Dettagli Recensione

 
Ospedale Binaghi di Cagliari
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Terapia con cannabis (Dr. Cocco)

Vorrei rilasciare la mia testimonianza per la terapia del dolore che sto seguendo con successo oramai da oltre 8 mesi (terapia della cannabis). Ho 63 anni e da circa 5 anni sono affetta da artrite reumatoide e fibromialgia; dopo peregrinaggi dalla durata infinita delle terapie tradizionali, quali cortisone, oppiacei, immunosoppressori e antidolorifici di ogni genere, sono approdata, su suggerimento della reumatologa che mi tiene in cura, al Binaghi di Cagliari presso il Centro della terapia del dolore. Sono seguita dal Dr. Cocco Tommaso, anestesista del reparto, che ha in sperimentazione qualche centinaio di pazienti provenienti da tutta la Sardegna - personalmente sono la 110A. Posso testimoniare che la qualità della mia vita è cambiata da quando ho intrapreso la sperimentazione della terapia della cannabis. Sono passata da uno stato fisico di immobilità severa, con dei dolori indescrivibili che mi hanno costretta a cambiare stile di vita; ho dovuto abbandonare il lavoro, facevo il consulente finanziario da circa 30 anni, ma le mie condizioni fisiche non mi permettevano più una continuità lavorativa. Alternavo periodi di relativa calma con periodo di riacutizzazione delle patologie della durata di 3/4 mesi che trascorrevo a letto; mi dovevano lavare e accudire come un bambino, avevo perso la mia autonomia. Con le terapie tradizionali ho avuto più danni che benefici. Il cortisone che ho assunto per oltre 2 anni mi ha alterato il metabolismo provocandomi un diabete mellito. Sono stata monitorata per ca. 4 mesi dall'ospedale San Francesco di Nuoro - Reparto medicina: mi teneva in cura la Dr.ssa Satta, specialista in malattie autoimmuni. Mi fece un ricovero day hospital e con molta professionalità mi sottopose ad una serie di verifiche cliniche al fine di inserirmi nella terapia dei farmaci 'biologici', ma le patologie varie riscontrate in sede di ospedalizzazione non hanno consentito l'assunzione di tali farmaci. Sono affetta da epatite B ed inoltre l'artrite reumatoide aveva aggredito gli alveoli dei polmoni ecc., quindi bisognava fare altre scelte. Decise di provare gli immunosoppressori, mettendomi il fegato in sicurezza con un farmaco fornito dall'ospedale - "Zeffix" - che ho assunto per alcuni mesi; ma ho dovuto interromperlo poiché l'acido lattico che produceva rischiava di strapparmi i tendini e ho abbandonato la terapia degli immunosoppressori per ritornare ai farmaci oppiacei, che mi davano sollievo momentaneo dal dolore un massimo di 2 ore, ma contemporaneamente mi addormentavano come una sorta di narcolessia. Il mio stile di vita era piuttosto condizionato. Fu in quel periodo che mi documentai su terapie alternative e scoprii che in alcune nazioni si sperimentava la cannabis con successo. In Italia, e più precisamente in Lombardia, c'era un progetto-pilota dove si sperimentava la cannabis su alcuni pazienti affetti da sclerosi multipla e malattie autoimmuni varie, tra cui anche quelle che avevo io. Approfondii le mie ricerche su internet e mi misi in contatto con la farmacia che preparava il farmaco per la Lombardia; mi diedero i primi rudimenti sulla terapia e mi dissero che se avessi avuto una prescrizione medica, mi avrebbero preparato il farmaco e lo avrebbero spedito mediante corriere con pagamento a contrassegno. Parlai della mia ricerca, ma non credevano a queste terapie alternative. Presa dallo sconforto, mi rivolsi alla mia reumatologa, Dr.ssa NIEDDU, che era più possibilista, mi disse che bisognava attendere che la sperimentazione desse i suoi frutti e che la Regione la recepisse. I mesi passavano, la sperimentazione si allargava in diverse regioni italiane a macchia d'olio, ma da noi niente. Io peggioravo e fu in questo periodo nero che decisi il fai da te: mi rivolsi al mercato nero e comprai un etto di erba. Senza sapere, seguii i suggerimenti avuti dal farmacista milanese, preparai un decotto, lo filtrai e con l'aggiunta di un po' di miele lo assunsi. Le prime volte, forse a causa di un dosaggio basso (per paura), mi sembrava non funzionasse, successivamente aumentai il dosaggio e 'miracolo', dopo mezz'ora la soglia del dolore diventava sopportabile fino a scomparire quasi del tutto, mi dava benessere per ca. 7/8 ore. Animata dai risultati, ne riparlai con la mia reumatologa, che mi suggerì di rivolgermi al Binaghi di Cagliari. Lei stessa si mise in contatto con Dr. Cocco, al quale riferì tutto il mio escursus clinico e il fallimento delle terapie tradizionali. Mi fissarono un appuntamento in Ospedale ed il Dr. Cocco decise di farmi entrare in sperimentazione. Dopo 8 mesi di terapia posso dire: grazie Dr. Cocco di esistere, mi ha ridato la dignità di un'esistenza decorosa. Non ho parole di come la vita abbia ripreso a scorrere ho ripreso a vivere. Certo devo stare attenta a non fare sforzi e a non prendere escursioni termiche ma per il resto va bene. Non trovo giusto però che questa sperimentazione sia riservata a pochi e che il farmaco sia a carico del paziente, cosa abbastanza discutibile visto che nessuno sceglie di ammalarsi. Gli interessi che ruotano attorno all'uso dei farmaci prodotti dalle case farmaceutiche prevalgono sui benefici che derivano dall'uso della cannabis, tanto discussa e boicottata sia dai politici che dai baroni della medicina, che hanno a cuore gli interessi personali e non certamente il benessere dei pazienti. Spero che la mia testimonianza serva a chi, come me, ha conosciuto l'inferno in questa terra; solo la testardaggine, la tenacia, accompagnata dalla forza della disperazione mi hanno portata su questa strada. Combattere contro l'indifferenza di chi, a vario titolo, e' preposto a curare malattie così invalidanti, non è facile. Convincere costoro che lavorano con le bende negli occhi che l'evoluzione e le nuove scoperte sono parte della contemporaneità, e che la medicina non è immune da tutto ciò, non è facile. Trovo immorale pensare che il business venga al primo posto e la sofferenza stia in stand by; chiudo rivolgendomi a chi ha autorità in merito, politici compresi: di Dr. COCCO dovrebbe essercene uno in ogni ospedale, in ogni reparto dove si cura il dolore. Ringrazio questo giovane medico per aver scelto una strada tortuosa, che sicuramente non procurerà ricchezze ma che lo colloca nei girone dei giusti.
Grazie di cuore.
Maria OGGIANU

Patologia trattata
Artrite reumatoide e fibromialgia.

Commenti

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Inviato da Tomaso
16 Giugno, 2017
Grazie signora Maria Oggianu.
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