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Paziente 72enne in piena attività e buone condizioni, accusa algie per varicocele. Visita privata effettuata in ospedale per varicocele, il primario consiglia di trattare anche colecisti ed ernia addominale (recidiva), pur non essendo questi ultimi urgenti. Segue chiamata per ricovero prospettato di pochi giorni. Viene eseguito l'intervento di ernia addominale (recidiva) in laparoscopia, ma dopo due giorni, a seguito di gravi complicanze subentrate, ci si accorge di lesioni intestinali provocate dall'intervento stesso. D'urgenza viene rioperato in maniera tradizionale per "riparare" il danno. Segue una convalescenza in reparto non agevole, con lenti miglioramenti e indicazioni contraddittorie da parte dei medici del reparti, spesso in contrasto.
Nel frattempo subentra una polmonite. Dopo circa un mese il paziente viene dimesso, ma purtroppo in condizioni di salute fortemente compromesse e prevalentemente allettato. Dispnea e fatica a deambulare. In tutto ciò, non è stato operato al varicocele e continua a subire le fastidiose algie motivo della prima visita; per di più in una condizione di forte debilitazione a causa dei nefasti interventi cui è stato sottoposto.
Dopo due mesi senza grandi miglioramenti, subentra malore improvviso. Accesso urgente e decesso al PS, sempre del medesimo nosocomio. Reparto che non consiglio per la gestione clinica del paziente.