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UN ALTRO CASO DI BUONA SANITÀ
In piena notte, dopo una diagnosi tempestiva, un’equipe chirurgica ha effettuato d’urgenza una colecistectomia su un mio parente novantenne cardiopatico e decoagulato. Ringrazio il chirurgo dottor Ottorino Rosati, la brava anestesista di turno, l’equipe di sala e di corsia della chirurgia generale e anche il dottor Piccinini del reparto medicina d’urgenza. Avendo sperimentato la differenza tra medici che ti spiegano e altri che ti trattano come una scocciatura ambulante, nonchè tra infermiere rigorose ma gentili (chirurgia generale) e altre inutilmente sgarbate, mi permetto di suggerire alla direzione del nostro ospedale di dedicare un’attenzione maggiore al rapporto coi familiari dei pazienti: sono anche loro utenti paganti del servizio sanitario nazionale, non molesti intrusi in corsia; la loro preoccupazione è parte integrante di un ricovero, non isteria gratuita; ma soprattutto, la loro consapevolezza è essenziale per prendere le decisioni più giuste.
Alle donne e agli uomini che ogni giorno riscattano la sanità pubblica da tagli e scandali con la loro professionalità, competenza e passione: grazie.
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