Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Livorno
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Una vergogna

Premetto che sono diabetica tipo 1 da quando ero bambina.
Quest'anno, essendo incinta, ho avuto modo di trascorrere ore e ore presso l'ospedale di Cecina. Sono rimasta profondamente delusa.

Prima di rimanere incinta, ho detto alla diabetologa la mia intenzione ad affrontare una gravidanza e lei mi ha detto che a Cecina non potevano seguirmi e che sarei dovuta andare a Livorno o Pisa, se volevo avere un bambino. No comment.

Al consultorio una ginecologa ha dato prova della propria incapacità professionale (lasciamo perdere quella comunicativa!) in più occasioni, arrivando persino a dire, durante una conversazione, che l'HVP 16 (responsabile della maggior parte dei tumori al collo dell'utero) era uno dei genotipi meno aggressivi! Ed invece è il più aggressivo in assoluto!

Durante un calo di pressione, all'incirca al 7° mese di gravidanza, ho trascorso 4 ore al pronto soccorso, ore durante le quali mi è stata misurata la pressione dopo 20 minuti che ero arrivata e prima di andarmene, e nient'altro, neppure un tracciato per vedere se mio figlio stava bene, dato che ero arrivata in ambulanza perché stavo perdendo i sensi. Inoltre era l'ora di pranzo e mi è stato detto che non avevano insulina da somministrarmi!
C'erano degli anziani lasciati sulle barelle senza considerazione, anzi, un'infermiera ha persino coperto (lanciando le lenzuola) fino a sopra il mento un anziano mezzo nudo che si lamentava dicendo che era meglio coprirlo, in quanto brutto a vedersi. Una donna barellata con flebo chiedeva aiuto per andare in bagno e nessuno la considerava. In compenso le infermiere facevano conversazione tra loro, tirando addirittura la tenda che dava sulla sala dei barellati, per non essere disturbate.

Per fare le analisi urine e del sangue un'odissea. Ogni volta capitava qualcosa, o non veniva inserito un esame, o non venivano inseriti i parametri per avere i risultati degli esami, o cambiava modalità di prenotazione senza nessun avviso esposto.. Ore e ore di fila per prenotare le analisi da fare.

Alla 36esima settimana sono stata in ostetricia per il colloquio con il pediatra e la compilazione della cartella ostetrica.
Il pediatra mi ha detto che potevo presentarmi per partorire appena iniziavano le contrazioni. Invece un medico del reparto mi voleva inserire nel protocollo dell'ospedale, che prevede per la donna diabetica di tipo 1 il parto indotto alla 37esima settimana, il ché a mio avviso equivale a patire le pene dell'inferno per ore per poi dover fare il cesareo. Inoltre, nella donna diabetica di tipo 1, provocare il parto troppo presto potrebbe significare una non maturità polmonare del bambino. Negli altri ospedali il parto per le diabetiche di tipo 1 è previsto solitamente per la 39/40esima settimana.
Il suddetto medico mi ha anche fatto un'ecografia, senza mai guardarmi negli occhi e senza mai guardare gli esami da me eseguiti. Quando mio marito gli ha detto che noi in verità intendevamo partorire a Firenze, la sua risposta è stata: "meglio così". Che tristezza.
Inoltre un'infermiera del reparto si è anche permessa di dirmi che facevo una cavolata a non volere fare il tracciato ogni due giorni durante la 36esima settimana, come prevede il loro protocollo.
Che professionalità! E che sensibilità! E quanta oculatezza! Avesse avuto l'umiltà di guardare gli esami da me effettuati, avrebbe visto che il tracciato lo facevo ogni settimana a Grosseto già a partire dalla 34esima settimana! E che, oltre a quello, facevo il doppler e in 8 mesi avevo fatto 18 ecografie!

Nato il mio bambino, ho poi scoperto che a Cecina non fanno l'ecografia al cuore ai bambini perché la macchina è rotta da settimane. Mica male.

Sei mesi d'attesa per fare un'ecografia o un doppler.

Pensare che avevo anche firmato per non farlo chiudere, l'ospedale di Cecina.

Devo però spezzare una lancia a favore delle ostetriche del consultorio, donne in gamba, pronte ad accogliere, dare consigli, prendersi cura di donne e bambini. Una goccia nell'oceano, ma pur sempre una risorsa importante per il territorio.

Spero che la struttura vada migliorando. Ha molte potenzialità, ma le potenzialità servono a poco, sono le risorse umane e mediche che devono essere all'altezza del ruolo che ricoprono.

Patologia trattata
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Patologia trattata
Calo di pressione;
Consulenza per parto.
Punti di forza
Ostetriche del consultorio.
Punti deboli
Servizio prenotazioni esami.
Protocollo per parto diabetica tipo 1.
Pronto soccorso.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Claudia Giorgi
08 Febbraio, 2013
Esperienza negativa anche con l'ufficio vaccinazioni.
Ho spedito una raccomandata due mesi fa con il dissenso informato e non sono in grado di trovarla. Mi hanno telefonato almeno sei volte dal reparto per dirmi che non la trovavano.
Irritatissima per il disservizio, con una semplice telefonata all'ufficio protocollo dell'ospedale sono immediatamente riuscita a rintracciare chi l'aveva ricevuta e protocollata, sapendo così numero di protocollo Asl e destinatario. Ho altresì scoperto che le lettere vengono scannerizzate appena arrivano in ospedale, per cui se anche l'originale fosse andata persa (cosa a mio avviso gravissima!), ne hanno comunque a disposizione una copia scannerizzata.
Da una infermiera dell'ufficio vaccinazioni, dopo che ho telefonato per dire loro dove fosse finita la mia raccomandata, mi sono anche sentita dire che io avevo voglia di litigare. Come se non me ne avessero dato motivo!
La domanda è sempre la stessa: è mai possibile, nel 2013, non essere capaci a fare una cosa semplicemente, senza incorrere sempre in qualche problema burocratico? Se non arriva una raccomandata, possibile che a nessuno, all'interno della struttura ospedaliera, venga in mente di fare come ho fatto io, ovvero telefonare direttamente all'ufficio che riceve e smista la corrispondenza e chiedere che fine ha fatto?
Oltre a spendere tempo e denaro per spedire una raccomandata, devo anche preoccuparmi io di ritrovarvela?!
Quanta amarezza.
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