Dettagli Recensione

 
Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza negativa

Premetto che mi associo alla recensione di Mara del settembre 2012.
La mia personale esperienza è stata estremamente negativa.
Mercoledì 19 marzo 2014 conduco mia suocera (anni 88 compiuti) dal dr. Andriulli, di cui era già stata paziente diversi anni fa. Dopo una breve visita a pagamento intramoenia, il dottore ha deciso di ricoverarla immediatamente. Per qualche giorno sono state somministrate solo "glucosate", alla faccia di quello che il SSN paga per la degenza giornaliera. Il venerdì è stata sottoposta ad ecografia e poi a TAC. Lunedì 24 incontriamo il dr. Andriulli, che senza mezzi termini ci "gela" facendo presente che vi era una ostruzione dei dotti biliari per cui era necessario intervenire per inserire uno "stent" o qualcosa del genere. Intervento in anestesia totale da effettuare il mercoledì 26; successivamente bisognava inserirne uno più largo a distanza di otto giorni, cioè il 2 aprile. Di nuovo in anestesia totale, è stato tentato l'inserimento che, non essendo riuscito, nella stessa sede è stato inserito un altro stent dalla parte opposta al primo, per cui la paziente ha due tubicini che fuoriescono dall'addome. Ovviamente due anestesie totali sono state fatali, tant'è che la paziente non ha più la forza di alzarsi. Mi sorge il dubbio, così come manifestato anche dai dottori della sala operatoria, che il secondo intervento fosse inutile ed è quindi stato programmato senza valutare attentamene (con i sistemi della diagnostica) la situazione dei dotti biliari. Questi i fatti, ora gli aspetti negativi.
- l'assistenza è quasi inesistente;
- nessun dottore o infermiere ha mai chiesto alla paziente (allettata da oltre otto giorni) se fosse andata di corpo; né alcun dottore o infermiere si è preoccupato di mettere un catetere alla paziente per evitarle l'uso della "pala" anche per fare pipì;
- i dottori non sono quasi mai disponibili e se lo sono ti ricevono in mezzo al corridoio, dove inevitabilmente si parla anche di patologie gravi alla faccia della "privacy";
- la stanza in cui era ricoverata è situata vicino ad una porta di passaggio tra il reparto e l'atrio; la porta a chiusura automatica veniva attraversata qualche centinaio di volte al giorno con un fastidioso rumore creato dal forte sbattere delle ante (alla faccia della tranquillità dei pazienti); ma quello che è più grave è che erano proprio dottori ed infermieri a farla sbattere violentemente;
- il bagno nella stanza della degenza non rispetta le norme di igiene; non esiste una ventola che aspiri le esalazioni di coloro che lo usano più spesso, come quelli sottoposti alla preparazione per rettoscopie, colonscopie ecc..; gli olezzi prendono sfogo da una griglia laterale che immette gli stessi direttamente nella stanza;
- non parliamo dei cibi che sono assolutamente pessimi di gusto e qualità;
- per finire, dopo l'intervento del due aprile, verso sera, alla paziente si è manifestata febbre; tale situazione in qualsiasi ospedale statale, anche quello più sperduto, nessuno si sarebbe mai sognato di dimettere un paziente; EBBENE, NEL REPARTO DI GASTRO CIO' E' AVVENUTO CON ESTREMA DISINVOLTURA, per cui mia suocera, alle nove del mattino del giorno tre aprile, è stata messa "in uscita" e, cosa ancora più grave, non abbiamo avuto "L'ONORE " di parlare con qualche dottore per avere ragguagli sul post-degenza. Una infermiera di buon cuore ha avuto la compiacenza di spiegarci qualcosa. L'ospedale di S. Giovanni, frequentato 15 anni fa, è solo un bel sogno svanito nel nulla. Farebbe bene il SSN a controllare gli ospedali convenzionati con Esso per valutarne l'efficacia, l'efficienza, la sicurezza, la vivibilità degli ambienti e la professionalità delle prestazioni. Ho certamente dimenticato altri aspetti, ma in conclusione eviterei un ricovero nel reparto di gastro. Tra l'altro ho avuto modo di sapere che anche altri reparti non offrono più l'assistenza di una volta.

Patologia trattata
Dotti biliari ostruiti.

Commenti

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Inviato da Antonella
10 Febbraio, 2019
Ho avuto anch'io la stessa esperienza con mio padre di anni 85. È stato ricoverato dal 12.12.2018 al 29.12.2018 e poi dal 7.01.2019 al 18.01.2019. Dopo 9 giorni dalle dimissioni é deceduto. Stesso problema, cioè dimesso il giorno dopo l'intervento senza spiegazioni di cosa fare a casa. E soprattutto non ci hanno detto quali erano le conseguenze dei drenaggi.
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