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Esperienza ai confini della realtà
Vorrei scrivere solo poche righe per raccontare la mia esperienza con la dott.ssa Mangia, a cui mi ero riferita dietro suggerimento di una persona amica. Prenoto il giorno, confermo l'appuntamento nonché l'orario con la Sua infermiera, che per inciso vorrei dire è professionale e degna della struttura per cui lavora, e Le chiedo una mezz'ora di tolleranza oraria, arrivando noi da Bari. Una volta arrivati, dopo aver ricevuto su strada 3 - 4 telefonate di rassicurazione sul rispetto dell'orario, entriamo e troviamo di fronte a noi un medico che letteralmente ci assale ed aggredisce con violenza verbale per non aver rispettato un orario che evidentemente Lei non aveva concordato con noi, aspettandoci mezz'ora prima, e per esserci presentati in prossimità di una sua teleconferenza. Ora, a parte non sapendo noi nulla della sua teleconferenza, che se ci fosse stato comunicato neanche ci saremmo avviati, mi chiedo e mi domando anzitutto dov'è la deontologia e la professionalità della dottoressa in questione. Un medico dovrebbe sempre mantenere un certo contegno, atto al luogo ove lavora e alla missione per cui quotidianamente si giustifica e si legittima il suo essere e tutta la sua persona. Le esternazioni verbali della dottoressa in questione sono state tali e tante da non consentire né la visita (che mai avremmo accettato in quelle condizioni) né tanto meno un contraddittorio vivace ancorché educato.
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