Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico di Verona Borgo Roma
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Esperienza negativa

Sono esattamente ben sette anni che seguo le gesta mediche del Prof. Zattoni tramite Internet. Le prime risalgono ai tempi di Udine, poi Verona, alla fine Padova. C’è proprio tutto su di lui, o per meglio dire, quasi tutto se si considera (perdonatemi!!) che manca il numero delle volte in cui fa pipì quotidianamente. E ciò per restare sempre in ambito urologico!!
Non metto in dubbio la verità di ciò che si evince dalle varie pagine relativamente al valore ed alla professionalità del professore Filiberto Zattoni, attuale primario del reparto di Urologia di Padova, del suo team veronese, dell’organizzazione e dell’efficienza del reparto di Urologia dell’Ospedale “G.B.Rossi” di Verona. Purtroppo la mia amara esperienza avvenuta nel non lontano 2006 mi porta a rendere noto il fatto che anche nelle mani di medici di tale spessore avvengono episodi alquanto spiacevoli, come quello capitato a me. Vicenda che ha dell’inverosimile; pur tuttavia, posso ben dire che ciò che sto per raccontare è conforme alla realtà.
Risiedendo nel sud dell’Italia ed avendo in tutti questi anni sentito parlare bene dell’Urologia della scuola di Padova da tanti utenti amici, ho preferito rivolgermi a medici specializzati in tale sede per risolvere un problema alquanto serio, che richiedeva una competenza medica di alto livello professionale. Trattavasi di un calcolo a stampo che riempiva tutta la cavità pielica del rene sinistro, ma non ostruiva il deflusso dell’urina.
Rivolgendomi al dott. Oliva Gaetano, primario dell’Ospedale G. di Saliceto di Piacenza, che riceve vicino Milazzo nel messinese, mi viene segnalata la presenza di un chirurgo urologo di altissimo livello che prestava la sua opera in quel dì Udine: il Prof. Filiberto Zattoni, specializzato per queste patologie.
Nel settembre 2005 l’incontro in tale città con questo luminare. Durante la visita, mi vengono prospettati tre interventi risolutivi: una PCNL, un bombardamento ed una URS. Non si fa alcun cenno ad altra tecnica alternativa possibile per tale patologia. Mi si dà appuntamento al G.B. Rossi di Verona (il prof. era in procinto di trasferimento), da dove sarei stata chiamata per poter effettuare gli interventi programmati. Nel contempo mi si ordina di dimagrire a tutto spiano poiché la mia era una situazione di obesità (quasi 100 kg.!!) tale che non consentiva al nefrolitotritore di poter arrivare al calcolo (testuali parole del medico), calcolo che aveva 20 anni di vita a detta dello stesso professore Zattoni.
Una chicca per cominciare: incredibile ma vero, dall’urino- coltura eseguita al laboratorio di analisi della stessa struttura del G.B. Rossi di Verona, si evince la presenza di un Proteus Mirabilis. E’ strano che, nelle urino-colture eseguite successivamente ed in “vari” laboratori della mia città, sia risultato sempre come germe l’E. Coli.
Gli interventi:
Primo ricovero nel gennaio 2006:

1) Pcnl in data 16, eseguita per mani del Prof. Zattoni e dott. Ruggera (specialista in formazione del V° anno). Dalla descrizione si evince che non si riescono a raggiungere alcuni frammenti all’interno del calice medio.

2) Eswl in data 19, eseguito per mani del dott. Beltrami, dirigente medico di I° livello. Duplice descrizione in cartella clinica, una diversa dall’altra, dell’intervento che lascia fortemente sbigottiti. Non e’ presente nella stessa cartella il foglio per l’inquadramento per tale ESWL. Come fu eseguito il puntamento del calcolo?
ESITO: inevincibile!!!

3) Eswl in data 23 eseguito per mani del dott. Ruggera, specialista in formazione. La paziente viene lasciata sola in sala operatoria con uno specializzando del V° anno che ha eseguito da solo l’intervento. Da solo svolge le funzioni di urologo ed esegue il puntamento del calcolo. Per mezzo di che cosa? Non esiste il foglio del protocollo dal quale poter evincere la descrizione dell’intervento stesso.
E’ presente in cartella clinica solo il foglio progressivo n° 06/06 dal quale si evince:
ORARIO INIZIO: 14,00/ ORARIO FINE: ????????
Esito: apparente frantumazione del calcolo.

4) URS in data 27 seguito per mani del Prof. Filiberto Zattoni: quarto trattamento del primo ricovero. La descrizione dell’intervento avvenuta di pugno del professore stesso è stata sconfessata da un accertamento eseguito nella stessa serata dall’Istituto di Radiologia del Policlinico G.B. Rossi ed annesso in cartella clinica.
Altro accertamento smentisce l’esito del trattamento: quello eseguito nella mia città su indicazione dei Sanitari del Policlinico di Verona e registrato nella seconda cartella clinica.
Si fa presente che, prima di sottopormi agli eswl, non mi si dà la possibilità di essere messa al corrente, tramite i consensi informati non sottoposti debitamente a visione e a firma, degli effetti nefasti di tale tecnica. Ed inoltre non mi viene comunicato che tali interventi hanno delle percentuali di riuscita; pertanto non sono risolutori per come mi fu fatto credere in “quel” dì di Udine.
Inoltre, prima degli interventi, non viene controllato il peso (90 kg. dopo quattro mesi – stato di obesità grave) a cui si presta attenzione solamente in data 27 gennaio 2006, dopo ben quattro ingressi in sala operatoria, allorquando la paziente viene sottoposta a trasfusioni per l’eccessiva perdita di sangue durante l’avvenuta percutanea.

Successivo ricovero: il secondo, nell’aprile del 2006.

Tre interventi nella stessa mattinata del 24. Viene eseguita un’altra urs ed una laser-trissia per mani, si presume, del Prof. Zattoni. In cartella clinica non esistono le descrizioni degli interventi. Pur essendo stato richiesto in un unico foglio il consenso per i due trattamenti, nella stessa mattinata e consecutivamente, durante la stessa anestesia, viene eseguito un terzo intervento: un eswl per mani di due specialisti in formazione, dott. Giglio Francesca e dott. Cielo Alessandro, che vengono lasciati anche loro soli in sala operatoria senza “tutor”. Mancano in cartella clinica sia il foglio del protocollo, sia il foglio per l’inquadramento per eswl ed anche l’orario di inizio e di fine. Gli orari di inizio e fine sono fondamentali per conoscere la durata delle singole sedute.
ESITO: apparente frantumazione del calcolo.

Terzo ricovero in day surgery nel maggio 2006.

Finalmente un consenso informato per un ESWL, il primo consenso su quattro ESWL eseguiti. Tale consenso informato non e’ per nulla esaustivo poichè non esplicita chiaramente gli effetti nefasti dell’ESWL, e, nel caso specifico, cosa sia l’ematoma peri-renale causato alla paziente con i continui bombardamenti. Gli ESWL, difatti, causano la perdita della struttura del rene in maniera proporzionale alla quantità delle onde d’urto utilizzate, alla loro potenza ed alla durata delle singole sedute. E cio’ non e’ stato riferito alla paziente nè verbalmente, nè per iscritto!!!

L’inesistenza e l’inefficienza dei consensi relativi agli ESWL del 19 e 23 gennaio, del 24 aprile e del 03 maggio, hanno fatto si che la paziente, fiduciosa, si sottoponesse ai trattamenti ignara di quanto la aspettasse. La paziente non fu informata del fatto che ….“le percentuali di bonifica completa decrescono in media dall’80% per i calcoli della pelvi renale, al 70% per quelli dei calici superiori, fino a circa il 50-60% per quelli dei calici inferiori. ”….
Cosa ben piu’ grave:
nel foglio del protocollo l’orario segnalato è
Inizio 08,33 Fine 10,03
pertanto la durata sarebbe di 90 (novanta) minuti.
Nel foglio n° progressivo 15/56 si evince
Inizio 09/40 Fine 10/30
Pertanto la durata sarebbe di 50 (cinquanta) minuti.
Due orari diversi afferenti allo stesso intervento di ESWL.
In tale sede fu praticato Fentanest 1 cc. sempre per mano dello specialista in formazione dott. Ruggera, senza “tutor” in sala operatoria. Lo specialista, pertanto, funge anche da anestesista. Il puntamento del calcolo durante il trattamento fu eseguito tramite
radiografia diretta, come si evince dal foglio dell’inquadramento dell’ESWL. Nel foglio del protocollo si evince la voce “radioscopia 0.0minuti”.?!?!
Esito: apparente frantumazione del calcolo.
??????? Ma di quale calcolo si tratta????????

Vengo dimessa con l’aspettativa di un prossimo controllo.
Tempo cinque mesi, avverto forti dolori, forti bruciori e forti fitte. Rivolgendomi a chi di competenza, effettuando ecografie e scintigrafie renali sia statiche che sequenziali opportune, mi ritrovo con:
Parenchima sx ridotto del 22%. Il rene assume dimensioni ridotte ed aspetto globoso e presenta ridotta concentrazione intra-corticale del tracciante con disomogenea distribuzione nel parenchima.. irregolari i contorni dell’organo. Il tracciato nefrografico presenta ridotta ampiezza ed andamento appiattito.
GFR totale : 66 ml/min.
Distribuzione della funzione: Rene dx 69% - Rene sx 31%
Calcoli residui sparpagliati nella parte del rene restante di cui uno di 12 cm (dati risalenti al 2010).
Infezione a vita da E.coli data la presenza dei calcoli non doverosamente asportati.
Sono stata invitata dal Prof. Zattoni ad un settimo ingresso in sala operatoria. Ovviamente ho rifiutato.
SI METTE IN RISALTO IL FATTO CHE NELLE CONDIZIONI IN CUI MI TROVO, A CAUSA DI TUTTI GLI INTERVENTI SUBITI, NON SARA’ POSSIBILE EFFETTUARE PIU’ L’INTERVENTO A CIELO APERTO, QUELLO RIPARATORE.
PERTANTO, CON UN RENE IN TALI CONDIZIONI, E’ INTUIBILE QUALE SARA’ LA MIA SORTE FUTURA.
Ricorro alle vie legali, sia civili che penali, supportata da relazioni di un medico legale e di un nefrologo.
Nel corso del giudizio civile viene espletata una C.T.U. a mani del Prof. Marco Carini, Primario del reparto di Urologia di Firenze, il quale -a suo dire- non ravvisa alcun profilo di responsabilità in capo a Zattoni & c.
A tutt’oggi, sub iudice, non riferisco piu’ di tanto.
Aggiornerò’ a tempo debito la mia vicenda, continuando a narrare la mia vicissitudine non solo urologica, ma anche giudiziaria, annoverando nei miei racconti per via telematica anche i nomi dei protagonisti che vado incontrando durante il mio iter giudiziario.

Patologia trattata
CALCOLO A STAMPO: PCNL, URS ed ESWL.

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