Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico di Verona Borgo Roma
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

comunicazione sull'intervento avuto il 18 u.s.

La presente per evidenziare la mia rabbia di far parte di una nazione dove l’approsimativismo, la poca professionalità e la mancanza di rispetto per il prossimo, coronate da cattiva educazione, regnano indisturbate nelle strutture pubbliche in genere.

Mattina del 18 u.s. ho dovuto constatare quanto suddetto al pronto soccorso di Borgo Roma, con l’aggravante che si tratta di un ospedale, non di un struttura pubblica qualsiasi.

La sera del 17 c.m. mia moglie Soave Ilaria (12/07/1976) in seguito ad un colpo di tosse avverte un fortissimo dolore al costato posteriore sx. non riesce nenche a muoversi, le faccio prendere un antidolorifico, presumendo che si trattasse di un forte strappo muscolare. ma lei voleva andare al pronto soccorso in quanto non riusciva a respirare bene, ed il dolore era insopportabile; ho cercato di tranquillizzarla e a farla stendere a letto, trovandole una posizione per alleviare il dolore e consentirle di riposare fino al mattino seguente.

La mattina seguente, alle 8,00 ho chiamato il medico di famiglia, il quale gentilmente è venuto a casa, vista la situazione consigliava una lastra con urgenza. alle 10,15 arrivo al P.S. di Borgo Roma, dopo aver fatto i salti mortali per poter far sedere mia moglie in macchina, in quanto non riusciva a piegarsi (ritenevo non necessario chiamare l’ambulanza, anche se ho constatato che molti utenti per delle sciocchezze utilizzano il servizio, tanto è gratis! “io penso che bisogna esigere da se stessi, prima, e poi chiedere agli altri, giustizia ed educazione civica”). Giunti al P.S. chiedo alla sig.ra dello sportello se è possibile avere una sedia per far scendere mia moglie dalla macchina; essa non mi dà il tempo di finire di parlare che subito mi dice: guardi ci sono molti casi urgenti dovrà aspettare tre ore, nonostante gli avessi dato la richiesta redatta dal medico curante con l’urgenza del caso (sulla ricetta c’era evidenziato radiografia urgentissima).
Intanto mia moglie viene portata dentro al P.S., vado a lasciare la macchina nel parcheggio e ritorno al P.S., a questo punto incominciano a trascorrere le ore, ed inizio ad allietarmi, costatando come si svolge una giornata al P.S. di Borgo Roma. alle 10,15 sul monitor si riscontravano: un codice rosso che non so a che ora fosse arrivato, di certo alle 10,15 di rosso c'erano soltanto le telefonate che continuavano a fare per trovargli un posto in un’altra struttura, in quanto a Borgo Roma in rianimazione non c'era disponibilità.
Poi c'era il codice giallo di mia moglie ed una decina di codici verdi, i quali erano pazienti che si trovano per medicazioni vari, togliere fasciature ecc.
Ogni ora trascorsa chiedevo informazioni alla sig.ra dello sportello, avvallata da un altro con i capelli biondini rasati, forse se avessero avuto la targhetta con il nome sarei stato più preciso, le quali: lui mi diceva di chiedere a lei e lei mi diceva: non si preoccupi sua moglie è in PS (molto esaudiente).
Intanto il corridoio all’interno della porta con chiusura automatica sembrava corso Mazzini, si incontravano i vari camici bianchi e azzurri raccontandosi i trascorsi, bevedo un caffe, mangiando una brioches ecc.
Alle 12,20 circa mi chiamano dicendomi: segui le frecce gialle che la dottoressa le vuole parlare, La dr.ssa, anche lei senza targhetta quindi non so chi fosse, mi informa che mia moglie è nella stanzetta adiacente, che le stanno facendo un antidolorifico perche suppongono che abbia un calcoletto renale, che non hanno ancora potuto fare una radiografia perche devono prima fare le analisi del sangue per constatare se è incinta, non avendo vetrini non li hanno potuto eseguire, quindi hanno madato il sangue al laboratorio e bisognava attendere l’esito, quindi ci vorrà un’altra oretta. (lascio a voi le considerazioni sul fatto che non hanno i vetrini per eseguire le analisi, e vengono a dirlo a me come giustificazione)
Intanto le stavano iniettando una flebo inadeguata, perché mia moglie non aveva nessun calcolo..
Se avesse avuto un distacco di muscolo o un versamento di liquido le cose si sarebbero potute aggravare vista le velocità con cui stavano precedendo..
Comunque si fanno le 13,20 e finalmente viene chiamata per fare la radiografia ”URGENTE”, dalle 10,15.
Fatta la radiografia, la fanno attendere nel corridoio davanti la sala raggi, intanto si fanno le 14,00 ed adesso arriva il bello, cambio turno, uno spettacolo indescrivibile, non voglio rivivere quei momenti perché ho già il fegato che si sta rigonfiando.
Alle 14,30 viene richiamata per fare una ecografia, ancora non sapevano cosa avesse mia moglie, se era una cosa grave.. erano trascorse quattro ore abbondanti, che efficienza!
Alle 14,45 le danno le varie radiografie e le dicono di ritornare dalla dr.ssa che l’aveva visitata, figuriamoci se quella si preoccupava di leggere i referti, doveva andarsene ed era già in ritardo, infatti ha passato la palla a chi subentrava, la quale l’ha dimessa alle 15,30 dicendole che era un forte strappo muscolare, di prendersi un antinfiammatorio e di farsi gli aereosol per la tosse.
Lacio a voi il commento di questa vergogna.

A questo punto mi viene da pensare quanti Franco Toniolo e Giuseppe Puntin ci sono ancora nella sanità, Veneta e Nazionale.
Questi comportamenti, associati a quel cartello posto alla vetrata, dove incitano i pazienti alla ribellione, insinuando che le attese sono lunghe perchè l’amministrazione assegna due medici per ogni turno, hanno un significato indescrivibile.

Attendo un cortese riscontro ed una spigazione esaudiente al codice giallo durato 5 ore, dopo che avete fatto gli opportuni riscontri, possibilmente entro l’anno, soprattutto da lei Dr.ssa Fabiola Fabris in funzione delle sue idee, queste sono le sue parole no?

- al modello adottato dalla Regione Veneto di miglioramento continuo della qualità dei Servizi Sanitari (v. L.R. 22/2002),

L'Azienda intende attuare un governo equilibrato e pragmatico definendo, in maniera sistematica e trasparente, politiche organizzative e cliniche indirizzate alla qualità e all'innovazione assicurando:

• alta specializzazione ed eccellenza nell'assistenza sanitaria, per la popolazione veronese, veneta ed

per i Pazienti:

• a favorire la presa in carico globale del paziente attraverso un approccio integrato e multidisciplinare;

• ad assicurare, in tutte le aree cliniche, i più elevati standard di assistenza, certificati da organismi indipendenti

Vi porgo i migliori saluti, ed un consiglio, lavorate con coscienza, nostro Signore ci osserva..
Pio Caruso.

Patologia trattata
strappo intercostale

Commenti

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Inviato da angela
04 Agosto, 2011
Egregio signor Pio,
in qualità di lavoratrice in ambito sanitario gradirei farle alcune puntualizzazioni:
- generalmente i "signori allo sportello" a cui lei fa riferimento sono Infermieri Professionali, quindi figure professionali appositamente preparate con tanto di corsi per effettuare un "triage" corretto (dal francese, scelta) e quindi assegnare un codice colore in base a patologia e priorità;
- il medico di famiglia non è stato "gentile" nell'eseguire una visita domiciliare: è suo dovere e viene pagato più che decorosamente per tale servizio;
- visto il tono del suo post direi che l'"approsimativismo" (???), la cattiva educazione e la mancanza di rispetto per il prossimo (e, aggiungo io, soprattutto il rispetto per chi cerca di compiere il proprio lavoro giorno dopo giorno nel migliore dei modi possibile in condizioni di lavoro inadeguate ed obsolete) regnano indisturbate anche negli utenti di Pronto Soccorso;
- se invece di "allietarsi" in sala d'attesa avesse potuto "allietarsi" al di là del muro, affiancando magari i medici o gli infermieri o gli operatori che lavorano in Pronto Soccorso, si renderebbe conto di quanto poco tempo vi sia per dedicarsi al "racconto dei trascorsi" o al "caffè e brioches"... spesso, le assicuro, si fatica a trovare il tempo per recarsi alla toilette.
- l'esecuzione di esami di laboratorio specifici ed accurati (non su "vetrino") o di indagini radiologiche necessita, per l'espletamento, tempi tecnici che non sono passibili di riduzione, a maggior ragione se i Dipartimenti d'urgenza vengono assediati, talvolta in maniera incongrua e non opportuna, da utenti che spesso bypassano il tramite del Medico di famiglia e gli usuali canali di prenotazione per ottenere in breve tempo esami biochimici e diagnostica radiologica;
- la somministrazione di analgesici, seppur l'indicazione non si è rivelata quella corretta, è stata comunque adeguata, visto che il dolore era, a suo dire, fortissimo, e la sedoanalgesia è assolutamente una delle priorità del paziente sofferente;
- generalmente il medico di Pronto Soccorso firma nero su bianco un verbale di PS, quindi, al di là di "targhette" o badge, l'identificazione del nome del medico è possibile, basta leggere il verbale...
- un "distacco di muscolo" raramente pone un paziente in pericolo di vita, così come un versamento di liquido (immagino intendesse pleurico), a meno che non sia acuto ed accompagnato da gravi alterazioni dei parametri vitali (desaturazione, ipotensione, tachicardia, ecc), dettagli che lei non ha citato nel suo intervento;
- il lavoro in Pronto Soccorso si svolge generalmente a turni di 6 o 12 ore (per i medici), il che significa che la dottoressa non aveva fretta di andarsene perchè era in ritardo, semplicemente aveva terminato il suo turno di lavoro e passato i pazienti in consegna al Collega del pomeriggio.. lei, Sig. Pio, che mestiere fa?
- visto l'esito della vicenda, tutto sommato, l'esecuzione di tale radiografia così "urgentissima" non sembrava... ma soprattutto non ha evidenziato problemi così gravi da mettere in pericolo la vita di sua moglie; pertanto, a ragion veduta, l'assegnazione di codice giallo parrebbe essere stata adeguata.
- Le porgo un consiglio: prima di giudicare e sparare a zero cerchi di immedesimarsi nelle persone che quotidianamente affrontano e forniscono un servizio più che dignitoso a circa 200-250 persone. Nostro Signore, nella sua benevolenza, osserva tutto e tutti, anche lei...
Spero, in queste poche righe, di essere stata esauRiente.
I migliori auguri a lei, e soprattutto, alla sua consorte.
Inviato da monica ris
05 Agosto, 2011
la cosa che piu' colpisce in tutte e due le lettere e' l'aggressivita'
- il medico se riteneva la situazione cosi' grave avrebbe dovuto imporle di chiamare l'ambulanza, un trasporto non corretto di un paziente
puo' aggravare la patologia
- il codice giallo e' corretto, ho pubblicato nel mio profilo qualcosa al riguardo, vada a leggere

-il personale sanitario dovrebbe portare il distintivo con i dati, se non ce l'ha nessuno ci impedisce di chiedere loro il nome e la qualifica.

-Sig.ra Angela, il suo atteggiamento rispecchia proprio il modo di fare che si trova spesso negli ospedali, questo contribuisce a malintesi e frizioni, che porta i pazienti a diffidare del personale sanitario

sarebbe utile che voi interveniste qui per farvi conoscere meglio, non con aria di sfida ma spiegando le vostre mansioni, la vostra formazione, le difficolta' che trovate sul lavoro.
cerchiamo di aprire un dialogo in modo che le amministrazioni siano sollecitate a porre condizioni lavorative adeguate per il personale, questo andrebbe a vantagio di tutti.
Inviato da mario
14 Agosto, 2011
E' triste per chi svolge una professione in ambito sanitario leggere racconti così pieni di rabbia e così ingiusti. Nel caso descritto dal signor Caruso infatti non si ravvisa nessun errore da parte dei sanitari. La moglie arriva in Pronto Soccorso, le viene assegnato un codice, viene visitata: c'è bisogno di una radiografia. La signora è giovane e il medico non ravvisa una situazione di pericolo immediato per la sua vita, perciò ritiene opportuno eseguire un esame del sangue per essere certo di non eseguire una radiografia ad una donna incinta. Gli esami del sangue hanno dei tempi tecnici di refertazione, ed eseguire esami ecografici, radiografici e visite comporta molta attesa, se non c'è una grave situazione di urgenza. Per fortuna sua moglie non era molto grave; se lo fosse stata avrebbe sperimentato la celerità riservata a chi ha un codice rosso. E' comprensibile che a chi è preoccupato per un proprio caro le ore di attesa sembrino eterne.
Ma che avrebbe detto il signor Caruso se la moglie fosse stata accolta all'accettazione, portata immediatamente in sala raggi, avesse fatto la radiografia, fosse stata dimessa in quattro e quattr'otto con il referto negativo ed il giorno dopo avesse scoperto che la moglie, incinta alla 5a settimana, era stata inopportunamente sottoposta a radiazioni pericolose per il figlio che nascerà dopo qualche mese?
Forse i sanitari del pronto soccorso non sono stati abbastanza gentili o accomodanti con Lei, ma prima di sputare veleno in modo così ingiusto su persone che lavorano onestamente bisogna almeno essere certi di aver subito un torto. Lei e la sua signora non avete subito alcun torto. L'unica cosa grave in tutto questo è il suo scritto. Non mancherò di segnalarlo ai colleghi del pronto soccorso di Borgo Roma (io lavoro in un altro reparto, nell'altro ospedale della città): questa è diffamazione, signor Caruso.
Inviato da Frankie
25 Novembre, 2011
Patologia trattata: strappo intercostale
Appunto.
Caro Pio, curati tu.
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