Dettagli Recensione

 
Ospedale di Forlì
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Sensibilità Chimica Multipla

Ieri ero in attesa nei locali del giudice di Pace a Forlì. Mi sento male causa il fumo di sigaretta di una signora. Chiedo che sia identificata, non è presente il responsabile del "divieto di fumare", chiedo chi lo possa sostituire, nessuno, mi portano dal coordinatore (a sua volta giudice di pace!!!) che si rifiuta di farsi declinare le generalità della signora, mi invita insistentemente ad accomodarmi e mi chiede perchè io ce l'abbia con la signora!!! Ma io non conosco neppure tale persona, che lui invece mostra di conoscere già! Chiedo che fare , e mi apostrofa scocciato che se voglio devo chiamare la forza pubblica!!!! Intanto i sintomi al petto aggravano quelli circolatori e respiratori. Così esco, e comunico al mio Avvocato, lì presente, le mie difficoltà e l'intenzione di chieder intervento dei carabinieri o polizia. Esco dall'edificio, in strada, ove almeno l'aria non sa di fumo di sigarette. Chiamo il 113, spiego i fatti e mi rispondono che invieranno una pattuglia. Nel frattempo mi sento sempre peggio, arranco a piedi per poche decine di metri sino alla mia auto, e qui mi stendo sui sedili posteriori. Non miglioro. Chiamo il 118, fatico a spiegare dove mi trovo, perchè la signora che mi risponde parla da Ravenna, e io non so il nome della strada in cui mi trovo. Nessuna passa. Arranco sotto la pioggia sino ad intravvedere un cartello di una via vicina. Mi chiama il mio avvocato, sta parlando con la Giudice, che rinvia L'UDIENZA. Dopo dieci minuti arriva l'ambulanza preceduta di poco dal mio amico avvocato. Mi fanno salire in ambulanza. Gli odori delle plastiche non mi aiutano, la gentile dottoressa mi chiede cosa sia successo. Glielo spiego, le comunico subito di essere affetto da MCS, le chiedo se sappia cosa sia, e lei risponde di conoscere tale sindrome. Mi fanno un elettrocardiogramma, perchè nel frattempo peggiorava il sintomo al petto ed all'arto sinistro, ancora presenti ora!! Spiego alla Dottoressa che le alterazioni comparivano in analoghi episodi solo se il tracciato era di una certa lunghezza, di qualche minuto, e non di pochi secondi. Esce un primo tracciato, forse molto preoccupante, che decidono di ripetere, e la Dottoressa constata che onda T e P erano anomale. Come le avevo detto poco prima. Mi spedisce al pronto soccorso. Gli odori di plastiche mi spingono a chiedere più volte di riaprire il finestrino, che l'infermiere al mio fianco aveva richiuso. Arriviamo ad un pronto soccorso. Appena aperta la portiera mi assale un misto di puzze di fumo di sigarette e carburanti vari. Faccio presente la puzza di fumo all'infermiere, e lui mi dice che lì la gente (in spazio chiuso e coperto di arrivo per le ambulanze) fuma!!! Che lì si può!!!! Vengo trasferito su un lettino semovibile, e piazzato a fianco di altri tre astanti. L'aria all'interno non è ottima per chi come me ha l'MCS, ma confido nella brevità dell'attesa, viste le poche persone. Viene un infermiere, molto gentile, che mi chiede le stesse cose dei precedenti, ossia nome, dati anagrafici, e l'accaduto. Anche a lui comunico subito di esser soggetto MCS, che lui mi dice conoscere, mi risponde: quindi lei è allergico a tutte le sostanze chimiche, giusto? Incredibile , conosce la mia malattia!!! Mi rincuoro ancor di più. E penso: non serve che rispieghi anche a lui, come alla Dottoressa dell'ambulanza, aghi senza nichel o cromo, bocchetta e tubi per ossigeno senza materie plastiche bisfenoli, ftalati... Penso di esser per la prima volta nel posto giusto. Neppure mi viene da chiedere se conoscano i protocolli per il trattamento dell'MCS! E' ovvio che li conoscano penso!!!! Poi tento di rilassarmi e mi copro con un braccio gli occhi, sparati da luci di alcuni neon dal soffitto. Un orribile soffitto fatto di quadrati traforati. Uguale in tutti gli ospedali. Passa un bel po' di tempo, forse due ore. Nessuno del personale ospedaliero mi si avvicina o chiede qualcosa, tranne il mio amico avvocato. Verso le 15.00 chiamo un infermiere e gli chiedo quanto avrei dovuto aspettare. Lui mi risponde: Ancora un po'. Gentilmente, gli chiedo di esser più preciso. Lui si allontana, consulta il terminale, torna e mi dice: Ci sono dodici persone prima di lei. Sorpreso chiedo qual codice mi fosse stato dato, risposta: verde. Chiedo se lui (non c'è quello che mi aveva accolto due ore prima) sappia come trattare la MCS. Mi risponde che non conosce tale malattia. Gli chiedo di far presente al medico la mia situazione. Mi dice che il medico ha sotto gli occhi sempre al proprio "computer" i codici, e che quindi è perfettamente al corrente. Mi scaldo e gli chiedo di verificare personalmente, spiegando che la permanenza in quegli spazi per me diventava sempre più disagevole e danneggiante. Lui va, torna e mi riferisce: ha detto il medico che non ha tempo per parlarle, che lui sta lavorando. A questo punto inizio ad arrabbiarmi. Chiedo se il medico conosca la MCS, l'infermiere mi risponde in malo modo che anche lui non sa cosa sia. Allora chiedo di avere il tracciato dell'ecg fatto in ambulanza, per andarmene in altro pronto soccorso, sperando che vi sia rispettato il protocollo per la MCS. Mi dice che devo firmare la rinuncia alla assistenza... Rifiuto, lui dice che non mi dà proprio nulla. Mi alzo barcollando e vado in cerca del medico, il mio amico avvocato mi dice di non farlo, io chiedo ad alta voce di chiamare un poliziotto e che voglio il tracciato e voglio andarmene subito con esso per recarmi in un altro adeguato pronto soccorso. A questo punto si apre una porta e una voce, in tono canzonatorio e forte, dice: VADI, VADI, VADI PURE. E lo ripete venendo con fare minaccioso verso me. Gli chiedo di farmi solo avere il tracciato e con esso andarmene in altro P.S. Lui mi risponde che non mi dà proprio niente. Gli chiedo: conosce la mia malattia? la MCS. Lui ridendo risponde "conosco solo le crociere con quel nome, vada via" e richiude la porta. Nel frattempo mi sento sempre peggio, così decido di andarmene, ma prima vorrei l'intervento del poliziotto, forse di nome Davide? Non riesco più a stare in astanteria o come chiamino gli spazi ove mi volevano riparcheggiare. Esco, fuori piove, neppure posso stendermi a terra, tento di asciugare il bordo di una panchina, ma inutilmente, così rientro e tento, devo quasi urlare sopra alla incompetente infermiera del triage, di dire che per il poliziotto, lo avrei atteso in auto pochi metri più lontano, perchè piovendo non potevo nè sedermi nè stendermi a terra. Arranco spalleggiato dal mio amico avvocato, che è esterrefatto da quanto ha visto e sentito. In auto mi racconta di essersi recato a sua volta dal "Coordinatore" del Tribunale del Giudice di Pace, e che questi lo aveva trattato come un rompiscatole, mentre parlava cordialmente con la signora fumatrice, ripetendogli per dieci volte Vada, ha detto quello che doveva, vada. Omissioni di atti d'ufficio?? Un pronto soccorso indecente, con un grave comportamento soprattutto del medico di guardia, strafottente e borioso, nonchè ignorante di una patologia ritenuta dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità riguardare fra il 10 ed il 24% della popolazione urbana mondiale!!!! Sic!

Patologia trattata
Sensibilità Chimica Multipla.

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