Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Monza
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Neurochirurgia: una grande famiglia

Siamo entrati in questo reparto senza sapere cosa ci aspettava, senza immaginare che di lì a poco un treno enorme fatto di paura, di sofferenza, di panico, avrebbe in un attimo devastato la nostra vita e quella dei nostri figli, della nostra famiglia, dei nostri amici! Una borsa con dentro poche cose, mano nella mano, un sorriso e tanto amore, l'unica cosa che salva..
Il ricovero, la prima notte senza di te, installare skipe al telefono almeno per potersi dare la buona notte e via, l'inizio.. un giorno di preparativi e poi l'intervento..
Ti ho aspettato insieme a uno dei nostri figli, il più grande, la più piccola ancora nella mia pancia e la mia, la nostra migliore amica per 10 lunghe ore, dieci ore di paura, di angoscia, di pianti, di panico, di preghiere, di speranza; e in quel momento non c'entra in che Dio credi, in quel momento preghi e basta.. Ho avuto paura di perderti, ho avuto paura di non poter più stringere la tua mano, di non sentire più il profumo della tua pelle, di non poter veder più i tuoi occhi.. ho guardato quella porta infinite volte sperando che da quella porta tu uscissi vivo! Ti ho aspettato come mai ho fatto prima, e quando sei uscito, ho visto il tuo corpo, il tuo viso devastato dall'operazione.. un tubo in bocca uno nel naso i tuoi occhi chiusi, la tua pelle fredda.. ma eri vivo, e a me quello bastava!
Terapia intensiva.. sono entrata, ho baciato i tuoi occhi, le tue mani, Sofia nella mia pancia ha scalciato un giorno intero come se lei avesse sentito tutto, come se volesse dirti "forza papà "
Ti ho dovuto salutare, ho dovuto lasciarti solo in quella stanza fredda e ho pianto, pianto dalla disperazione, pianto perché sapevo che quando ti saresti svegliato tu avresti avuto paura, tu ti saresti sentito solo senza nessuno intorno a te..
Alle cinque del mattino con gli occhi aperti a pensare cosa fare, se venire da te all'una come avevano detto i dottori, o alzarmi e correre vicino a te..
Deciso ...arrivo!
Una porta tra me e te ho pensato ma almeno siamo vicini!
Una infermiera dolcissima mi informa che in mattinata ti avrebbero trasferito in reparto e io gentilmente le chiedo di concedermi un saluto, un solo saluto all'amore della mia vita..
Mi guarda e mi dice "venga, ma solo un attimo!".
Entro, i miei occhi incontrano i tuoi, si gonfiano di lacrime tratteniamo il respiro tutti e due e finalmente posso accarezzare il tuo viso!
La mia mano nella tua.. e tocco il cielo con un dito, perché a volte certe cose le dai per scontate, ma quando poi ti mancano è come se ti mancasse il mondo; e quando poi le riprovi hanno tutto un valore nuovo. La mia mano nella tua per sempre come se sarà sempre la prima volta??
Sto con te, ti guardo e quasi non mi sembra vero, sei vivo.
Mi dici.."che notte, ho avuto paura, adesso vedo doppio. non sento la faccia.."
Ti guardo e penso che ti amerei comunque anche se tu non saresti più quello di prima, ho avuto così tanta paura di perderti che mi sembra un sogno averti!
Ci spostano in reparto e inizia la ripresa, forse la parte più difficile, ma avevo già deciso, tu saresti stato il mio unico pensiero, mai ti avrei lasciato, mai ti avrei "abbandonato" per fare altro, tu avevi bisogno di me e io di te!
Ti ho guardato nel tuo letto devastato inerme immobile fragile..ti ho accarezzato baciato rimboccato le coperte accudito come il fiore più bello del mio giardino come il mio diamante più prezioso e ti ho amato,amato alla follia,ti addormentavi e al tuo risveglio c'erano i miei occhi!Ho cercato di essere invisibile per non dar fastidio agli "angeli bianchi "che ti curavano ma io volevo stare solo al tuo fianco..io sapevo che insieme saremmo stati più forti che da solo"
Sei stato male, ho avuto ancora paura, avrei voluto non andare a casa nemmeno la notte.
I nostri ragazzi ogni sera a trovarti e io a leggerti i messaggi di tutti i nostri amici che insieme hanno pregato per te!
Poi la sorpresa..
Corro, conto i piani in ascensore, sto arrivando da te, preoccupata ed impaurita perché la sera non eri stato bene.
La porta verde, schiaccio il maniglione imbocco il corridoio ed eccoti.. i miei occhi incrociano i tuoi, sei seduto sulla sedia a rotelle, senza benda alla testa, con la salvietta in mano mi dici "mi lavi i capelli?"
Sono corsa da te ti sarei saltata al collo con le mie gambe intorno alla tua vita come quando torni da una giornata di lavoro ma non potevo..
Quasi impossibile, ci facciamo un selfie, lo mandiamo agli amici ,quasi non sembra vero ...
Invece è vero, l'amore vince sempre, l'amore vince su tutto, vince sulla malattia, vince su ogni cosa!
Siamo stati insieme abbiamo combattuto insieme e insieme abbiamo vinto!

Ringrazio in primis il primario di questo reparto, il dottor Erik Sganzerla, perché tu "prof", e mi permetto di darti del tu ma con il massimo del mio rispetto, hai salvato la vita al mio grande amore, al padre dei mie figli, perché le tue mani hanno lavorato ore insieme alla tua equipe per salvare una vita; e su questo mi fermo un attimo... perché non è solo la vita della persona che più ami al mondo; voi salvate le vite di mille persone e di altre mille, che sono le mogli i figli a cui voi ridate le persone che piu' amano.
Ringrazio gli "angeli bianchi" che curano e accudiscono i malati, quelle che magari ricevono meno lodi ma che svolgono a volte i lavori peggiori.
Voi regalate un sorriso a chi sta male, e in quei momenti tutto serve, ma io sono fermamente convinta che l'amore, l'affetto, la vicinanza possano curare tutto, la solitudine la paura di ritrovarsi soli in una stanza con il proprio dolore annienta un uomo e lo rende vittima della sua stessa malattia!
In questo reparto mi hanno dato la possibilità di stare vicino al mio grande amore, rispettando io in primis il lavoro di tutti, la malattia degli altri, i silenzi degli altri. Ringrazio il capo sala Diego per avermi ascoltata, per avermi dedicato un attimo del suo prezioso tempo!
Perché a volte capita che chi c'è dall'altra parte della sponda e vive l'ospedale e la malattia tutti i giorni perché è il proprio lavoro, non capisca che per noi invece per chi deve affrontare tutto questo, e' panico, tutti gli equilibri vengono devastati, quello di famiglie intere, come se fossimo buttati in un vortice di emozioni (brutte ) e noi l'unica cosa che possiamo fare e' sopravvivere lottare; e basterebbe così poco, ma così poco per rendere tutto diverso..
Poterti stare accanto ci ha dato la forza di superare tutto, di non sentirci mai soli, di poterti stringere la mano quando ne avevi bisogno e non farti mai sentire la paura e la solitudine!
TUTTO SERVE,TUTTO HA UN SENSO
Amate, lasciate almeno una persona cara al fianco di chi soffre, parlate, amate, regalate un sorriso una stretta di mano; e tutto avrà un colore nuovo, insieme si è più forti che da soli!
Grazie a tutti.

Professionalità, attenzione, umanità, competenza. Grazie prof Sganzerla, grazie Diego (caposala) grazie a tutti.

Fabrizio e Stefania

Patologia trattata
Meningioma.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Antonella
31 Gennaio, 2023
Dio mio quanto ho pianto leggendo le tue parole.. Spero tuo marito stia bene, è fortunato ad avere una moglie come te.
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