Dettagli Recensione

Sono stato ricoverato presso la cardiologia di Riccione in seguito a un infarto miocardico, e non posso che esprimere la mia sincera gratitudine per la professionalità, la dedizione e l’umanità dimostrate dai medici e dal personale sanitario. In una situazione così delicata ho trovato competenza e attenzione, qualità che meritano un riconoscimento autentico.
Tuttavia, ciò che accade dopo la fase acuta è profondamente inaccettabile. Dimesso a settembre 2019, mi è stato indicato di programmare controlli a un anno di distanza, come prassi fondamentale per la prevenzione e il monitoraggio di chi ha subito un evento cardiaco grave. Presso la cardiologia di Riccione ci sono riuscito solo due volte ad oggi e a giugno scorso (2025) Mi sono recato al CUP per prenotare, e con enorme sorpresa (e indignazione) mi è stato comunicato che le prime disponibilità erano già per febbraio 2027. Quasi due anni dopo la data richiesta.
È paradossale e pericoloso che un paziente cardiopatico, che dovrebbe essere seguito con regolarità, si ritrovi in una situazione del genere. È come se il sistema sanitario riconoscesse l’importanza della cura immediata, ma abbandonasse il paziente nella fase cruciale della prevenzione.
Non si può chiedere al cittadino di affidarsi con fiducia ai protocolli medici e, allo stesso tempo, rendere impossibile il rispetto di quegli stessi protocolli. Questa gestione burocratica mina il lavoro eccellente dei cardiologi e rischia di trasformare una sanità di qualità in un sistema inefficiente e disumano.
La mia esperienza mi porta a dire con chiarezza: la professionalità dei medici non deve essere oscurata da una macchina organizzativa che non tutela il diritto alla salute. Servono risposte concrete e rapide, perché i controlli post-infarto non sono un optional, ma una necessità vitale.