e vedo scendere acqua sporca. a quel punto inizio a urlare AIUTOOOOOOOOOOOOO LA DEVO FA DA SOLA STA BAMBINA????? entra un'ostetrica che mi dice "io capisco tutto, noi ci stiamo mettendo la pazienza con te ma cosi non se po". io spiego cio che è successo e mi fa sdraiare. a quel punto gli escono gli occhi di fuori e mi dice "ma c'hai la testa lì, eccola, questo con due spinte è nato". chiama di corsa l'aiuto ma tempo che montavano l'altro cavalletto lei è nata e mentre nasceva sentivo le ostetriche che dicevano " non si sente il battito non si sente il battito" e mia figlia non piangeva. mi è preso un colpo e con il cuore in gola ho chiesto cosa significasse e perchè mia figlia non piangeva. dopo qualche secondo si è sentito uno strilletto e me l'hanno poggiata sull'addome e mi hanno spiegato che prendevano in giro il medico che alludeva al fatto che non si sentivano i battiti perchè ero troppo cicciona e non perchè non si era accorto che la bimba stava per nascere sola.....e che il mio dolore basso e le contrazioni basse erano dovute al fatto che lei era già incanalata ma il parto non era aperto a sufficienza.. Ringrazierò per sempre l'ostetrica RITA per avermi aiutato a mettere al mondo chiara e perchè è una delle pochissime ostetriche competenti e professionali del San Camillo, ma tutto il resto dell'equipe manca di professionalità e cortesia!

Patologia trattata
PARTO.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Taglio cesareo programmato

Ho partorito nel 2018 al San Camillo. Parto cesareo prima figlia. Dopo 1 notte di Nido, inizio il rooming in.
Rooming in con taglio cesareo appena ricucito e dolori interni di utero che si contraeva. Sola in stanza (il papà poteva essere presente solo 1 ORA dalle 19.00 alle 20.00).
Lei che piangeva ininterrottamente perché aveva fame. Un'ostetrica che per aiutarmi entra e mi strizza i capezzoli introflessi per farli uscire fuori per 15 minuti che dal dolore stavo per svenire, e lei irritata mi trattava con sufficienza... Ho passato la notte più brutta della mia vita, senza riuscire ad alzarmi, con la bimba che piangeva ininterrottamente. Io sola in stanza, spaventata, non sapevo cosa dovevo fare. Nessuno mi aveva preparata. Piangevo anche io.
Alle 5.00 riesco ad alzarmi per chiamare aiuto.
2 ostetriche vengono verso di me e mi scoppiano a ridere in faccia dicendo "cosa ti aspettavi, non c'è niente che non va, benvenuta nel mondo della maternità".
Io sono ancora traumatizzata, mi sono sentita sbagliata, non all'altezza, derisa... oltre che spaventata e dolorante.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza da NON ripetere

Dovendo fare un piccolo intervento per un polipo dell'endometrio, mi sono rivolta al reparto di Ginecologia del S. Camillo.
Fatta la "preospedalizzazione" mi mettono in lista per la settimana successiva. La mattina seguente mi telefonano e rinviano l'intervento di un'ulteriore settimana. La mattina dell'intervento mi fanno anticipare di due ore, ma dalle 10.15 di mattina alle 18.00 di sera rimango in attesa senza sapere se farò o meno l'intervento perchè la paziente in lista prima di me, avendo una situazione complicata della quale non ne erano a conoscenza (day hospital) avrà un intervento che durerà 7 ore. Alle 18.00 finalmente mi dicono che chiaramente non possono operarmi e quindi si deve riprogrammare l'intervento (e3).
Chiaramente non ho riprogrammato l'intervento perchè, volendo risolvere il mio problema in tempi relativamente brevi ed avendo già aspettato troppo (18 dicembre 2021 - 26 gennaio 2022) andrò in privato, amareggiata di aver purtroppo constatato che la sanità pubblica di cui tanto si parla è un qualcosa dalla quale stare lontani.

Patologia trattata
Polipo endometriale.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza parto

Parto cesareo programmato in diabete gestazionale, eseguito nel tardo pomeriggio senza alcuna sorveglianza, se non un attimo prima dell'ingresso in sala operatoria... e infatti ero in ipoglicemia io e non oso sapere quanto lo fosse il mio piccino.
Non parliamo di 7 tentativi falliti per una semplice agocannula.
Dulcis in fondo, nuova incisione sull'addome, per cui mi sono ritrovata due cicatrici, di cui la pregressa fatta in un altro ospedale (dove vivevo prima) perfetta; la nuova fatta al San Camillo si è invece infettata ed ora dovrò fare un un intervento di chirurgia plastica per rimediare.
Per completare, dopo due giorni e mezzo ci hanno dimesso e mio figlio aveva una congiuntivite catarrale della quale nessuno mi aveva avvisata, nè tantomeno era stata prescritta alcuna terapia.
Un'esperienza che mi porterò dentro per tutta la vita.

Patologia trattata
Parto cesareo programmato.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Parto

Ho partorito in questo Ospedale circa 3 anni fa e dovrò rifarlo SOLO per questioni logistiche (ma stavolta saprò come far valere i miei diritti). Mi sono recata in PS per via della perdita di liquido che l'ostetrica sosteneva potessero essere semplici perdite vaginali... se non fosse che il tampone che mi fece indicò la presenza di liquido amniotico per probabile piccola rottura superiore del sacco. Assistenza in sala parto praticamente nulla. Sono stata inserita subito in sala parto, forse per mancanza di posti letto in reparto, ove sentivo la sofferenza delle altre mamme(ma questa è stata la cosa meno problematica).Travaglio iniziato alle 16.00 (ho partorito alle 8.00 del giorno dopo) ma hanno fatto entrare mio marito soloalle 21.00 senza alcun motivo specifico.
Forse per non avere una persona in più tra i piedi, ma che sarebbe stata di supporto alla sottoscritta (primipara!!). L'anestesista, alle mie domande su come avveniva l'epidurale, domandeposte solo per tranquilizzarmi mentre procedeva, ha espresso la solita sciocca frase "signora non è la prima che la fa'" (e vi assicuro che sono tutt'altro una persona dedita alle lamentele). Unica umanità l'ho ricevuta da due studentesse ostetriche ed un'ostetrica che mi ha proposto di far una doccia... Doccia in un bagno,con un telo posto per terra per non scivolare da cui sono dovuta uscire, nonostante il sollievo, dopo 10 minuti perchè mancava l'aria... Sarò stata visitata tra specializzande,ginecologi ed ostetriche almeno 30 voltecon una delicatezza, di alcuni, inesistente.Il mio solo ringraziamento va all'ostetrica La Porta che mi ha spronata nel momento del parto. Ricucita da una specializzanda medico, alla quale il supervisore diceva mentre procedeva " ma no, prendi più lembo.. oh ma allora insisti" (questo più volte). Il tutto penso sarebbe stato diverso se avessi assoldato un'ostetrica a pagamento, come fanno molte donne. Assistenza in reparto appena sufficiente, solo un ostetrico rispondeva alle mie richieste di sostegno relative all'allattamento. Sui ginecologi posso dire poco (il mio era in ferie). Sui pediatri dico solo che mi hanno fatta uscire dopo 3 giorni dandomi motivazioni diverse (bambino col raffreddore, bambino che aveva perso peso, bambino con probabile soffio al cuore...) la prima ed ultima rivelatesi po' sbagliate!!! Insomma, se volete un reparto attento e premuroso in questo delicato ed importante momento vostro e del vostro bimbo (mio figlio dalle 10.00 della mattina l'ho poi rivisto alle 15.00... e questo è ledere un DIRITTO come ben spiegato al corso Preparto, realizzato proprio da una ex ostetrica del San Camillo Forlanini) questo ospedale potrebbe non fare per voi.

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Parto cesareo

Sono stata seguita dall'ambulatorio gravidanze a rischio dalla dott.ssa Pierucci per tutta la gravidanza, ricoverata nel reparto di ostetricia A per rischio parto pretermine (dove vengono seguite le gravidanze e i parti rischiosi), poi dimessa e tornata in urgenza al pronto soccorso per perdite di sangue; infine ho partorito con cesareo d'urgenza il giorno dopo.
In ambulatorio sono stata seguita bene, ma mi aspettavo la stessa accuratezza anche successivamente.
Per tutta la permanenza nel reparto ho notato che i medici non comunicavano tra loro. Un giorno il medico di turno voleva mandarmi via, poi il medico di turno il giorno dopo mi tratteneva (!) e nessuno mi spiegava il perchè!! Quando finalmente mi hanno dimessa (quasi sicuramente solo perchè servivano posti letto), tornata a casa, dopo 3 giorni sono tornata al PS!!! Passata tutta la notte in sala parto con monitoraggio pessimo, mi aspettavo che la dott.ssa Pierucci mi venisse a visitare -considerando che era di turno quella notte al piano di sotto - invece no.
La mattina successiva sono stata finalmente accolta dal prof. Starita, l'unico che veramente mi ha spiegato cosa stesse succedendo.
Al momento del parto, l'ostetrica che mi ha seguito ha trattato me e mio marito malissimo, una prepotenza e arroganza inaudite!
Purtroppo non so il suo nome, avrei fatto volentieri una segnalazione direttamente all'ospedale.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Pessima esperienza al Pronto Soccorso

Ho scelto di partorire il mio terzo bambino al San Camillo, dopo l'esperienza positiva vissuta con i primi due negli ultimi sei anni. E se non fosse per quanto accaduto al pronto soccorso ostetrico, direi ancora che è uno dei migliori ospedali a Roma in cui partorire. Ho avuto un travaglio velocissimo iniziato di notte a casa con contrazioni ogni due minuti. Dopo una corsa folle in auto, sono arrivata al PS del reparto maternità in condizioni critiche, non riuscivo a stare in posizione eretta a causa delle contrazioni così ravvicinate da togliermi il fiato, tant'è che sono entrata stando a carponi su una sedia a rotelle. In più, la paura di non arrivare in tempo in ospedale mi aveva gettato in uno stato di panico e ansia. Al mio arrivo vengo 'accolta' da due ostetriche che alla mia disperata richiesta di aiuto, rispondono con totale e aberrante noncuranza, dando per scontato che stessi inscenando un dramma spropositato rispetto alla mia reale condizione, nonostante avessi detto che si trattava del terzo figlio. Non solo mi esortano ripetutamente ad alzarmi da terra senza neppure tendermi una mano, ma mi incalzano con un protocollo di domande (quanti figli avessi già, quando erano nati, ecc..) a cui faccio fatica a rispondere. È l'una e mezza di notte. Al termine dell'interrogatorio mi dicono che devono visitarmi per sentire se c'è battito (?) e pretendono che io mi alzi e mi sdrai sul lettino. Non riesco a sollevarmi da terra, imploro ancora aiuto e loro mi rispondono che io non collaboro: per questo sono stata lasciata sul pavimento. Attendono ancora qualche minuto, in piedi davanti a me, per vedere se i miei sforzi mi avrebbero fatta alzare; poi una di loro, spazientita e infastidita dai miei lamenti, chiama il blocco parto segnalando la situazione e la loro impossibilità (nonostante l'impegno profuso?) ad accertare il mio stato.
Solo all'arrivo dell'ostetrica della sala parto, che mi aiuta finalmente ad alzarmi e a sdraiarmi sul lettino, una delle due si accorge che la testa del bimbo è quasi fuori. Con l'aiuto di mio marito mi portano di corsa in sala parto, non faccio neppure in tempo a spogliarmi: mio figlio nasce dopo due spinte.
Ringrazio l'ostetrica Martina che ha fatto nascere il mio bambino e quella notte è apparsa come un Angelo al PS, mentre due colleghe troppo saccenti, inadeguate e svogliate mi mostravano di quanta poca umanità erano capaci.
Non conosco i loro nomi, né potrei riconoscere il loro volto, visto che la maggior parte del tempo trascorso insieme io ero con la faccia a terra..
Sconsiglio fortemente a chiunque di passare per questo purgatorio, dove professionalità e comprensione non sono un requisito di chi ci lavora.

Patologia trattata
Parto spontaneo.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Professionalità zero

Ho partorito al San Camillo a gennaio 2015.
Sono stata seguita dalla Dott.ssa Bartolelli Cinzia e non la consiglio.
Il mio parto è stato un parto indotto a 36+6 settimane.
48 ore in sala parto senza nessuna assistenza e senza che nessuno sapesse dire come avrei partorito. Chiunque entrava, dava direttive diverse alle infermiere.
La mia dottoressa, che avrebbe dovuto farmi l’induzione al parto, parole dette da lei, neanche si era fatta viva il secondo giorno.
Alle ore 12.00 mi fanno l’induzione al parto senza però darmi da mangiare dalla sera prima perché – non si sa mai - magari serve un cesareo. Io continuo a non avere tanti sintomi di contrazioni. Allora cominciano a darmi di tutto di più, oltre l’antibiotico (che già prendevo dalla sera prima e che, se non lo interrompeva un medico di turno, continuavano così..). E menomale che quando stai in gravidanza continuano a dirti che non puoi prendere nulla.
Non basta, mi portano una palla per fare esercizi, e nel frattempo monitorano il battito del mio cuore invece di monitorare quello del nascituro.
Tra i vari "veleni" che prendevo e tra i dolori e la fatica, io comincio a tremare tutta, quasi svengo, la bambina non riesce ad uscire e la situazione si complica; chiamano urgentemente la Dott.ssa Bartolelli, che era di turno, per farla salire in sala parto, ma la signora era già andata via. Allora vanno in cerca di un dottore in giro per il reparto e trovano uno che stava lasciando il turno con la borsetta in mano. Entra in sala parto urgentemente e gli mettono in mano la ventosa, che nel frattempo una infermiera la fa cadere per terra. Ormai tutto l’ospedale sta dentro la mia sala parto. Non sanno più come fare, mio marito lo buttano fuori. Sono lì in sala parto con tutti in agitazione ed io da sola che continuavo a tremare come una foglia e chiedevo una coperta. Alla fine riescono a tirare fuori la mia bambina, che era entrata in sofferenza respiratoria e cardiaca. Me la portano un attimo per dirmi: almeno dalle un bacio.
Finisco qui perché non ci sono altre parole da spendere.

Solo una cosa, non conosco il nome del medico che ha salvato mia figlia, perché non c’è scritto neanche nella cartella clinica (e questo dice molte cose), ma lo ringrazierò per tutta la vita!

La mia bambina è stata ricoverata subito in terapia intensiva al reparto di neonatologia, che come professionalità e umanità sta anni luce dal reparto di ginecologia e ostetricia. Grazie di cuore per avermi ridato mia figlia!

Patologia trattata
Parto / Epatogestosi.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Parto

Ho partorito al San Camillo mia figlia nell'agosto 2012. Ostetriche di pessimo umore, disponibilità zero, ho chiesto l'epidurale e a riguardo non mi metto neanche a scrivere i commenti ricevuti dalle ostetriche... Dopo il parto ho richiesto una tachipirina e la risposta e' stata "no non l'abbiamo". In più appena ho partorito mia figlia non ho potuto tenerla in braccio e l'ho rivista dopo 8 ore - con tutto che e' nata sana! La risposta: "la stanza serve ad un altra ragazza che deve partorire, stiamo ristrutturando la sala parto". Questa e' l'assistenza che riservano al San Camillo se una persona deve partorire? Pessimi l'atteggiamento e l'assistenza che mi sono stati riservati.

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pessima gestione del Pronto Soccorso Ginecologico

Care pazienti e non, mi preme segnalarvi quanto mi è successo poche sere fa quando, per un problema di natura cardiaca, sono andata al Pronto Soccorso del Reparto di Ginecologia ed Ostetricia del San Camillo.
Mi trovo al 4° mese di gravidanza ed a seguito di palpitazioni e tachicardia, avevo circa 120 pulsazioni al minuti, ho consultato il mio ginecologo che mi ha suggerito di fare un passaggio ad un pronto soccorso ginecologico con l'obiettivo di fare un'elettrocardiogramma ed una valutazione cardiologica. Sono arrivata al triage del PS Ginecologico alle 21.26, lamentando appunto tachicardia e palpitazioni e dando all'infermiere che mi ha accolto tutte le info necessarie per un quadro clinico completo, ovvero la settimana gestazionale e le terapie domiciliari in corso, in particolare l'ormone tiroideo, per una tiroidectomia parziale eseguita 1 anno e mezzo fa, ed il progesterone, per utero contratto e un distacco amniocoriale.
L'infermiere ha provato a misurare pressione e battiti con un macchinario in dotazione del reparto, di cui non conosceva il corretto funzionamento, così ha chiamato una collega e dopo ripetuti tentativi hanno provato ad interpretare i dati che la macchina forniva, peraltro piuttosto intuitivi, ovvero pressione (minima e massima), pulsazioni ed ossigeno. Continuavano a confondere le pulsazioni con l'ossigeno, sono dovuta intervenire personalmente spiegando che probabilmente la scritta PLS stava per pulsazioni e che quello era il dato significativo, non l'ossigeno. In seguito hanno deciso di procedere con la misurazione manuale, così hanno preso il polso approssimativamente con un orologio ed hanno calcolato circa 112 battiti al minuto.
A questo punto, dopo 10 minuti di tentativi è arrivato il medico, sulla cartella clinica è indicato il nominativo di un medico che non è lo stesso che mi ha visitato, sono abbastanza sicura che si trattasse di uno specializzando. Quest'ultimo non ha fatto alcuna valutazione di natura cardiaca, non ha verificato battiti, presenza di extrasistole o altri parametri possibilmente importanti, ma solo di natura ostetrica, facendomi una visita per valutare il collo dell'utero ed una successiva ecografia. Ho fatto un po' di resistenza perché il mio problema era altrove, mi sembrava fuori luogo perché non accusavo contrazioni, dolori, spasmi né perdite ematiche e speravo di mettere a fuoco le cause dei miei reali sintomi, ma lui mi ha detto che era previsto dal protocollo.
Molto rapidamente ha chiuso la visita dicendo che in tutto il reparto di Ostetricia e Ginecologia non erano dotati di un macchinario per fare un'elettrocardiogramma e che era costretto a chiamare un portantino per mandarmi al Pronto soccorso Generale con un'ambulanza interna per farmi valutare da un Cardiologo; naturalmente mi ha specificato che i tempi sarebbero stati molto lunghi e che sarei stata messa in coda a tutti gli altri pazienti presenti. Ho chiesto se era possibile la consulenza di un cardiologo presso il Reparto di Ginecologia e mi ha risposto di no.
Solo 5 anni fa, nella stessa struttura, ho partorito, con parto cesareo, e per l'occasione ho fatto l'elettrocardiogramma, quindi erano dotati del macchinario necessario; è mai possibile che i tagli delle spese abbiano costretto a rinunciare ad un'apparecchiatura così necessaria in un reparto dove vengono fatti centinaia di parti naturali e non, mensilmente?
Tornando alla narrazione, a questo punto, ho atteso fino alle 22.42 l'ambulanza, quindi più di un'ora rispetto al mio ingresso in PS Ginecologico. Nonostante dimostrassi forte disagio per il sintomo e preoccupazione per me e le mia bimba e che abbia proposto loro più volte di farmi portare direttamente da mio marito, che aveva la macchina parcheggiata a pochi metri e che ci avrebbe messo meno di 1 minuto a raggiungere il PS Generale, mi hanno obbligato ad attendere.
Vi faccio presente anche che il Pronto Soccorso Ginecologico era praticamente vuoto, infatti durante tutta la mia permanenza è arrivata solo una gestante.
Arrivato il portantino, alle 22.42, il medico ha deciso di chiudere la cartella clinica dicendomi che non era più loro competenza, perché l'aspetto ginecologico era stato correttamente indagato.
Quando sono arrivata al triage del Pronto Soccorso Generale, l'infermiere mi ha subito accolto ed ha telefonato al collega del PS Ginecologico lamentando la mancanza di una tracciato e chiedendo il motivo per cui non fosse stata chiesta una consulenza cardiologica in sede, visto che sono una gestante, quindi di competenza loro. Non so quale sia stata la risposta, in ogni modo l'infermiere si è scusato a nome della struttura e mi ha dato la priorità su tutti, nel giro di pochi minuti hanno provveduto a fare visita ed elettrocardiogramma. Non hanno rilevato alcuna anomalia in quel momento, dimettendomi a stretto giro.
Il giorno successivo, il mio ginecologo mi ha consigliato di sospendere il lentogest, perché probabilmente il mio problema è legato ad una intolleranza al progesterone che è molto frequente nelle gestanti. Considerate che ieri sera, con il medico che mi ha visitato al PS Ginecologico, ho provato ad ipotizzare una connessione tra sintomatologia e farmaco, ma lui ha escluso qualsiasi interazione, dicendo che il progesterone solitamente non da alcun effetto collaterale alle pazienti, cosa assolutamente confutabile anche solo dai foglietti illustrativi dei farmaci. Quindi, al momento delle mie dimissioni dal PS Ginecologico, alle 22.42, l'aspetto ginecologico non era del tutto chiuso, il problema era di loro pertinenza, forse avrei dovuto fare un secondo passaggio da loro con le valutazioni del cardiologo e individuare la causa dei miei sintomi avendo escluso patologie cardiache?

Questa vicenda purtroppo è un esempio di pessima sanità, dimostra che la gestione delle donne in gravidanza presso il PS Ginecologico è superficiale ed approssimativa, mettendo a grave rischio la salute delle madri e dei futuri nascituri.
Non è accettabile che un infermiere che presidia l' accettazione non sappia utilizzare i macchinari che sono in dotazione alla struttura, che non riesca a decodificare i dati e che non conosca i farmaci, ho dovuto spiegare cosa sono il tirosint ed il lentogest (farmaci purtroppo ampiamente utilizzati da noi donne, durante la gravidanza), così come non è accettabile che il medico che mi ha visitato sia diverso da quello che risulta responsabile della mia cartella clinica e che faccia una valutazione senza raccogliere in modo puntuale e scientifico tutti i parametri necessari (frequenza cardiaca, extrasistole e quant'altro), lasciandomi per più di un'ora in attesa di trasferimento.
Ho segnalato al Direttore Sanitario questo episodio e spero che venga fatta chiarezza rispetto alla correttezza delle procedure che sono state mese in atto ed alla competenza, professionalità e buonsenso del personale sanitario presente quella sera, spero anche che ci sia maggiore vigilanza e controllo sul lavoro dei dipendenti, in modo che nessun'altra gestante debba subire un trattamento del genere.

Patologia trattata
Palpitazione e tachicardia in gravidanza.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

Ho partorito mio figlio presso il San Camillo nell'agosto 2011. Va bene che era un periodo di emergenza a causa della concomitante chiusura dei reparti di maternità di altri ospedali romani, ma ho riportato un'esperienza veramente negativa di disorganizzazione e pessima assistenza, che costituisce tuttora per me un ricordo traumatico. Dall'accettazione, quando non credevano che avessi rotto il sacco, come poi confermato dal tampone, al fatto, mi hanno lasciato con induzione e monitoraggio senza assistenza, tanto che ho dovuto chiamare io l'ostetrica quando ho visto precipitare i battiti fetali... e non era un falso allarme, visto che mi hanno portato in camera operatoria urlandosi reciprocamente "non c'è tempo"; da piccole perle, come i pasti portati in contemporanea al bimbo da allattare (e "se quando torniamo non hai mangiato dobbiamo comunque portar via il pasto"), alle pulizie fatte sempre mentre si allatta spostandoti il letto su cui stai; dall'infermiera che confonde un'ustione con una smagliatura e che non sa distinguere una flebite malgrado io gliela segnali, al fatto che non avevano a disposizione i medicinali necessari (fra cui l'antibiotico per streptococco)... MAI Più!

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Vergognosi!

Personale non professionale, maleducati, scortesi, probabilmente durante il corso di studio non è stato loro spiegato che cosa sia la presa in carico del paziente e quanto essa sia importante, sicuramente non hanno mai letto attentamente il codice deontologico, non danno informazioni riguardo ai neonati, non informano o "educano" la mamma.... Vorrei dire solo una cosa a tutto il personale: "Donare un sorriso rende felice il cuore, arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona" (P.Faber).

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Parto

Purtroppo la mia esperienza non è stata positiva. Mi avevano consigliato di contattare una delle ostetriche, così quando è il momento le chiami e, ovviamente a pagamento, ti danno più assistenza. Purtroppo nessuna di quelle di cui mi avevano dato il cellulare, mi ha ricontattata. Fatto sta quindi che quando è arrivato il momento di partorire, pur avendo richiesto più volte l'epidurale, non me l'hanno fatta e, dopo 15 ore di dolori, alla fine mi hanno fatto il cesareo. Esperienza negativa in tutto. Non ti considera nessuno e c'e la massima freddezza. Non ci tornerei mai più.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pessimi

Nel 2009 ero in attesa del mio primo figlio. Sono stata ricoverata a fine novembre per una flussimetria andata male e per la gestosi.
La degenza di per sè in ginecologia è andata bene, infermiere e ostetriche competenti e molto disponibili, ma non mi farei mai più visitare dal dott. D. Dà risposte frettolose e assurde che non stanno nè in cielo nè in terra!
Il 23 dicembre alle 23.30 mi presento in PS per la pressione troppo alta e, dopo monitoraggio, la visita appura che sono dilatata di 3 cm. e perdo sangue.
Mi ricoverano subito e verso le 2.00 di notte inizio a perde sangue e iniziano le contrazioni. Alle 5.00 decidono di farmi il cesareo d'urgenza per il quale aspetto fino alle 8.00 di mattina.
Mi portano in sala operatoria e l'anestesista mi ha fatto 7 buchi per trovare il punto per l'epidurale, senza riuscire a farmela.
Arriva un secondo anestesista e mi fa la spinale finalmente.
Il cesareo è stato fatto dal Dott. STARITA, una persona PREPARATA, UMANA e FANTASTICA.
Purtroppo è stata l'unica luce della mia esperienza, perchè un paio di ore dopo il taglio cesareo è scesa l'ostetrica con le tirocinanti e mi hanno aperto il collo dell'utero a mano con una indelicatezza e una brutalità incredibili.
Le infermiere erano acide e menefreghiste, le chiamavi e, SE venivano, erano pure scocciate; non c'erano antidolorifici perchè era il 24 dicembre e la farmacia era chiusa... ma si può?????? ci dissero di farceli portare da casa...
Quando ci portavano i bimbi, le ostetriche restavano per pochi minuti perchè ovviamente erano poche e piene di lavoro.
Una in particolare ci spremeva come fossimo mucche, tanto da provocarmi un livido enorme sul seno per far attaccare mio figlio, che tra l'altro non si è mai attaccato!
Anche qui mi sento di nominare l'ostetrica GIULIA, perchè è una persona competente e molto umana... lei è stata l'unica ad aver capito cosa passavamo noi neo mamme!
Anche la dottoressa che mi ricoverò e che poi mi ha dimessa è stata molto brava, ma non ricordo il nome.
Ah sì.. tralasciamo il fattore pulizia va!
In questa struttura non partorirei mai più

Patologia trattata
Gestosi e parto cesareo d'urgenza.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Non tanto bene

Arrivata all'ospedale, mi hanno diagnosticato una gravidanza extrauterina ma non c'era posto. Ovviamente, se avessi avuto il ginecologo di riferimento, il posto si sarebbe trovato. Quindi dopo 6 ore di attesa mi hanno dirottato sulla Casilina. Io avevo un'emorragia interna causata da rottura della tuba.
Ho deciso di trovare un ginecologo privato del San Camillo per evitare una futura eventuale situazione. Mi hanno segnalato il Dott. Costabile Guida, ma non si è rivelato molto professionale. Devo elogiare invece il Dott. Cucinelli, molto umano e sensibile.
Grazie.

Patologia trattata
Gravidanza.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Rottura precoce membrane

Buon giorno signore :)
La mia ragazza Natalia è tuttora ricoverata al S.Camillo.
Da domenica Natalia è ricoverata con continue perdite di liquido amniotico, che hanno proseguito fino a ieri, che sono finite perchè è finito anche il liquido...
Lo abbiamo appreso dopo il tentativo (non riuscito) di amnioinfusione.
Mi è stato detto "eeh, non si può fare, non c'è liquido per entrare con l'ago, ci riproviamo lunedì".
Ora, dico io, PUO ESSERE MAI? che in una situazione del genere il medico si prenda 5 giorni per ritentare senza intenzione di monitorare la cosa prima??? Voi mamme lo sapete quant'è fondamentale il liquido e cosa succede se quest'ultimo viene a mancare del tutto... Lo so pure io, grazie alle Vostre testimonianze di sofferenza trovate su molti forum ed anche grazie ai forum medici. So che se si vuole fare tutto il possibile, ci sono molti posti dove il monitoraggio, se serve, si fa 3 volte al giorno. Arrivando al dunque, il dottore in questione è una persona ESTREMAMENTE fredda ed arrogante (a parere mio), ma con me è cascato male, perchè non gli ho permesso di ignorare le mie domande. NON OSO PENSARE COME VI SENTITE VOI DONNE IN DIFFICOLTA', IN UNA SITUAZIONE DI GRAVE DISAGIO, QUANDO CHIEDETE AIUTO PER SALVARE CIO CHE è PIU' IMPORTANTE PER VOI, ANCHE DELLA VOSTRA STESSA VITA... se vi trovaste di fronte a tanta disumanita'...
Alberto.

Patologia trattata
Rottura precoce membrane 25+2 settimane.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Un po più di umanità non guasterebbe

A fine anno purtroppo il cuore del mio bimbo ha smesso di battere alla 10° settimana. La mia ginecologa mi dice che dobbiamo fare un raschiamento e decidiamo per tre giorni dopo. La sera stessa, però, iniziano perdite rosso vivo, chiamo la ginecologa e mi dice di andare al pronto soccorso ostetrico e farmi ricoverare.
Arrivo lì alle 10 di sera, non c'era nessuno in fila per fortuna. Entro, tre donne stavano guardando un film, alzano lo sguardo con fare interrogativo e io spiego la situazione. Risposta: "embè?". Spiego di nuovo cosa mi ha detto la ginecologa. Risposta: "Ma 'a dottoressa lo sa benissimo che qui nun c'è posto". Chiedo cosa devo fare allora, visto che ne va della mia salute: "ma quanto sangue c'hai?". Io rispondo ancora pochino. Mi visitano con una non delicatezza terribile, tirano fuori lo speculum imbrattato di sangue e: "vabbè qui nun è un'emorragia in corso, torna domani mattina alle 7 che te ricoveramo...".
Il giorno dopo alle 7.00 ero lì. Analisi del sangue, ore ed ore ad aspettare senza sapere nulla. Alla fine mi cercano un letto, sto male, dentro e fuori, e continuano ad arrivare persone con problemi e partorienti. Ad un certo punto mi chiamano, e mentre aspetto fuori da una porta socchiusa (c'era dentro una ragazza) sento dire: "'ndo la mettiamo?", risposta "'ndo te pare tanto è n'aborto"...
Alle 4.00 del pomeriggio mi trovano un letto, ho visto tanto dolore, ho visto trattare la mia compagna di stanza, che stava subendo un aborto terapeutico ed era in preda alle contrazioni, con una sufficienza agghiacciante: "mi sento malissimo", risposta "aho e io che te devo fà?". Esperienza umana da cancellare, ma professionalità e pulizia presenti.
Io non chiedevo una carezza sulla testa oppure un campionario di empatia, ma nemmeno di essere trattata in quel modo.
Per il resto sono stata assistita, ho fatto anche due chiacchiere notturne con un'infermiera. Capisco il loro stress, il sovraccarico e la mancanza di personale, la stanchezza e tutto. Ma insomma.
Nonostante tutto sento di consigliare questo reparto, senza aspettarsi magari un gran trattamento umano, ma su queste cose certamente conta la professionalità.

Patologia trattata
Aborto interno.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

superficiali

la mia esperienza in questo reparto è stata negativa al punto che mi sono rivolta al tribunale del malato.... dovrò sicuramente ripetere l'intervento.
la superficialità e la demotivazione alla professione regnano sovrane, inoltre la comunicazione interpersonale è inesistente, presa in carico del paziente e accoglienza "ZERO".
Non ho altro da aggiungere se non raccomandare a chi legge di andare altrove.

Patologia trattata
fibroma ovarico.
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