Dettagli Recensione

 
Ospedale Cervesi di Cattolica
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Discectomia

Sono stata ricoverata il 20/09/2019 presso l'ospedale Cervesi di Cattolica per un intervento di discectomia L4-L5 destra + stabilizzazione (TLIF L4-L5) con viti peduncolari-solera in titanio e Cage ad espansione Altera in titanio.
Intervento perfettamente riuscito, eseguito dal Dott. Roberto Donati, neurochirurgo straordinario di poche parole - ma del resto e' sufficiente la sua presenza molto rassicurante. E' un grande e non lo ringraziero' mai abbastanza per avermi risolto un grosso problema che mi causava dolori fissi e lancinanti che mi affliggevano da circa un anno, provocandomi un deficit motorio sul lato destro. Ormai riuscivo a camminare solo poggiandomi a una stampella.. Purtroppo ho avuto dei grossi problemi con l'anestesista, che non so se considerare troppo zelante o forse troppo insicuro. Questo nonostante durante il prericovero, avvenuto il 4 luglio, io abbia consegnato una dichiarazione da parte del mio medico curante relativa ad alcune allergie anche ad alcuni farmaci come il tramadolo ed oppiacei, e nonostante io abbia rassicurato piu' e piu' volte che non ho mai avuto problemi precedenti con morfina e anestesia (questo e' il sesto intervento in anestesia totale) e nonostante io abbia comunicato che avevo iniziato una profilassi antistaminica e cortisonica. Ma l'anestesista ha pensato bene non solo di svegliarmi dall'anestesia in sala operatoria subito dopo l'intervento (comunque invasivo e importante), ma di non farmi fare neanche la flebo di morfina; per me e' stato uno shock svegliarmi in preda a dolori atroci e insopportabili e trovo questa cosa di una vera e propria crudelta'. Ho dovuto imprecare per piu' di mezz'ora prima che si decidessero a farmi la flebo; capisco che il personale infermieristico abbia le mani legate, non puo' fare niente senza disposizioni mediche, mi dispiace di essermela presa con le infermiere che erano di turno quel giorno e nonostante abbia chiesto scusa (non mi ricordo nemmeno tutto quello che ho detto, me l'hanno raccontato) alcune di loro (solo 2) hanno continuato ad avere una certa ostilita' nei miei confronti. Evidentemente hanno una soglia molto bassa di comprensione nei confronti di chi soffre, del resto ho conosciuto pochissime persone di grande empatia in quest'ambito, qualita' secondo me necessaria per svolgere questo lavoro. Di fatti sono stata abbandonata per tutto il tempo, tranne quando chiamavo perche' mi controllassero. In seguito, in generale, sono stati gentili quanto basta. Ho insistito per poter parlare con l'anestesista, per capire il motivo per il quale avesse deciso così e, quando gli ho chiesto spiegazioni, mi ha risposto che ha ritenuto opportuno farmi un antidolorifico sotto cute e che non vuole discutere con i pazienti riguardo al metodo che decidere di adottare. Caro dottore, glielo ripeto: un antidolorifico sotto cute secondo lei che effetto poteva farmi con un intervento come il mio? A causa della sua eccessiva insicurezza, un paziente non deve passare le pene dell'inferno e le faccio presente che il dialogo tra medico e paziente invece, e' di primaria importanza. Io di sicuro non dimentico, cosi' come non ho dimenticato l'intervento di ernia nel 2008 al Bufalini di Cesena, ospedale eccellente sotto tutti i punti di vista; per non parlare dell'assistenza h/24, medici e infermieri fantastici, esperienza bellissima, indimenticabile, indelebile nonostante le circostanze.
Ancora un grazie al Dott. Donati anche per essere stato cosi'premuroso nel venirmi a trovare tutti i giorni e un grazie speciale per due persone speciali, le infermiere Lara e Samantha, che hanno capito la mia situazione di dolore e disagio per aver dovuto affrontare tutto da sola (sono di Lecce e non avevo nessuno vicino a me). Grazie per essere state tanto gentili, premurose, dolcissime e di essere venute a salutarmi con un bacio a fine turno. Grazie davvero di cuore.

Patologia trattata
Discopatie degenerative.

Commenti

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Inviato da Marco
04 Dicembre, 2019
Signora, l’antidolorifico altro non è che morfina. Non esiste niente altro che venga somministrato sottocute e lo dico per certo, mio cognato è un anestesista. Ho fatto anche io il suo stesso intervento a Cattolica. Ho visto che ha messo tre stelle alla pulizia quando è davvero impeccabile, quindi già la recensione non so quanto sia consona alla realtà. Per il resto non mi esprimo. Comprendo il dolore, l’ho passato anche io, ma mai mi sono permesso di insultare il personale. Anche se non credo si sia permessa di farlo con l’anestesista o con il dottor Donati. Ovviamente non è possibile pensare di venir trattati coi guanti bianchi, dopo essere stati maleducati. Invece io ho trovato dei grandissimi professionisti. Mi dispiace, ma non sono minimamente d’accordo con quello che scrive, pur rispettando la sua esperienza. L’empatia qui non c’entra nulla, cosa sono gli infermieri, dei pupazzi da strapazzare a proprio piacimento senza pretendere che si insolentiscano? Ma dove vive lei? Impari il rispetto e lo avrà!
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Inviato da Nicola D.
02 Marzo, 2020
Al di là delle opinioni sul reparto, ma che discorso è "non si può pretendere di esser trattati coi guanti bianchi dopo aver insultato"?! Non ho parole, non stiamo parlando di una lite per un parcheggio, ma di una paziente che si è risvegliata non sedata. Io ho fatto 5 interventi, mai avuto male appena sveglio. Un infermiere, un medico, devono essere sempre professionali. Poi la storia del cognato? Boh... io ho un amico fisico nucleare, non per questo so calcolare la posizione degli elettroni.
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