Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Isernia
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Intervento asportazione MAV

Mi chiamo Salvatore P., ho 25 anni e circa tre anni fa, in seguito ad uno svenimento, mi condussero al pronto soccorso dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore e da lì scoprii di avere una MAV cerebrale non rotta.
Nel reparto di Neurochirurgia ipotizzarono di intervenire chirurgicamente, ma il dottor Giugliano si oppose e decise di non sottopormi all’operazione poiché, essendo un ragazzo giovane, sano, forte e che non ha mai sofferto di alcun problema fino a quel momento, i rischi erano alti. Potevo rimanere su di una sedia e non alzarmi mai più.
Il dottore chiamò i miei genitori e chiese loro se fossero stati disposti ad accompagnarmi fuori dalla Campania per iniziare a trattare la MAV con le embolizzazioni.
A Perugia, il neuroradiologo Mohammed Hamam, dopo due anni di controlli e di risonanze magnetiche, decise di iniziare ad intervenire ma, ripeto, siccome non avevo mai sofferto di nulla, decidemmo di consultare il dottor Mangiafico, neuroradiologo del Neuromed di Pozzilli, che mi consigliò di iniziare a fare un'angiografia per studiare meglio il quadro della situazione.
Dopodichè chiamò i miei genitori e comunicò loro che la mia MAV era abbastanza grande, di circa 4 cm., e che era localizzata in profondità al lato destro del cervello. Per questo motivo, intervenendo con l’embolizzazione, rischiavo una paresi. Chiedemmo quindi al dottore se fosse stato possibile utilizzare la robotica, che è meno pericolosa, ma la MAV era troppo grande e la grandezza massima per intervenire con questo tipo di tecnica è di 2 cm.
Decidemmo allora di fare una consulenza anche con il dottor Pirozzi all'Humanitas di Milano, nella speranza che ci comunicasse che, nonostante la grandezza, era comunque possibile intervenire con la robotica, evitando così i tanti rischi.
Io lavoro ad Isernia e con i miei colleghi, la sera del 26 Maggio 2022, organizzammo una partita di calcetto. Giocavo abbastanza spesso con loro. Erano circa le ore 20:00 e alla fine della partita mi accorsi di non sentirmi bene. Vedevo le farfalle bianche davanti agli occhi e così subito mi fecero bere dell’acqua e zucchero, poi non ricordo più nulla. Il mio collega mi portò al pronto soccorso dell'ospedale Veneziale di Isernia, dove emerse un’emorragia e mi dichiararono morte cerebrale.
Così mi trasportarono d'urgenza al Neuromed di Pozzilli, dove intervenne il neurochirurgo dottor Sergio Paolini con la sua équipe. Entrai in sala operatoria intorno alle ore 22:00 e l'operazione chirurgica finì verso le 04:00 del mattino seguente. Il professor Paolini disse ai miei genitori che l’intervento era riuscito e che aveva asportato l'intera MAV, ma la situazione era grave e bisognava valutare i danni neurologici riportati al risveglio dal coma.
La condizione era stabile e dopo 5 giorni nel reparto di rianimazione, mi tolsero la sedazione e mi svegliai: il primo miracolo.
Reagivo giorno per giorno positivamente; il tredicesimo giorno uscii dalla terapia intensiva e mi trasferirono nel reparto di neuroriabilitazione, dove cominciai il ciclo di fisioterapia.
Nel giro di 3 mesi e 10 giorni ripresi subito a muovere il lato sinistro, che era paralizzato dopo l’operazione, e iniziai anche recuperare la memoria a breve termine.
Il 6 Settembre 2022 sono uscito dal Neuromed con le mie gambe ed in perfetta salute, parlando bene e muovendo il lato sinistro, come se non fosse successo niente di tutto ciò.
Se ad oggi posso riprendere a vivere la mia vita normalmente, continuando il mio lavoro e a non avere più paura di nulla, è grazie al Professor Sergio Paolini e alla sua equipe che, con la mano di Dio, mi hanno salvato la vita. Devo tutto a lui.

Patologia trattata
Mav cerebrale.

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