Dettagli Recensione

 
Ospedale di Cavalese
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Il paziente al centro di un raro lavoro d'equipe

Dal Corriere della Sera, 18 marzo 2018, p.45: 'Il malato è un soggetto fragile e vorrebbe il medico vicino, ma il sistema vuole numeri, fatturati, budget, tempi contingentati, e il medico scoppia. Bisognerebbe premiare quei medici che nonostante tutto si ritagliano degli spazi per poter spiegare. La medicina umana è fatta anche di queste piccole cose.' Voglio citare in sunto questo articolo, perché il miracolo del paziente non abbandonato a sé stesso e alle sue paure è compiuto nel reparto ortopedico dell’ospedale di Cavalese. Ricoverata venerdì 26 gennaio 2018 per un bruttissimo incidente sugli sci, con frattura scomposta ed esposta di tibia e perone e frattura del piatto tibiale, nonostante gli arrivi di ambulanze ed elicotteri si susseguano incessanti (è altissima stagione! domenica 28 c’è la Marcialonga! il tempo è bello e la neve abbondante e perfetta!), vengo immediatamente portata in radiologia, il mio caso subito studiato dai medici che decidono di farmi anche una tac e quindi di operarmi il giorno dopo. Primo miracolo: mi operano di sabato. La sensazione che tutto funzioni e io sia in buone mani comincia subito. Non mi sono neanche spaventata quando, ancora al pronto soccorso, uno dei dirigenti, il Dr Christodoulidis mi espone serio con chiarezza la mia situazione non proprio bella senza nascondere nulla, rischi presenti e futuri. In reparto le infermiere sono gentili, rapide, efficienti, accoglienti, attente. Ti senti ancora la persona che eri fuori, non ti chiamano per nome di battesimo! (abitudine pessima di troppi ospedali). Ricordo in particolare la Signora Vittoria Deflorian, molto empatica, attenta e paziente, che comunica serenità e buonumore. Ho anche la fortuna di una stanza luminosa (con vista sulle piste del Cermis, sigh). Il mattino dell'operazione l'anestesista Dr Decarli mi spiega con chiarezza come procederà e perché e mi sento tranquilla. Il primario Dr. Molinari mentre stanno per addormentarmi scherza bonario sui tanti sciatori che hanno deciso di provare la sanità trentina. Il risveglio è perfetto, l’anestesia non mi ha lasciato conseguenze fastidiose. Scopro dopo che mi ha operato il Dott. Christodoulidis. Che mi spiega con serietà le difficoltà avute nella sutura e le possibili conseguenze. Questo costante tenere il paziente al corrente della sua situazione è confortante. Non mi sono mai sentita abbandonata un attimo. Non solo il Dr. Christodoulidis si occupa della parte ortopedica, ma vedo che prende anche in attenta considerazione la mia condizione generale. Cosa RARA negli specialisti. Fermo e severo, dà sicurezza. Non vieni trattata da bamboccio. Vengo anche medicata dalla Dr.ssa Pagliari, che mi dà la stessa sensazione di competenza e padronanza della situazione.
Dopo pochi giorni, con la certezza che non ci sono complicazioni, vengo dimessa con una lettera che scrive in dettaglio tutto quello che dovrò e non dovrò fare (mi sembra che ci sia ancora mio papà a occuparsi di me, serio e rimpianto medico chirurgo che anticipava i tempi di cinquant’anni). Tornata a Milano, la forza per la guarigione mi è stata data anche dalla certezza di potermi ancora rivolgere al bisogno al Dr. Christodoulidis, che non abbandona i suoi pazienti, neanche in condizioni di lavoro pressanti. Sono passati poco più di 4 mesi. Sono guarita senza alcuna complicazione. Il reparto Ortopedia di Cavalese per me è un centro di eccellenza che deve essere portato ad esempio ovunque. Chiaramente è retto da persone, non solo molto competenti nel loro lavoro di medici, ma in grado di far funzionare tutta la complessa macchina dell’ospedale in modo che il paziente sia sempre al centro.
Un esempio raro. GRAZIE, GRAZIE A TUTTI.

Patologia trattata
Frattura biossea gamba sx con frattura piatto tibiale laterale ed esposizione puntiforme.

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