Dettagli Recensione

 
Ospedali Riuniti di Bergamo
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

mancato soccorso al pronto soccorso

Martedì 25 gennaio 2011 all'1.40 di notte ho portato mio marito al pronto soccorso. Lamentava un dolore molto forte alla gamba sinistra, in seguito a un movimento brusco fatto nel pomeriggio.
Siamo stati dichiarati codice verde con livello dolore 5.
Nonostante l'assenza di altri pazienti, prima di venire ammessi, abbiamo atteso 50 minuti: durante questo tempo il dolore è aumentato fino a essere insopportabile lungo tutta la gamba e il quadricipite progressivamente ha perso di sensibilità.
L'ortopedico di turno ha eseguito una visita di 30 secondi, dichiarando un lieve strappo muscolare. Sono state eseguite due iniezioni di Toradol, che non hanno placato il dolore.
Mio marito è rimasto su una barella in corsia sofferente fino alle lacrime senza che nessuno lo aiutasse fino alle 4, quando siamo stati spostati in una cameretta.
Dopo un'altra mezz'ora è sceso lo stesso ortopedico per una visita allucinante: nessun saluto, porta spalancata e luce accesa all'improvviso, chiede a mio marito di spogliarsi, cosa che lui non riesce a fare. Il medico mi impedisce di aiutarlo poi, sempre molto bruscamente, lo invita ad alzare la gamba che non si muove più e di nuovo si rifiuta di ascoltare mio marito che lamenta l’insensibilità e la paresi, che gli rendono impossibile il movimento. Entra ed esce dalla stanzetta a intervalli di qualche minuto, interrompendo la visita senza motivo e ricomparendo, ordinando il recupero di eventuali rx precedenti, diagnosticando una probabile ernia.
Poi sparisce. Sono le 5. Vado a casa (40 km andata e ritorno) per recuperare le rx (che nessuno guarderà).
Prima delle 6 sono di nuovo in pronto soccorso. Iniziano le pulizie (il bagno pare quello di un autogrill: carta per terra, pavimento macchiato e bagnato, odore forte di urina, pannolini nella vasca, cestini ricolmi). Non avendo chiuso occhio, seguo il protocollo di pulizia: il personale che lo esegue schiamazza e ride e parla ad alta voce, urta lo spazzolone contro le porte, accende le luci, scambia battute, con lo stesso straccetto pulisce tutto, dalle porte alle barelle ai tavolini alle sedie alle maniglie.
Alle 8 e mezzo ci riceve un nuovo ortopedico, che almeno consente domande e ha la pazienza di spiegare che non si capisce che cosa sia successo, ma esegue un esame più approfondito misurando la reattività (nulla) della gamba. Richiede una RX e poi una tac a una sola vertebra, esami che non manifestano alcuna patologia nè anomalia.
Ci dimette alle 12 e 40 (11 ore dopo il nostro arrivo) con una terapia di cortisone, nessuna diagnosi, invito a presentarci al medico curante in 7 gg..
Ho spinto mio marito fuori dal pronto soccorso in sedia rotelle poiché con arto inferiore paralizzato.

Dopo una notte di attesa e di assistenza pari a quella che avremmo ottenuto in un qualsiasi bar, nemmeno è stato fatto un consulto neurologico, la tac è stata fatta a una sola vertebra (nemmeno quella più probabilmente danneggiata), siamo stati indirizzati dal medico generico dopo 7 gg!
Ritengo questo episodio una prestazione inaccettabile da parte di un qualsiasi fornitore di servizi, misurata poi su una struttura medica la trovo inqualificabile, sia per competenza, sia per cortesia e umanità.

Patologia trattata
Non diagnosticata. Sintomatologia: dolore insopportabile alla gamba sinistra, progressiva perdita di sensibilità all'arto e finale paralisi. in questa condizione il paziente è stato dimesso, consigliando visita da medico generico in 7 gg.

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