Dettagli Recensione

 
Ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

COMPETENZA MA PERSONALE CON TRATTAMENTO SPIACEVOLE

In gravidanza sono stata seguita dal Dott. Gandolfi, che era ancora primario nel periodo in cui ho partorito, in lui ho riscontrato competenza e disponbilità durante le visite private. Non conoscevo il reparto, quindi ho frequentato anche il corso per gestanti e ai monitoraggi ho conosciuto in particolare un'ostetrica gentile e disponibile, Elisabetta. Del personale medico ringrazio la Dott.ssa Iannaccone. La parte spiacevole inizia con il mio parto naturale caratterizzato da un lungo travaglio di notte. Al pronto soccorso accusavo dolori forti per via del travaglio e ho risposto alle domande del personale medico, che per prassi si deve accertare che la gestante non si presenti per un "falso allarme". Finite le domande, vengo accompagnata al reparto. Mi viene assegnata una delle ostetriche di turno, dapprima gentile e apparentemente disponibile, mi viene a trovare di tanto in tanto mentre riesco ancora a sopportare i dolori. Rimango sdraiata e gestisco i dolori più forti aggrappandomi all'apposita sponda del lettino. Consultando l'andamento del monitoraggio, l'ostetrica mi dice che a prescindere dall'intensità del dolore che sto provando, le fitte devono aumentare e saranno sempre maggiori e che dureranno tanto, visto che sono ancora "indietro"; così dicendo mi ha creato sconforto e ho iniziato ad avere tremiti di freddo nonostante il caldo della stanza. Buona parte del travaglio si è svolta nella vasca a disposizione. In pratica, fintanto che gestivo i dolori in silenzio, ero una brava gestante, non appena ho iniziato a urlare, non lo ero più. Anzichè incoraggiarmi e confortarmi, mi ha detto che si sarebbero creati dei segni sul mio volto e che i capillari si sarebbero rotti. Ho saputo infatti dalla mia compagna di stanza che il personale ostetrico di notte si è lamentato delle mie urla e che si domandavano se ci fossero le finestre aperte del bagno in cui ero. Verso mattina decide di rompermi le acque per velocizzare il parto, provando dolore ho gridato constadando dallo sguardo ormai spazientito che avevo "deluso" ulteriormente. Lo stato di agitazione aumenta con i dolori e l'inesperienza del primo parto, ma anche per la mancanza di incoraggiamento e tranquillità. In pratica era una sopportazione non solo mia, ma anche da parte di chi professionalmente è preposta a quel ruolo. non avevo voluto chiamare il primario di notte e di mattina, perchè sapevo che il parto naturale può essere gestito tranquillamente dal personale ostetrico. alle 8.30 passa il turno a Elisabetta, non prima di avere visto chiaramente che l'ostetrica che mi aveva seguita fino a quel punto la prendesse da parte avvertendola che ero una gestante problematica e chissà cos'altro. Elisabetta mi dice che sente la testa del mio bimbo e che se spingo forte lo vedrò presto, che tutte le gestanti dicono di non farcela e tutte implorano il cesareo. Mi sono sentita incoraggiata e ho partorito dopo 8 minuti. Con Elisabetta è entrata anche un'altra ostetrica o infermiera che la mia compagna di stanza mi ha poi spiegato che termina i parti tenendo stretta la gestante essendo corpulenta. Entrando mentre dicevo che non ce la facevo più, quest'ultima mi ha fulminata con lo sguardo spazientito ed esasperato da subito. Ho partorito un bimbo sanissimo e forte e, le ore successive al parto, stavo bene nonostante i punti per le lacerazioni e il dolore e la notte trascorsa. Ho tuttavia riscontrato che le ostetriche del reparto partono dal presupposto che le madri siano delle scansafatiche. Dopo il parto stavo sdraiata con il mio bimbo sul petto senza chiedere niente, un'ostetrica infastidita mi ha detto che più tardi sarebbe venuto il medico, e se avevo fatto questo, se mio marito aveva fatto quest'altro... La stessa ostetrica (di cui ricordo il nome ma non nomino) ha mantenuto lo stesso atteggiamento spiacevole per la durata dei due giorni che sono rimasta, mentre a un monitoraggio, al cospetto del primario, era stata squisita. Prima di me anche le altre madri che avevano partorito avevano constatato e si lamentavano dell'atteggiamento del reparto e per i modi di chi prima dice di chiamare in caso di necessità- anche per cambi pannolini e cose semplici- ma poi si presenta scocciata e supponente. Non vedevo l'ora di essere dimessa, uscita dall'ospedale mi sono sentita subito bene e ho contattato un'ostetrica non appartenente al personale del reparto.

Patologia trattata
PARTO NATURALE.

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