Centro Porfirie San Gallicano Roma

Esperienza del mese di marzo 2022 al San Gallicano/ Ifo di Elio Chianesi 53 - Roma.
Un grazie alla infermiera all'ingresso/ accoglienza pazienti della Dermatologia che ha accompagnato ed aiutato due nonni in ansia e preoccupatissimi. Un grazie alla bravissima Dott.ssa Miriam Teoli ed al suo staff. La dottoressa, oltre ad essere una eccellente dermatologa è, una professionista di grande umanità e competenza. Mentre trattava mio marito per la sua patologia autoimmune, un pemfigoide bolloso devastante, ha saputo diagnosticare anche che c'era un problema cardiaco grave, prodigandosi immediatamente per inviare mio marito, un signore di 76 anni, presso un centro ospedaliero, salvandogli così la vita.
Grazie meravigliosa dottoressa Teoli.

Andiamo da diagnosi incompleta al mancato rilascio di piani terapeutici, alle informazioni scorrette od inesatte, al rifiuto di ricovero. Tutto documentabile e/o testimoniabile.

Il Centro è dislocato in una sorta di sottoscala viciniore al SERT e all'Obitorio. I trattamenti vengono praticati in uno studiolo privo di finestre, sporco e disordinato, tra fax che arrivano e telefonate, mentre si svolgono le visite dei pazienti dell'ambulatorio (a pagamento) di tricologia.

Inoltre, il Centro è un servizio del SSN e non si comprende perchè sia dislocato in un istituto privato, nè perchè i pazienti nel Lazio debbano rivolgersi in forma esclusiva, ma soprattutto perchè mai sia diretto da un dermatologo, visto che la porfiria è una malattia metabolica e sistemica (da internisti per intenderci).
Infine, nel San Gallicano non ci sono le strutture specialistiche necessarie per monitorare adeguatamente un malato di porfiria.

Il laboratorio di genetica è di elevata qualità.