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“Bene, ci rivedremo tra un anno!” Queste le parole con le quali il primario di Chirurgia Vascolare dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, Dott. Nicola Reina, ha salutato mio marito dopo l’ultimo controllo. Così si è conclusa quella che adesso mi piace ricordare come una felice avventura durante la quale lo sgomento, per avere casualmente “scoperto”, dopo i controlli per una semplice ernia, la presenza di un grosso aneurisma addominale, si è trasformato in una concreta speranza di guarigione. Sin dal primo incontro il primario del reparto, Dott. Reina, ha saputo ispirare fiducia; testimoniavano per lui l’ordine e l’igiene del reparto, l’efficienza degli operatori, il rispetto di tutte le regole indispensabili per una degenza serena e la presenza dei presidi adeguati atti a condurre il paziente alla guarigione. Mio marito ha dovuto sostenere ben due interventi chirurgici, contemporaneamente, in anestesia spinale, eseguita e condotta con competenza professionale e umana vicinanza dal Dott. Antonio Lombardo. Il Primario, Dott. Nicola Reina, ha diretto con precisione esemplare la sua Equipe chirurgica ed è intervenuto sull’aneurisma dell’aorta addominale; il Dott. Airo Farulla di Chirurgia Generale, ha operato l’ernia addominale con esiti e decorso altrettanto positivi. Grazie all’attenzione e all’armonica collaborazione di tutta la squadra, che comunicava a mio marito l’andamento del “lavoro” in ogni sua fase, il tempo degli interventi è stato vissuto con serena fiducia. E adesso, a otto mesi dalle dimissioni, mio marito ricorda con gratitudine la loro professionalità, ma anche le loro parole, chiare, realistiche e rassicuranti: e sono parole che aiutano a guarire. Mi piace ricordare ancora con gratitudine i medici, la caposala, gli infermieri e il personale tutto del reparto di Chirurgia Vascolare del S.Elia che non cito singolarmente solo per non rischiare di dimenticare qualcuno. Non sempre serve intraprendere “viaggi della speranza” verso il nord: a Caltanissetta c’è eccellenza sanitaria al P.O. Sant’Elia.
Con gratitudine,
Gabriella Marchese