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Da padre forse è un po’ inusuale lasciare un commento, ma dal profondo del cuore voglio esprimere la mia gratitudine a chi fa il proprio lavoro prima di tutto per passione e vocazione poi per uno stipendio!
Ho avuto la mia prima figlia ieri (16-04-2024) e sono passato da un triage pieno al doppio delle possibilità, perché come ben si sa i parti non son certo un cambio gomme programmabile…. Ciò nonostante il clima era comunque disteso con personale fortemente sotto pressione, ciò nonostante MAI ho percepito insofferenza o superficialità nel trattamento alla mia compagna, con molta diligenza e metodo ho visto sbrigare tutta la parte del triage sempre con massima gentilezza e cortesia, la stessa che durante tutto il giorno ci ha accompagnati nei vari percorsi fino alla sala parto, in tutto ciò ho capito che dietro OGNI camice, dietro OGNI ruolo c era il profondo amore per ciò che si stava facendo, mettendosi a disposizione e mettendo a proprio agio i pazienti talvolta molto sofferenti e spaesati. Ho voluto scrivere queste poche righe perché ritengo giusto e doveroso non spegnere quei sorrisi e quegli animi che sanno trasformare la paura , lo smarrimento e la freddezza dei momenti in ospedale in accoglienza quasi alberghiera.
A certi pazienti lamentoni e sempre pronti alla critica facile da tastiera, darei il consiglio semplice e umile di immedesimarsi nello sguardo di chi incontrano, e di provare per qualche volta ad andare oltre al fastidio di un attesa o di una sala affollata senza posti a sedere e di vedere la bellezza della gente che ama il proprio Lavoro.
Grazie a tutti, anche a chi capirà questo messaggio.
Andrea Corneo, da qualche ora papà!