Osservazione Breve Intensiva Ospedale Sant'Antonio Padova

Osservazione Breve Intensiva Ospedale Sant'Antonio Padova

 
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Il reparto di Osservazione Breve Intensiva (OBI) e Area critica dell'Ospedale Sant'Antonio di Padova, situato in Via Facciolati 71, ha come Responsabile il Dott. Vito Cianci (ad interim). Il reparto è una struttura semplice S.S. afferente a quella complessa di Pronto Soccorso. L'osservazione breve intensiva OBI accoglie pazienti inviati dal Pronto Soccorso per un breve ricovero o per un periodo di osservazione che si rende necessario per il trattamento della fase acuta della malattia, o per una migliore definizione della patologia presentata. La Degenza Breve, dotata di 14 posti letto, è deputata ad accogliere pazienti inviati dal Pronto Soccorso per un breve ricovero o per un periodo di osservazione che si rende necessario per il trattamento della fase acuta della malattia o per una migliore definizione della patologia presentata. La Degenza Semintensiva ha una capacità ricettiva di 10 posti letto, tutti dotati di monitoraggio multiparametrico centralizzato. Vengono ricoverati pazienti in condizioni di instabilità clinica per problematiche di tipo cardiologico, respiratorio, neurologico e/o metabolico. Il ricovero in tale sezione si rende necessario per la stabilizzazione di tali pazienti e quando sia necessaria un'assistenza continua e intensiva da parte del personale medico e infermieristico. Equipe Medica: Dott.ssa Agatella Barchitta, Dott.ssa Rosa Genovese, Dott. Raffaele Latella, Dott.ssa Chiarastella Maifredini, Dott.ssa Luisa Ruzza.

Recensioni dei pazienti

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1.5
Competenza 
 
2.0  (1)
Assistenza 
 
1.0  (1)
Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Servizi 
 
1.0

Assolutamente da riorganizzare

Ho assistito al ricovero di un mio congiunto in questo reparto e ho avuto una pessima impressione. Tutti i pazienti, indipendentemente dalle patologie, sono collocati in una grande salone, divisi solo da paraventi di stoffa. Di fronte ai letti ci sono postazioni di computer in cui, oltre al dovuto monitoraggio, medici e paramedici scrivono le loro "note" o relazioni. Anche ai malati autosufficienti viene "imposto" l'uso della padella o della comoda, in quanto i servizi igienici antistanti sono occupati o riservati agli infermieri. Il fatto che non sia previsto l'accompagnamento di un malato ai servizi è un fatto gravissimo che contravviene al diritto di un malato alla normalità. Per molte ore del giorno e della notte le luci sono accese impedendo un riposo sereno. Anche il personale non è tutto qualificato: ho chiesto per ben tre volte un cambio prima di ottenere risposta. Su mia richiesta il paziente è stato poi trasferito in un reparto più "adeguato". Ma quanti ammalati anziani hanno qualcuno che li tuteli? Secondo me non è dignitoso e umanamente accettabili che nella nostra città persistano situazioni simili. Il primario e il direttore devono rispondere. A ragion del vero devo ringraziare alcuni operatori che si sono contraddistinti, per tutti il sig. Antonio, un operatore sanitario che assiste i pazienti con una dedizione e una professionalità encomiabili.

Patologia trattata
Trauma.