Dettagli Recensione

scrivo questa recensione con il cuore colmo di amarezza e stanchezza, ma anche con il desiderio – profondo – di essere ascoltata. Io e mio figlio ci siamo recati presso la vostra struttura per un appuntamento già carico di emozioni, come ogni visita medica per un bambino autistico. E purtroppo, anziché trovare comprensione o almeno accoglienza, ci siamo imbattuti in un atteggiamento che ci ha fatto sentire ancora più soli.

L’infermiera addetta alle procedure di eletrocenfalogrammma, di cui ignoro il nome, ci ha accolti con freddezza, impazienza e giudizio. Ha fatto pesare la diagnosi di mio figlio, ha mostrato fastidio per i suoi comportamenti – che per lei, evidentemente, non erano “normali” – e ha contribuito a creare un clima di disagio e umiliazione.

Vorrei dirle una cosa: prova a sentirti come mi sento io. Ogni giorno è una sfida fatta di gesti piccoli e faticosi, di lotte silenziose, di traguardi invisibili agli occhi di chi non vuole guardare. Ogni giorno è una battaglia, ma anche una vittoria, perché mio figlio è molto più della sua diagnosi. E ogni giorno incontriamo persone come lei, che non capiscono e, peggio ancora, non hanno voglia di capire. Lei non sa nulla dell’autismo!

Non pretendo compassione. Chiedo solo empatia, umanità, e rispetto. Per mio figlio. Per tutti i bambini e le famiglie che portano con sé un mondo complesso, ma vero, profondo e pieno di amore.

Mi auguro sinceramente che questa lettera venga presa in considerazione, non per punire, ma per costruire un luogo più umano, dove ogni persona – con le sue difficoltà, diversità o fragilità – possa sentirsi accolta.