Dettagli Recensione

 
Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Si può vivere due volte

Il 1° giugno 1992 mia figlia di quattro anni, Elisa Macchiavelli, fu ricoverata per ipossia da annegamento all'Ospedale Meyer di Firenze, sempre dislocato nella vecchia struttura. I medici si resero subito conto che la situazione era disperata: l'ipossia in piscina con l'aggravante del cloro era stata di vari minuti, impossibile quantificarli, e le condizioni generali: dai polmoni, al cuore, alla situazione cerebrale, incredibilmente catastrofica.
Tre giorni di coma, composti da nottate e giorni, e non ho mai visto allontanarsi un medico dalla rianimazione: noi, genitori e parenti, al di qua della rianimazione, con le nostre preghiere e il nostro amore; e i medici, dentro il reparto di rianimazione, prostrati e addolorati, che hanno cercato e inventato il meglio per non far morire mia figlia, nella speranza che non rimanesse un "vegetale".
Ho saputo "dopo" che avrebbero voluto chiederci il consenso per l'espianto degli organi: tanto era grave la situazione.
Poi, mi chiedo ancora come è stato possibile, l'invito ad entrare in rianimazione: mia figlia che respirava senza intubazione, e nel momento che l'ho chiamata, lei, ad occhi ancora chiusi, si è girata verso il suono della mia voce, e mi ha detto: Mamma, dove è il grillo? Cosa sono questi tubi? Ti voglio bene...
Il Prof. Busoni, all'epoca primario della rianimazione, ci ha detto con commozione: la situazione era veramente senza domani. Noi abbiamo fatto il possibile e l'impossibile, ma qui, forse, siamo di fronte a qualcosa che trascende da noi...
Oggi mia figlia ha 26 anni, nuota come un delfino, ed ha un ricordo sereno di quando è stata "fra la terra e il cielo".
Non avrò mai abbastanza parole per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla vita di mia figlia. A voi,un abbraccio di luce.

Patologia trattata
Ipossia da annegamento.

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