Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico di Verona Borgo Roma
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Da paziente

Dal punto di vista medico chirurgico il livello professionale e' molto elevato. Senz'altro si potrebbe ottenere di più' sul piano della gestione dell'assistenza, della parte alberghiera (biancheria letti, camici per i pazienti, teli ecc. ecc.) se questa divisione così' prestigiosa disponesse di mezzi adeguati. LA REVISIONE DELLA SPESA SANITARIA E NON SOLO, ANDREBBE FATTA SU ALTRI CAPITOLI DI SPESA, ANCHE NELLA SANITA', E NON SULLA PELLE DI Chi è già "sfigato" per essersi ammalato. Nel periodo della mia permanenza in questa Divisione ho avuto modo di constatare che un'altissima percentuale di pazienti proveniva da regioni diverse dal Veneto, anzi, devo dire che la provenienza era prevalente dalle regioni del sud /Italia. Cio' dimostra che questo gruppo di lavoro, nel suo campo, viene apprezzato ed è in grado di fornire speranze e anche certezze a chi per sfortuna e' costretto ad affrontare il viaggio della speranza.
B R A V I, C O M P L I M E N T I

Un paziente riconoscente.

Patologia trattata
Asportazione totale a cielo aperto della prostata.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da elvira
27 Ottobre, 2012
Egr. Sabino,
mi fa piacere che tu stia bene. Ti sei ristabilito ed hai superato la tua patologia così brillantemente fino al punto da dimenticarti di chi ti ha operato, non effondendo, in tal modo, nè ringraziamenti nè lodi nei confronti del medico che ti ha avuto in cura. Di regola, è d'uopo. Dimenticanza imperdonabile in tale pagina telematica.
Trovo strano che la tua recensione sia prettamente finalizzata ad inneggiare e decantare la Divisione Ospedaliera.
Nulla contro il nuovo Direttore, che non conosco, ed i medici del reparto che ricordo.
Pur tuttavia, il mio giudizio è stato inserito in tale pagina poichè, ben sei anni fa, allo stesso reparto afferivano quei medici che si sono presi cura di me e che oggi non sono più lì.
Ad uno, in particolare, avevo affidato fiduciosa il mio rene facendomi seguire direttamente dallo stesso; per raggiungerlo ho percorso parecchie miglia, transvolando più volte l'intera penisola.
Come avrai ben compreso, anche io sono tra quelli che hanno effettuato "il viaggio della speranza" di cui tu parli. Per giunta, non poche volte!
Che il livello professionale fosse elevato, non lo si può negare. Bisogna riconoscere, però, che essendo "umani" si è soggetti all'errore. Questo è il concetto per cui mi batto.
Difatti, mi chiedo se sia giusto che io non sia stata informata, prima degli interventi, su ciò che mi sarebbe potuto capitare (e che mi è capitato!!) con le tecniche praticatemi, informazioni di cui i medici stessi sono perfettamente al corrente come si evince dai loro scritti o dai resoconti di congressi di endo - urologia.
Ti chiedo se sia giusto che io sia stata lasciata sul tavolo operatorio più volte in compagnia di specialisti in formazione senza il loro "tutor". Pensa: la tua prostata nelle loro mani alle stesse condizioni!!!!
Sai benissimo che nelle cartelle cliniche si annota quanto avviene durante la degenza. Trovi logico che tali cartelle evidenzino molteplici defaillance? Ti premetto che a me sono arrivate, stranamente, prive di pagine salienti. Di contra, ad abundantiam, che dire di un duplice protocollo relativo ad un intervento di ESWL dal quale non si riesce ad evincere quello giusto? Tale duplice relazione, concernente lo stesso intervento, mi fa sorgere il sospetto che il buon Dio abbia dotato sia me che il medico in questione del "divin dono della bilocazione" durante quella mattinata. E tante, ma tante altre vicende che hanno dell'inverosimile come la descrizione inveritiera di un intervento che fa ritenere che il caso sia stato risolto. Ma così non fu!!!!
Gli errori, la fretta e la superficialità caratterizzano l'umanità.
Non pretendo risposta; dalla a te, nel tuo cuore.
Perchè non ammettere i propri errori? Forse virtù solo dei grandi uomini?
E di questi errori avrei gradito essere informata a tempo debito!
Non pretendo che un operatore debba farsi l'esame di coscienza con il malato, ma, di certo, dovrebbe essere così sensibile e leale da prospettare la situazione tempestivamente senza bleffare. Ciò non accadde. Diversamente avrei potuto dire:"BRAVO, COMPLIMENTI!"
Pertanto, poichè tu definisci l'ammalato "sfigato", io mi ritengo tre volte tale dato che:
1) Proprietaria di un voluminoso calcolo a stampo corredato da infezione, che non si esaurisce se non si elimina completamente il calcolo (cosa che non avvenne!!).
2) Non informata adeguatamente ed illusa.
3) Amareggiata dalla non riuscita dei trattamenti durante i 6 (sei) ingressi in sala operatoria e dalla irrimediabile perdita di parte del mio parenchima renale.
Tu affermi che la Divisione non disponga di mezzi adeguati. Pur tuttavia, ai tempi in cui, sei anni fa, non si era con la cinghia così stretta, sulla mia pelle (=rene!) è capitato quanto descritto nella mia recensione. E sapessi quanti cambi di lenzuola, quanti camici, quanta pulizia e quanta prontezza, solerzia, efficienza da parte di tutto il personale. Tutte cose da me apprezzate. BRAVI, COMPLIMENTI!

MA ANDIAMO ALLA SOSTANZA!

Anche io ero a conoscenza del fatto che tanta gente provenisse da regioni diverse dal Veneto, nel caso particolare dal Sud. Ho compreso il perchè. Molti medici sono siciliani e, a saperlo, mi sarei rivolta a loro quantomeno per campanilismo. Purtroppo, non ne ero al corrente. Conoscere direttamente tali medici ti spinge in caso di bisogno a rivolgerti a loro ed intraprendere, in tal modo, il viaggio della speranza.
La mia esperienza negativa non è isolata. Chi sa, forse, quante altre cadute nel dimenticatoio?
Come potrai apprendere da Internet, alcuni anni fa un giovane di 27 anni vide svanire per sempre la possibilità di poter procreare avendogli asportato, in tale sede, il testicolo sano al posto di quello malato!
Avendo letto ciò, sono convinta che starai effettuando tutti i possibili gesti apotropaici e starai proteggendo il tuo apparato uro - genitale con le tue mani a seguito di uno stridor e raggelar di denti.....Che ne pensi proprio tu che hai perso la prostata di recente?
Per anni ho vissuto ritenendo che i medici fossero paladini della salute dei malati, anche perchè tutto era "filato liscio". Ho potuto constatare che non sempre è così. Basterebbe che le persone in oggetto lo riconoscessero anche loro per poter dire:"BRAVI, COMPLIMENTI!!"
Ho intrapreso il mio iter giudiziario nonostante il mio avvocato (molto vicino a me e di grande esperienza) abbia le idee chiare e sappia che toccare l'argomento responsabilità sia cosa "molto delicata". Ma confido nella Giustizia degli uomini e, a dirla con il Manzoni, "la vita non è già destinata ad essere un peso per molti e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto."
Ti riferisco quanto detto al Giudice:"Le cose si comprendono solo quando capitano sulla propria pelle".
Qui aggiungo:" La vita è una ruota".

Saluti a te, uomo fortunato
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