Dettagli Recensione

 
Ospedale Mellini di Chiari
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Esperienza positiva

Mi dispiace per Sara, la ragazza con il piede fratturato che ha scritto sul vostro spazio on line, anche se mi sembra piuttosto chiaro che in un p.s. ci siano delle scale di priorità nelle urgenze, ben segnalate da un codice comprensibile e accessibile a tutti; certo non è piacevole essere trattati con sufficienza e mi sembra piuttosto paradossale che non abbia potuto comunicare con i parenti.. comunque, non avendo assistito all'interazione, non mi permetto di giudicare.. piuttosto mi interessava segnalare un'esperienza recente, positiva, avvenuta presso il vostro p.s. di Chiari; circa un mese fa mia madre, cardiopatica, si è sentita male di notte (dolore toracico, affanno respiratorio, dolore al braccio sx) mio padre ha chiamato la guardia medica che ha consigliato di contattare il 118; sono arrivate in breve tempo due ambulanze, di cui una attrezzata per effettuare l'ECG e con a bordo un medico. Io sono stata avvisata 20 minuti dopo l'accaduto e, quando sono arrivata, mi è stato spiegato dal medico dell'ambulanza, in modo chiaro e sintetico, che avevano effettuato un ECG, che la situazione era sotto controllo, ma che avrebbero comunque proceduto ad un accertamento vista l'anamnesi di mia madre. Il medico è stato gentile, competente e sintetico nel suo modo di esprimersi; la sintesi è fondamentale nell'emergenza, dà l'impressione al paziente e ai parenti che la situazione sia stata ben inquadrata, categorizzata e di conseguenza l'intervento di soccorso può essere messo in atto in modo mirato, corretto e nel più breve tempo possibile. Così è stato. Arrivati poi in p.s. il medico dell'ambulanza ci ha salutato e poco dopo il medico di p.s. ha prescritto un prelievo, immagino per accertarsi della situazione cardiaca; avuti gli esiti del prelievo, il medico ha escluso il peggio rassicurandoci ma cercando, comunque, di comprendere il motivo del malessere ricondotto poi a una cervicalgia acuta che si è diffusa al braccio sx provocando,ne deduco io, un turbamento in mia madre(che è un soggetto molto ansiogeno) per timore che si ripetesse l'ischemia di 5 anni fa. L'intervento è stato tempestivo, corretto, direi eccellente. Nonostante l'intervento su mia madre sia stato ottimo, ho notato una situazione che non mi è sembrata adeguata per un altro paziente che si trovava vicino a noi; purtroppo in un contesto di emergenza la contiguità degli spazi è inevitabile ed è quasi impossibile tapparsi le orecchie per non sentire.. appena arrivata ho notatato subito un ragazzo extracomunitario sdraiato su una barella che non stava bene, penso che avesse delle assenze o delle crisi epilettiche da quel poco che ho sentito; gli infermieri di turno ridevano e scherzavano ad alta voce con molta naturalezza (mi ha colpito molto questo chiacchericcio perchè parlavano dei malati di sla allegramente.. quasi per ripassare forse qualche lezione di pronto soccorso su questa tipologia di pazienti.. agghiacciante per chi è vicino e costretto ad ascoltare..).il medico, invece, era impegnato ad elaborare una diagnosi e ho percepito che fosse molto attento al ragazzo. Mi sono proiettata subito nella realtà di questo giovane, solo, senza un parente nè un amico vicino a lui e certamente in uno stato di tensione, di paura e di smarrimento per il suo malessere.. Immagino sia pesante per dei giovani infermieri lavorare di notte, a stretto contatto con l'emergenza, tra la vita e la morte e dovendo mantenere alto il livello di attenzione e concentrazione vista la responsabilità degli interventi, a volte, scherzare aiuta a sdrammatizzare e ad acquisire un certo distacco per operare meglio visto che l'intervento non è psicologico ma è sul corpo del paziente; a volte, però, di fronte a situazioni serie e delicate nelle quali il paziente è a disagio, spaventato o disorientato, forse sarebbe più lecito ridere, scherzare e fare chiacchiere in uno spogliatoio, in un vostro spazio, a una cena di lavoro tra colleghi, o a casa vostra e non davanti ai pazienti!(anche se non sono in fin di vita). Forse in alcune situazioni il silenzio e un atteggiamento più rispettoso potrebbe aiutare maggiormente il paziente a rilassarsi, ad affrontare meglio il dolore e a sentirsi meno svalutato; anche l'ironia può aiutare se coinvolge il paziente e se, ovviamente, non sta troppo male.. ma parlare dei vostri affari, far caciara, o peggio, fare battute sulle patologie davanti ai pazienti è piuttosto fastidioso e alienante.. Quella sera non ho avuto problemi a contenere mia madre che si lamentava, angosciata, del suo dolore e l'ho invitata a calmarsi e ad abbassare la voce, facendole capire che fuori dallo stanzino c'era un paziente che stava peggio di lei. Mi scuso per questa critica, ma mi sentivo di esprimerla visto che date la libertà ai pazienti e ai parenti di darvi un riscontro.. Sembrerò rigida, ipersensibile, in realtà, anni fa, a causa di una visita superficiale e una diagnosi affrettata di un medico di p.s. che chiaccherava allegramente con un suo collega, ho rischiato la vita.. é evidente che quando entro in un ospedale o in un pronto soccorso sono ben presente e attenta ai minimi dettagli.. il confine tra sensibilità, professionalità, attenzione e viceversa banalità, superficialità e disattenzione purtroppo è sempre molto sottile.. Al di là di questa digressione, ringrazio il medico dell'ambulanza e del p.s, entrambi professionali, competenti, corretti, sintetici, ottime persone (non conosco i nomi perchè non ho in mano la cartella clinica, in possesso dei miei genitori), i volontari/soccorritori dell'ambulanza (umili, gentili e competenti) e gli infermieri, che sono certa essere degli ottimi operatori se lavorano in p.s.(forse un tantino in più di finezza non guasterebbe..)
Buon proseguimento.
Chiara

Patologia trattata
Dolore toracico in soggetto cardiopatico.

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