Dettagli Recensione

 
Ospedale di Gallarate
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Diritti del paziente terminale

Discorso molto semplice e lineare da capire:
- Ci viene IMPOSTO di portare il paziente in una casa di cura per malattie terminali, CAMELOT GALLARATE, casa di cura NON presente nelle liste di convenzione della REGIONE LOMBARDIA.
- Al rifiuto di questa procedura ed alla necessità di metterci d'accordo, tutti i medici si alterano dicendo che non è possibile fare diversamente
- Contatto l'ASL per chiedere informazioni, mi confermano che la procedura di cure palliative è ad esclusiva scelta del paziente e/o dei parenti più prossimi.
- Richiedo Hospice domestico per malattia terminale
- Occorrono 24h per la presa in carico di un paziente, il dr. Colombo non è al corrente che la procedura di cure palliative domestiche prevede dopo l'accettazione un incontro con il medico palliativo.
- Il giorno dopo il nostro incontro aveva già preparato le dimissioni per il paziente dicendo che SIAMO STATI NOI A NON SCEGLIERE L'HOSPICE IN STRUTTURA.
LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: L'AZIENDA OSPEDALIERA S. ANTONIO ABATE DI GALLARATE, HA DEGLI INTERESSI A DIREZIONARE TUTTI I MALATI TERMINALI AL CAMELOT?

Patologia trattata
Cancro colon.

Commenti

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Inviato da ROSSI ANTONIETTA
27 Settembre, 2020
Solo due parole in merito al trattamento dei pazienti oncologici e dei parenti. Devo pensare che siano solo belle parole scritte e non messe in pratica quelle che vengono insegnate durante i vari percorsi di formazione del personale sanitario ai vari livelli, in un reparto dove purtroppo la sofferenza e' altissima, soprattutto quella psicologica... Perche', si sa, siamo lì per accompagnare un nostro caro lungo un percorso in salita. Cosa si trova?? Medici e personale "al di sopra delle righe"...Indifferenza, freddezza, possibilita' limitata di dialogo... Medici che spesso ti dicono una verita' in modo brutale. Ma si sono mai chiesti, prima di parlare, in che condizioni era il loro interlocutore? Che stato d'animo aveva? Era in grado di sopportare il peso di certe parole? Sono mai stati dall'altra parte o si sono mai chiesti e..."se capitasse a me?".
Tutto questo per dire che, forse, in un reparto cosi', l'accoglienza di un paziente e dei relativi parenti deve essere fatta in altro modo... L'attenzione da parte dei medici ha bisogno di umanita'... E in ultimo, non in ordine di importanza, la chiarezza e la veridicita' delle informazioni: un paziente, e soprattutto un familiare, ha diritto di sapere ed avere ogni esito degli esami eseguiti e non essere obbligati a chiedere copia di cartella clinica per entrarne in possesso. Forse tutto questo e' l'esito della pandemia???
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Inviato da Kris
02 Luglio, 2021
Concordo con tutto ciò che ha detto. Informazione ai familiari zero. Degli esami fatti in ospedale, richiesta copia più e più volte, mai avuti. Mi hanno detto: signora non possiamo farle una cosa per ogni esame che fa! (Analisi del sangue e tampone ogni 7/15 giorni). Se tutti richiedessero copia, noi saremo impegnati a fare e distribuire fotocopie.
Per non parlare di alcuni medici che alle domande sulle terapie e effetti collaterali (ho chiesto espressamente una documentazione scritta) mi sono sentita rispondere: "questi sono i farmaci, su internet trova tutte le spiegazioni e gli effetti collaterali".
E troppo spesso anche a me hanno detto: signora non è possibile fare diversamente. È così e basta.
Informazioni = 0
Consenso informato = 0
Risposte a domande su farmaci alternativi o con meno effetto collaterali o integrazioni, o farmaci SENZA utilizzo di terapia GENICA (QUINDI SPERIMENTALI) O SENZA utilizzo di BIOTECNOLOGIA = 0
LA RISPOSTA È SEMPRE QUELLA. SIGNORA non c'è altro. Non ci sono alternative. È così e basta.
ESPERIENZA PERSONALE PESSIMA.
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Inviato da Sabrina Meneghin
19 Febbraio, 2023
Stessa cosa. Gli esami non vengono dati!
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