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Appena arrivata mi hanno accolto come se la puntura fosse un elemento secondario, da mettere da parte. La notte stessa l'avevo passata in bianco poiché per il dolore lancinante a tutta la fronte e agli occhi, e conseguente irritazione, non ero riuscita a prendere sonno. Una volta arrivata in pronto soccorso con la faccia tutta gonfia, il dr. Mainardi ha avuto pure il coraggio di domandarmi dove fosse il problema, non vedendo nessun gonfiore. Le sue parole sono state le seguenti: non vedo nessun gonfiore, io cosa ci posso fare, se fossi stata allergica alla puntura del calabrone saresti già morta.
Ribadisco che non mi hanno somministrato né iniezioni di cortisone, nè niente! Solo gocce per l'ansia, come se fossi andata lì per farmi curare l'ansia (di cui non ho mai sofferto); gocce peraltro di cui non mi hanno spiegato nè gli effetti collaterali, nè per che cosa servissero. Inizialmente pensavo fossero per la puntura, ma poi leggendo il verbale le gocce erano correlate alla "cosiddetta ansia", che poi era uno stato di agitazione dovuto al dolore e al continuo gonfiore delle parti sancite precedentemente. Inoltre, essendo andata al pronto soccorso da sola, me le hanno somministrate non dicendomi che provocano sonnolenza ( essendo da sola ho guidato io) e neanche spiegandomi, ripeto, a che cosa servissero. Il pronto soccorso era vuoto e non c'erano altre emergenze! Forse il vero motivo era che il dottore dovrebbe farsi una bella dose di voglia mattutina lui! Veramente delusa dal personale e dal servizio.