Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura ad Alessandria
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Approssimativi e poco empatici

Il Borsalino, nonostante tratti la fisioterapia a regime intensivo, offre sessioni di trattamenti (sessioni di fisioterapia, cognitivo, logopedia e supporto psicologico) per un monte di non più di 3 ore al giorno, esclusi TUTTI i festivi. Le sessioni avvenivano sempre con più persone in contemporanea e i pazienti erano poco seguiti.

Il personale che eroga i trattamenti si presenta talvolta giudicante e non oggettivo verso famiglia e pazienti. Anziché supportare famiglia e paziente nel rientro a casa, spesso il consiglio è di lasciarlo in RSA (qualsiasi età abbia) con tanto di “Voi non vi rendete conto di ciò che vi state portando a casa”. Non sono mancati commenti indecorosi (del tipo: “qui lavoriamo tutti mica solo l*i!” Oppure “per un parente si deve fare uno sforzo e presenziare”) sul fatto che un parente (presente in visita OGNI giorno per 6 mesi!) non potesse partecipare alla riunione pre-dimissione in quel giorno e ora specifica perché aveva un inderogabile impegno (nb: negli altri giorni tutto l’entourage medico e non, non si riusciva ad unire perché ciclicamente in ferie).
I commenti indecorosi sono stati purtroppo pronunciati dalla persona gerarchicamente più alta del reparto davanti al paziente. Paziente che, carico di dubbi e incertezze sul suo futuro, si vedeva privato di autonomia e indipendenza e usciva in sedia a rotelle con una non sufficiente ripresa (nonostante quanto fosse stato precedentemente dichiarato dai neurochirurghi dell’Ospedale SS. Antonio e Biagio).

I medici in struttura poco presenti e i contatti sono sporadici e casuali. Ci si sente abbandonati. Il personale che eroga le prestazioni fisioterapiche e altre è abilissimo nella dialettica, nel gossip e nell’armeggiare lo smartphone.

La totale mancanza di sensibilità e la fittizia preoccupazione nei confronti del rientro a casa del parente sono i lati dolenti dunque da aggiungere a un non sufficiente programma riabilitativo, che nel corso dei mesi ha restituito un paziente poco migliorato che ora sta continuando il suo percorso a casa propria, seguito da altre strutture che stanno dando ben altre soddisfazioni.

Patologia trattata
Emorragia cerebrale e asportazione MAV cervelletto. Nel decorso post operatorio si dovevano trattare deficit cognitivi prevalentemente associati a mancanza di parola e equilibrio nella stazione eretta.

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