Dettagli Recensione

 
Ospedale di Cassino
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

La mia esperienza personale

Ho partorito all'ospedale di Cassino circa una settimana fa, nonostante la mia ginecologa prediligesse un altro ospedale. Ho trovato personale molto gentile e qualificato ed un alto grado di pulizia, ma nonostante ciò le divergenze non sono mancate.
Ho trovato all'interno della struttura quello che per me e molte altre donne ricoverate con me, è definibile come accanimento terapeutico verso il parto naturale e l'allattamento al seno. Inerentemente al parto naturale, io ho iniziato ad avere le contrazioni alle 20:00, per arrivare alle 5:00 a dilatazione completa; poi sono stata indotta a spingere per ben 3 ore e mezza nonostante la testa del bambino non s'incanalasse e io avessi una reazione avversa all'ossitocina. Dopo un paio di ore di spinta ho iniziato a chiedere di poter firmare per fare un parto cesareo e le ostetriche (due ragazze davvero fantastiche, senza le quali non sarei sopravvissuta all'esperienza) hanno chiamato il ginecologo chirurgo di turno, che per ben due volte si è rifiutato di farmi l'intervento. Alle 8:30 del mattino, dopo appunto 3 ore e mezzo di spinta, finalmente è cambiato il turno e il nuovo medico in servizio accanto al mio letto ha pronunciato le testuali parole "è dalle cinque che spinge, cosa stavate aspettando? Che arrivassi io in servizio sta mattina?". Da quell'istante sono stata portata in sala operatoria per un cesareo di urgenza.
Per l'allattamento al seno invece, cosa a cui tra l'altro tenevo molto, sono stata "indotta" a lasciare mio figlio di un giorno in cura antibiotica a digiuno per 12 ore sotto minaccia psicologica che altrimenti non mi sarebbe mai sceso il latte. Quando, dopo 12 ore appunto che mio figlio piangeva disperato, mi sono rifiutata di tenerlo ancora attaccato ed ho chiesto il latte artificiale, sono stata trattata come se avessi commesso un reato.. Il giorno seguente ho dovuto minacciare la pediatra di lasciarlo al nido e non andarlo più a prendere se non mi avesse prescritto il latte artificiale, così sarebbero stati costretti a darglielo per forza. Ovviamente questo non è successo perché, dopo qualche storia, lei si è prestata a farmi la prescrizione.
In uscita dall'ospedale ho apprezzato molto che il caporeparto abbia voluto sapere cosa fosse successo, ma per il parto mi è stato risposto che nel momento in cui ho chiesto il cesareo per la legge non ero lucida per poter decidere (cosa assolutamente non vera e di conseguenza ingiusta da parte della nostra legge italiana, ero lucidissima ed un'altra ora e mezza di sofferenza lo ha dimostrato dato il cesareo d'urgenza); riguardo l'allattamento mi è stato detto che sicuramente i modi sono migliorabili, ma un neonato può passare tranquillamente tre giorni a digiuno senza morire di fame. Vorrei dire alla nostra cara legge sanitaria che anche un adulto può passare tre giorni a digiuno senza morire, ma è una cosa disumana, come lo è lasciare ad una donna il giorno dopo il cesareo il bambino attaccato 12 ore di fila pressandola con sensi di colpa. Tutto questo per dire che il problema non riguarda principalmente l'ospedale di Cassino, ma la nostra legge italiana; si dovrebbero aprire a mio parere delle vere e proprie campagne contro l'accanimento sanitario in questione e verso il diritto di scelta.

Patologia trattata
Parto cesareo.

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