Dettagli Recensione

Direi che la comunicazione con i parenti è lasciata nelle mani di studenti specializzandi che, pur nell'unica ora di colloquio, hanno sempre fatto molta difficoltà ad incontrare noi parenti. Mai visto un oncologo di riferimento, se non nella fase finale in cui la paziente era ormai molto debilitata. Alla fine è stata lasciata a noi familiari, che abbiamo attivato a casa cure palliative fino al decesso. La paziente è morta aspettando una telefonata dell'oncologa, che è arrivata un giorno prima del decesso. Esperienza che non auguro a nessuno. Una infermiera, mossa da compassione, ci ha invitato a richiedere un colloquio per farci dire esattamente come stavano le cose. Sentimento di solitudine e incomprensione circa la patologia. Sono pieni di pazienti, cosa che forse porta a perdere il vero significato del loro lavoro. Nel pomeriggio i giovani specializzandi sfuggono ai pazienti, mi è anche capitato che uno aprendo la porta si frapponesse fisicamente per impedirmi accesso alla sala colloquio.
Bravi gli infermieri, che hanno svolto il loro lavoro in modo encomiabile.