Dettagli Recensione

 
Ospedale Santissima Trinità di Cagliari
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

Chiamo l'autoambulanza verso le 12:00 del mattino circa per dei forti dolori in sede addominale, che da qualche ora andavano sempre più a peggiorare, portandomi al punto di urlare e non poter stare in piedi/camminare talmente era forte il disagio provato.
L'ambulanza arriva relativamente veloce (circa 5-7 minuti dalla chiamata effettuata), vengo caricato e portato al S.T.
I ragazzi iniziano a farmi delle domande ed io in preda ai dolori rispondo offrendo loro le mie cartelle mediche degli esami effettuati presso altri specialisti; tra queste figurano un'intolleranza al lattosio diagnosticata ormai 4 anni fa, che tratto con successo con una dieta conservativa da anni, ed una recentissima ecografia con studio delle anse addominali, che riportava un'infiammazione pronunciata del tratto sinistro e discendente dell'intestino e del colon, che presenta ispessimento delle pareti e linfonodi ingrossati. Veniva inoltre indicata nella stessa una colonscopia per accertamenti ulteriori.
A questo punto i ragazzi del soccorso cominciano a trasmettere le informazioni via chiamata, ma già mi accorgo che alcune informazioni riportate erano sbagliate, in quanto i referti delle precedenti visite mediche erano stati letti sommariamente e riportati male. Prontamente li correggo.
Nel frattempo mi fanno qualche domanda su quale cibo mangiato nelle ore precedenti avesse potuto farmi male, ed io racconto loro che tra le 12 e le 24 ore precedenti avevo semplicemente mangiato il pranzo di ferragosto, tra i quali cibi figurava del formaggio senza lattosio. Subito si lanciano in delle diagnosi a riguardo, che vedevano tale formaggio come il responsabile del problema, ignorando gli esami ecografici e il fatto che tale formaggio era stato assunto troppo tempo prima e di fatto non presentasse lattosio. Io non do molto peso alle loro parole in quanto non essendo dei medici qualificati il loro parere contava relativamente.
Appena arrivo vengo stipato in barella in uno spazio stretto vicino a degli altri codici più urgenti del mio, e da lì inizia l'inferno: sono rimasto a contorcermi dal dolore legato sul lettino per 4 ore di fila prima di poter entrare a ricevere una prima valutazione. Fortunatamente un ragazzo del soccorso è rimasto insieme a me mostrando grande empatia e disponibilità, aiutandomi a mantenere la calma in una situazione che sembrava non avere più fine.
Finalmente entro e mi viene fatto un elettrocardiogramma e misurata la pressione. A detta del medico non andavano bene i valori e si era dimostrato preoccupato per il mio stato di disidratazione (dal momento che avevo comunicato di avere avuto diverse scariche la mattina stessa) e procede per inserirmi la forcella per la flebo (mai ricevuta) sul braccio. Successivamente mi vengono fatti dei prelievi del sangue per le analisi (che non mi sono state nemmeno spiegate). Vengo accompagnato da degli altri volontari del pronto soccorso (molto gentili) in una sala e fatto sedere su una una carrozzina. Mi è stato indicato l'utilizzo del bagno qualora avessi avuto bisogno di utilizzarlo, cosa che è successa ben 7 volte, aumentando il mio stato di disidratazione ogni volta. Passo altre 6 ore buttato ad aspettare, facendo avanti e indietro dalla carrozzina al bagno, nel frattempo della flebo nemmeno l'ombra. Davanti a me un signore anziano reduce da una brutta caduta, accompagnato dal figlio, stava perdendo sangue da una ferita; il figlio spostatosi nel corridoio cercava inutilmente di attirare l'attenzione degli infermieri che passavano, palesemente ignorandolo.
Ad un certo punto passa un infermiere che, dopo avermi chiesto nome e cognome, mi invita a seguirlo in una stanza dove armeggiava con un PC; lì inizia a chiedermi del mio stato di salute, ma quando faccio per rispondere vengo bruscamente interrotto dallo stesso, che mi dice di tornare nella sala precedente in quanto non era ancora giunto il mio momento. Confuso torno nella sala ad attendere e, alla fine delle 4 ore, vengo finalmente chiamato ad essere visitato da tale specialista di cui non faccio il nome (ma se vi intrattenete in questa pagina potreste capirlo da soli). Neanche il tempo dei convenevoli che tale specialista, con modi di fare sgarbati, inizia a mettermi sotto torchio dicendo che era inutile che mi fossi presentato in ospedale se tanto sapevo di aver mangiato il lattosio il giorno prima, ripetendo effettivamente quello che avevano detto i volontari del pronto soccorso (sprovvisti di adeguato percorso formativo in medicina), e evitando con neanche troppa furbizia le mie domande a riguardo (come è possibile sia stato l'ipotetico lattosio, che non c'era, assunto il giorno prima a darmi tutti quelli effetti collaterali solo il giorno successivo? Oppure perché avessi dei crampi così forti, o perché dimostrasse di non aver nemmeno letto la mia cartella clinica), continuando a dire "che evidentemente non dovevo consumare latticini se soffrivo di intolleranza agli stessi". Successivamente mi indica di coricarmi nel lettino, e dopo aver posto le dita neanche per due secondi nel mio addome torna sbrigativo a terminare la procedura. Ad un certa, insoddisfatto del trattamento, chiedo "ha notato che negli esiti della ecografia è raccomandata una colonscopia?", con lo scopo di attirare la sua attenzione alla condizione diagnosticata nel referto medico, in modo tale che mi potesse dare chessò, delle indicazioni, indicarmi ulteriori accertamenti, darmi uno straccio di spiegazione sul perché secondo lui non ci fosse alcuna correlazione tra i forti sintomi provati e il mio stato di infiammazione cronica intestinale. La sua risposta: "la faccia la colonscopia. Di certo non gliela facciamo noi qui ed ora". Consegnato il riassunto della visita vengo bruscamente indicato alla porta di uscita più vicina.
Leggendo il referto: nessuna menzione al fatto che fossi arrivato in ambulanza o ai referti medici indicati.
Torno a casa profondamente disidratato con i crampi all'addome ancora in atto che, dopo qualche ora peggiorano, e sale la febbre. Passo tutta la notte in bianco tra crampi, nausea, dolori al basso schiena, ai reni e vomito, che (da profano) non mi paiono sintomi non proprio tipici di un'intolleranza al lattosio non rispettata.
Guarigione parziale il giorno dopo, sicuramente andrò da degli specialisti privati a fare ulteriori accertamenti. Esperienza pessima.

Patologia trattata
Crampi molto forti in sede addominale e nausea.
Tipo di trattamento chirurgico e/o farmacologico ricevuto
Nessun trattamento. Forcella per la flebo inserita ma nessuna flebo eseguita in 6 ore.
Esito della cura
Nessuna guarigione

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