Dettagli Recensione

 
Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Crioterapia

Ho effettuato una visita dermatologica presso l’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma per avere un riscontro circa una verruca sul palmo della mano sinistra. La Dott.ssa Cameli mi ha ricevuto una prima volta il 22 maggio, effettuando la terapia a base di azoto liquido, prescrivendomi degli impacchi a base di acido borico e raccomandandomi di ripresentarmi per una seconda visita a distanza di circa 20 giorni non tassativi. Non appena tornata a casa, ho chiamato per fissare immediatamente un nuovo appuntamento e mi hanno comunicato che la prima disponibilità sarebbe stata ad ottobre (a 5 mesi di distanza) e che l’accesso diretto senza prenotazione sarebbe stato valido fino al 31 maggio stando alle ultime direttive. Ho riprovato a chiamare qualche giorno dopo e mi è stato detto che si era liberato un posto per il giorno 31 maggio e, temendo di non riuscire a trovare una data più adeguata, ho effettuato la prenotazione. Il 31 maggio mi sono presentata alla visita programmata e la Dott.ssa Cameli, dopo avermi ricevuto, mi ha domandato quanto tempo fosse passato dal primo trattamento di crioterapia applicato alla mano. Io le ho comunicato che il tempo trascorso era di circa una settimana e le ho spiegato che non ero riuscita a trovare nessun altro appuntamento consono alle mie necessità. La Dott.ssa Cameli si è visibilmente alterata, dicendomi che sarebbero dovuti passare minimo 20 giorni, che quello era ormai una visita inutile perché non mi avrebbe potuto effettuare nessun tipo di terapia. Ha utilizzato nei miei confronti un tono infastidito, come se avessi avuto chissà quale colpa imperdonabile. In mia difesa le ho risposto che non la stavo incolpando di questo mio errore, ma che in tutta la mia ignoranza pensavo che un appuntamento a distanza ravvicinata sarebbe stato meglio rispetto ad uno troppo in là nel tempo. Le ho chiesto di avere un minimo di comprensione per la mia condizioni (cosa avrei dovuto fare?). La Dott.ssa Cameli mi ha risposto che la stavo mettendo in una situazione di imbarazzo (tutt’ora non capisco perché), che avrebbe dovuto darmi appuntamento in un’altra giornata già piena (“le avevo detto minimo venti giorni, che parlo a fare io”, testuali parole). Mi ha detto che nessuno si era mai comportato come me e che il mio errore sarebbe andato tutto a carico suo. Per tutta la durata della discussione ha continuato a sbuffare, ad alzare le braccia visibilmente innervosita, mi ha ostacolato nel tentativo di controbattere. Comprendo il mio errore di valutazione (derivante per altro da semplice ignoranza ed ingenuità in materia), ma ci sono modi e modi per rispondere e sicuramente oggi la Dott.ssa Cameli si è dimostrata maleducata e tutt’altro che comprensiva.

Patologia trattata
Verruca sul palmo della mano.

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